LA SOLLECITAZIONE DELLA UIL: «È TEMPO DI PENSARE AGLI “STATI GENERALI DELL’ENERGIA”»
Il segretario lucano Tortorelli chiede un tavolo di confronto tra Istituzioni e sindacati coinvolgendo le aziende del settore per uscire dalla crisi
«È tempo di pensare agli ‘Stati generali dell’energia’ per superare i ritardi e le sottovalutazioni che si registrano in Basilicata in tema di transizione energetica nonostante da tempo Cgil, Cisl, Uil a livello nazionale abbiano lanciato la piattaforma unitaria per ‘la giusta transizione’ che a livello regionale abbiamo declinato nei differenti aspetti».
È quanto sostiene il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli sottolineando che «la Basilicata – terra di idrocarburi e di energie rinnovabili, oltre che di risorse idriche essenziali per il Progetto di realizzazione di un ‘hub idrogeno’ – ha tutte le condizioni per diventare un ‘laboratorio’ per i programmi di investimenti green. La spinta viene dal Recovery Fund che concentra le risorse principalmente su due driver: rendere le aree metropolitane veramente green e l’idrogeno che per noi ha anche un altro valore per accompagnare i programmi di costruzione di nuove auto alimentate ad idrogeno».
Il segretario della Uil evidenzia che tra le società impegnate su questo fronte, l’ Eni intende realizzare da 5 a 10 “Hydrogen Valley” con produzione e utilizzo locali di “energia verde”. Gli ‘Stati Generali dell’Energia’, con la presenza oltre che di amministratori regionali e locali, di SEL, Aql, Egrib, Unibas e Centri nazionali di Ricerca che sono localizzati in Basilicata, diventano innanzitutto l’opportunità per chiedere ad Eni a che punto è il progetto “Energy Valley”, presentato già da un anno e che prevede un investimento di circa 80 milioni di euro in quattro anni con l’obiettivo di creare in Val d’Agri un distretto produttivo basato sulla diversificazione economica, sulla sostenibilità ambientale e sull’economia circolare. «Sempre rispetto ai programmi Eni è necessario – continua Tortorelli – una candidatura ufficiale della Basilicata ad ospitare uno di questi impianti per la produzione di idrogeno prima che Eni pensi ad altre aree del Paese, contando innanzitutto sulle nostre ingenti risorse idriche che sono essenziali per la produzione di idrogeno con C02 (la cosiddetta energia blu).
Determinante sarà la qualità del progetto e le motivazioni del sito da individuare per quello che in Basilicata dovrebbe rappresentare il nuovo distretto energetico che guarda al superamento del distretto Eni Val d’Agri». Per Tortorelli «così come Cgil, Cisl, Uil rivendicano l’apertura di un tavolo con il Governo, che auspichiamo si formi e si insedi prima possibile, sui piani per uscire dalla crisi, a partire dalla definizione del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR) e, in generale, sull’utilizzo di tutte le risorse ordinarie, dei fondi europei, sulla definizione delle politiche fiscali e degli incentivi, nonché per i Piani e le misure di Giusta Transizione, altrettanto è necessario ed urgente fare con la Giunta Regionale per garantire il passaggio verso un nuovo modello di sviluppo sostenibile».
«Il nuovo corso della relazione tra attività estrattiva e Basilicata – continua Tortorelli – non può che essere ancorato a quattro pilastri tematici fortemente interconnessi: ambiente, sicurezza, lavoro, investimenti. Negli anni, il piano di questa relazione si è via via inclinato rispetto agli effetti dell’attività estrattiva su ciascuno di questi temi, ed è necessariamente da questi aspetti che occorre tornare a discutere per giungere a una nuova fase e a un nuovo patto che, uscendo dalla dimensione locale, guardi alla dimensione regionale dello sviluppo da un lato e degli impatti dall’altro».