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“BARDI E UNA MAGGIORANZA RISICATA APPROVANO LA NORMA SU API-BAS SPA”

Perrino, Leggieri e Carlucci: “Non resta che augurarci che questa ennesima S.p.A. controllata dalla Regione non si vada a schiantare”

Bardi e una maggioranza risicata approvano la rischiosissima norma sulla costituzione della società Aree Produttive Industriali Basilicata spa (Api-Bas spa)

Per farsi un’idea della situazione assolutamente precaria in cui versa la maggioranza che sostiene il Presidente Bardi invitiamo i cittadini a guardare le immagini dell’ultima seduta di consiglio regionale.

Le tensioni sull’approvazione del ddl per la costituzione della società Aree Produttive Industriali Basilicata spa (Api-Bas spa) non hanno avuto modo di placarsi nemmeno in queste settimane di riposo forzato. Per qualche istante si è profilata la crisi irreversibile del governo Bardi: il numero legale è stato appeso ad un filo fino all’ultimo, visto e considerato che il materano Vizziello si è confermato tra i consiglieri più critici verso il disegno di legge proposto da Cupparo.

Il M5S, assieme alle altre minoranze, ha deciso di non partecipare al voto sull’atto, viste le inaccettabili forzature sulle procedure di voto adottate dalla maggioranza in spregio del regolamento consiliare.

il disegno di legge – che vara l’Api-Bas S.p.A. e che, almeno nelle intenzioni, mira a evitare che il Consorzio industriale della Provincia di Potenza piombi irreversibilmente nel baratro del fallimento – è stato approvato dalla maggioranza “bardiana” con tutto, intatto, l’enorme carico di criticità emerse durante le interlocuzioni di queste ultime settimane.

Operazione che appare assai azzardata quella di trasformare in una società per azioni un ente pubblico economico (il Consorzio), peraltro gravato da una enorme montagna di debiti. L’Ufficio Legislativo regionale ha avuto modo di ribadire ampiamente tutte le perplessità su una simile operazione di “alchimia” giuridica; ma i sacrosanti dubbi dei tecnici e dei giuristi di Via Verrastro non hanno affatto scalfito le granitiche velleità riformatrici di Bardi e Cupparo.

Non è dato sapere che fine farà l’enorme mole di debiti accumulato finora dal Consorzio industriale della Provincia di Potenza. E nemmeno sul futuro del Consorzio di Matera sono state allontanate le ombre: seppur bocciati, i nostri emendamenti che puntavano a tutelare l’autonomia del Consorzio industriale della provincia di Matera, sembrano esser stati assorbiti parzialmente da alcune modifiche proposte da Bardi.

Non resta che augurarsi che la creazione di questa ennesima S.p.A. controllata dalla Regione Basilicata (per salvare il Consorzio industriale potentino anche con le risorse di quello materano) non si vada a schiantare. Bardi e la sua risicata maggioranza si sono assunti la grande responsabilità di un’operazione che, assai probabilmente, potrà andare incontro ad una serie di ostacoli già nelle prossime settimane. L’oggettiva complessità e delicatezza del disegno di legge e le tante anomalie contenute nel testo, segnalate e illustrate da tecnici e addetti ai lavori, avrebbero dovuto suggerire a Bardi e Cupparo una maggiore prudenza. A maggior ragione che con i progetti del famoso “Recovery Plan” tutto dovrà funzionare alla perfezione e senza intralci.

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