BASILICATA, L’APPELLO DELLE CITTA’ DELL’OLIO SUL DECRETO PROGRAMMI DI SOSTEGNO
Il Presidente Sonnessa: “Unire le forze per lanciare un Piano nazionale Recupero Oliveti Abbandonati”
Il Presidente Michele Sonnessa: “Unire le forze per lanciare un Piano nazionale Recupero Oliveti Abbandonati”
Dalla Basilicata attraverso la voce del presidente lucano delle Città dell’Olio Michele Sonnessa, arriva un commento a caldo sulla recente firma del decreto “Disposizioni nazionali concernenti i programmi di sostegno al settore dell’olio di oliva e delle olive da tavola”.
“È il momento di unire le forze per sfruttare al meglio le risorse messe a disposizione dal Mipaaf in questo settore. In particolare, è necessario investire sul miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura che vede finanziamenti per tutte le operazioni di mantenimento di oliveti ad alto valore ambientale e paesaggistico a rischio abbandono. È l’occasione per lanciare un Piano nazionale Recupero Oliveti Abbandonati, che oltre al dramma colturale e produttivo unisce il problema ambientale di erosione del suolo. Le Città dell’Olio da tempo sono impegnate in progetti che uniscono il fenomeno dell’abbandono olivicolo a politiche di agricoltura sociale.
Bisogna unire le forze tra gli Enti locali che hanno la responsabilità di governo del territorio, e le associazioni di produttori affinché il patrimonio olivicolo italiano con la sua biodiversità unica al mondo, diventi una risorsa strategica per vedere le nostre “comunità” riprendere vita anche grazie all’olivicoltura, unendo le attività di recupero (valore ambientale, sociale ed identitario) con l’innovazione.”
I nuovi programmi di sostegno al comparto olivico-oleario partiranno il prossimo 1° aprile e si concluderanno entro il 31 dicembre 2022 e potranno contare su una dotazione complessiva pari a 69,2 milioni di euro di cui 34,59 milioni quale contributo comunitario. Di tale plafond almeno il 20% potrà essere utilizzato per interventi sul miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura, almeno il 30% destinato al miglioramento della qualità della produzione e almeno il 15% per interventi sul sistema della tracciabilità, della certificazione e della tutela della qualità dell’olio di oliva e delle olive da tavola, in particolare il controllo degli olii venduti ai consumatori finali.