API BAS, «SI FERMI LO SCEMPIO DANDO PROVA DI MATURITÀ AMMINISTRATIVA»
I consiglieri regionali dem Cifarelli e Pittella: «C’è il rischio che il ddl diventi solo il banco di prova della tenuta della maggioranza»
«Si fermi lo scempio a cui potremmo assistere, dando prova di maturità amministrativa e di merito». É quanto hanno detto nel corso di una conferenza stampa svoltasi in modalità telematica, i consiglieri regionali del Pd, Roberto Cifarelli e Marcello Pittella, sul disegno di legge di riforma dei consorzi industriali “ApiBas”.
«Domani – hanno spiegato i dem – il disegno di legge (ddl) dovrebbe arrivare in Consiglio regionale e temiamo che diventi solo il banco di prova della tenuta della maggioranza, oscurando del tutto il merito di una riforma, che non convince né i sindacati né le opposizioni. La nostra richiesta è dunque quella di ritirare il ddl e riproporlo non solo all’attenzione delle commissioni consiliari, ma anche al confronto dei mondi organizzati.
Non interessano a nessuno le pantomime della maggioranza, rispetto alle quali Bardi pure dovrebbe riferire, quanto che non si proceda in una direzione fallimentare». «E a tal proposito – hanno aggiunto Pittella e Cifarelli – abbiamo predisposto due blocchi di emendamenti: il primo, eviterebbe la nascita di una nuova società con un capitale economico molto esiguo, con il trasferimento delle competenze a Sviluppo Basilicata, società in house della Regione; il secondo blocco, ingloba i suggerimenti dell’Anci, e suggerisce che alcune funzioni vengano gestite dall’Asi di Matera».
Con questa proposta si guadagnarebbe ulteriore tempo per l’approvazione del disegno di legge che prevede la liquidazione del Consorzio Industriale della Provincia di Potenza e l’inglobazione del Consorzio Industriale della Provincia di Matera. Inutile dire che si tratta di una mossa per staccare la spina al Consorzio di Potenza che avrebbe accumulato circa 80 milioni di euro di debito.
La fusione, anche se differita nel tempo, potrebbe danneggiare il Consorzio Industriale del materano che, a differenza dell’Asi di Potenza, non presenta particolari problemi gestionali e finanziari. Una soluzione che più volte le opposizioni hanno definto frettolosa ed approssimativa. «Si tratta di correttivi che vorremmo non venissero liquidati con il solito, sistematico atteggiamento refrattario della maggioranza. Ci sono le condizioni – hanno rimarcato ancora i consiglieri, rispondendo alle domande dei giornalisti – perché si individui una soluzione ponte che dia ossigeno ai lavoratori e al contempo ci si ripieghi seriamente sul merito».
«Il nostro è un appello – hanno concluso Cifarelli e Pittella – a non consegnarci il solito teatrino di improvvisazione e a dare prova di responsabilità politica ed amministrativa». Si comprende la necessità di voler salvaguardare i livelli occupazionali del consorzio di Potenza e di voler rilanciare l’azione dello stesso, ma è necessario più tempo al fine di trovare la soluzione più efficace dal punto di vista istituzionale e amministrativo come suggerito dai consiglieri dem che alle loro rimostranze allegano una serie di incongruenze che la rifroma porterebbe che ad oggi l’assessore Cupparo non avrebbe ancora chiarito