RIFORMA CONSORZI, NUMERI INCERTI VERSO IL RINVIO DELLA DISCUSSIONE
Maggioranza instabile per il Consiglio di domani, ci si mette anche il Covid a far “calare “ le presenze. Opposizioni sul piede di guerra per la mancanza di chiarimenti
POTENZA. Sindacati e associazioni di categoria ribadiscono la loro contrarietà alla riforma del Consorzio industriale Api-Bas S.p.A.. L’assessore alle Attività Cupparo nonostante i pareri contrari si mostra sicuro e ha garantito di voler andare avanti come un treno, ma lungo la tratta potrebbe trovare nuovamente un ostacolo.
Non è detto infatti che nella seduta del Consiglio regionale di domani si discuta (anche se previsto nell’odg) della riforma. Secondo rumors sarà la questione “deposito scorie nucleari” a monopolizzare i lavori del Consiglio, costringendo l’assise a doversi poi rivedere per questo punto. Una tattica, spiegano alcuni esponenti della maggioranza, per poter recuperare altro tempo. Infatti, nonostante la maggioranza voglia farsi vedere stabile e coesa sulla riforma i numeri, ancora una volta, a 24 ore dal voto previsto in Consiglio regionale sono instabili.
OPPOSIZIONI SEMPRE PIÙ CONTRARIE
Le opposizioni sembrano avere le idee ben chiare per il no e si vocifera che sarebbero pronti ad abbandonare l’Aula in segno di protesta per la mancanza di chiarimenti chiesti all’assessore e mai ricevuti. Ad oggi, nessuno sembra aver dichiarato il dissesto del Consorzio Industriale Asi di Potenza e questo aspetto potrebbe rivelarsi non di poco conto per l’integrità funzionale del nuovo soggetto. Inoltre occorre tener conto degli oltre due milioni di euro di tfr che si andrebbero a sottrarre al capitale sociale (cinque milioni) del nuovo soggetto.
Altro aspetto non meno importante riguarda il profilo giuridico del nuovo soggetto che con il Ddl si vorrebbe andare a costituire, ovvero una società per azioni. Numerosi dubbi di natura tecnica che neanche gli uffici sembrano aver sciolto. Questa mattina c’è attesa infatti sulla conferenza stampa del Partito democratico, con i consiglieri Cifarelli e Pittella, proprio sulla questione Api-Bas Spa.
MAGGIORANZA PER NULLA COESA
L’arco temporale che la maggioranza si era ritagliato dopo l‘ultimo Consiglio regionale (del 22 gennaio scorso) non è bastato evidentemente a fornire le integrazioni sulla riforma che in sintesi prevede la liquidazione del Consorzio Industriale della Provincia di Potenza e la conseguente inglobazione di quello di Matera, andando a formare un unico ente. I numeri sembrano così non tornare nella maggioranza. La Lega ancora una volta non avrebbe raggiunto la quadra. Con Zullino out a causa del Covid e probabilmente anche impossibilitato a partecipare alla seduta in modalità telematica, per importanti conseguenze dovute al virus, resta l’incognita anche della presenza del presidente del Consiglio regionale Cicala.
Non è un mistero che il presidente Cicala voglia far pesare la sua senza dopo l’intera maggioranza gli ha voltato le spalle sulla legge modifica royalty da lui presentata. In forse anche la consigliera Sileo che se nell’ultima seduta fino all’ultimo ha fatto vacillare il suo voto favorevole non è detto che domani decida di confermare la il suo sì. Ma non sono i soli. Anche in Fratelli d’Italia con il nuovo assetto del gruppo la compattezza non è poi così scontata. Vizziello, la cui contrarietà verso tale riforma è nota a tutti, che è anche uno dei motivi della crisi scoppiata in maggioranza pare non aver cambiato idea. D’altronde difficile per lui poterlo fare, senza ripercussioni sui consensi elettorali. Senza rilevanti modifiche alla riforma che vanno a garantire l’autonomia del consorzio di Matera, Vizziello perderebbe di credibilità agli occhi dei materani votando ora a favore di una riforma che ha definito inadeguata. Resta l’incognita dei nuovi “fratellini” Quarto e Baldassarre.
Si adegueranno al pensiero del collega Vizziello oppure FdI si mostrerà diviso alla prima uscita pubblica in Consiglio? Baldassarre si è sempre mostrato favorevole, anche perchè dove sostenere come unico rappresentate di IDeA in Regione la linea dettata dal suo segretario regionale di partito e anche commissario dell’Asi di Potenza Pagano. Pagano come commissario non ha ma nascosto che uno dei modi per salvare l’Asi di Potenza, fortemente indebitato, era quello di portare nuova linfa anche con la costituzione di un unico consorzio regionale. Ora però con l’entrata in FdI Baldassarre non avrebbe “obblighi” nei confronti del suo ex segretario regionale e potrebbe dover appoggiare l’idea di Vizziello. L’incognita resta anche sulla preferenza di Quarto. Se prima era l’unico esponente di riferimento della lista del presidente Bardi il suo compito di appoggiare le scelte dell’esecutivo erano quasi scontate.
Ora però da “fratellino” e da materano doc potrebbe non essere poi così “fedele” nei confronti della Giunta Bardi. E così con poche certezze a 24 ore dal voto non è detto che la riforma venga proprio discussa. Anche perchè se non dovesse passare questa volta l’assessore Cupparo dovrebbe dimettersi realmente. L’ASI DI POTENZA INMANCANZA DI OSSIGENO I soldi servono e servono subito. Al massimo entro la fine del mese. In caso contrario per i servizi e gli stipendi del Consorzio Asi sarà troppo tardi. Il commissario Francesco Pagano lo ha spiegato, in maniera dettagliata, al governatore nell’ultimo incontro. Come se non bastasse la sua proroga d commissario è anche scaduti ieri.
Ad oggi l’ente potentino è senza una guida. Eppure, lo stesso presidente ha confermato la volontà di dare risposte alle esigenze dell’ente e quindi dei lavoratori. Ma se i numeri in maggioranza non tornano e la riforma tarderà ad arrivare le conseguenze di uno stop dei servizi sembrano inevitabili. La settimana scorsa Cupparo a un tavolo in Prefettura sulla vertenza dei lavoratori ha garantito che la riforma passerà e che tutti gli arretrati verranno pagati al più presto. Promesse importanti che a oggi, però, sembrano disattese. Il futuro dell’Asi di Potenza più che nella maggioranza è nelle mani del governatore che dovrebbe scuotere la maggioranza e con uno scatto di reni portare a casa il risultato.