DISCARICA DI SALANDRA, IL “DOSSIER” AL VAGLIO DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE
Il maxi appalto milionario per la bonifica resta dopo mesi avvolto nel silenzio. Da Abiusi (Ambiente e Legalità), la richiesta: «Si nomini il Commissario»
Bonifica, da oltre 3milioni di euro, della discarica di Salandra in località Piano del Governo, sempre più in alto: dopo il già interessato Prefetto di Matera, il “dossier” è sulla scrivania del Ministero dell’Ambiente. Il mittente, Pio Abiusi di “Ambiente e legalità”, destinatario, invece, il Dg Laura D’Aprile che già in passato ha avuto modo di conoscere diverse vicende lucane tra cui quella, sempre in tema di bonifiche, dell’annosa questione del sito Sin area industriale della Val Basento. Sul maxi appalto del Comune di Salandra continuano a latitare sia la trasparenza che la rapidità tanto decantata dal sindaco Soranno, veloce, questo sì, nel revocare, a circa 2 settimane dall’elezione del settembre scorso, la gara bandita dalla Provincia di Matera, per farne una in proprio tramite la piattaforma Asmel.
Da ricordare anche che dopo 15 giorni, il 21 ottobre, sarebbe scaduto il bando della Provincia. Sulla scorta di plurime zone d’ombra, tra cui, a titolo esemplificativo, le differenze nei diversi criteri valutativi estratti come riportati nel disciplinare di gara e nella lettera di invito trasmessa alle 15 ditte che sono state selezionate dal sorteggio, per Abiusi «la procedura di appalto relativa all’affidamento dei lavori di copertura finale della discarica comunale, non parte sotto i migliori auspici: un contenzioso potrebbe nascere molto facilmente e comunque la mancata trasparenza facilita fenomeni corruttivi sui quali si dovrebbe indagare».
Degli sviluppi della gara non è dato conoscere nulla: non è pubblico, per citare un esempio lampante, il verbale del sorteggio dal quale si sarebbe dovuto conoscere il numero di ditte che avevano risposto all’Avviso pubblico di manifestazione di interesse, così come sono sconosciute le 15 ditte sorteggiate. Per questi e altri motivi, uno degli allegati del “dossier” Salandra ora al vaglio del Ministero dell’Ambiente, contiene un’esplicita richiesta-proposta: «Si nomini immediatamente un commissario che annullando quanto prodotto dal Comune di Salandra faccia un nuovo bando prima che nasca una aspettativa di diritto da parte di qualche ditta che ha partecipato alla gara». Dal Rup, Terranova, al sindaco Soranno, fino alla responsabile comunale alla Trasparenza, D’Alessando, non arriva un’informazione una. Neanche la politica locale ottiene risposte. Il gruppo consiliare “Salandra nel cuore”, aveva chiesto la convocazione urgente del Consiglio Comunale per discutere dei lavori di copertura superficiale finale della discarica comunale, per ben 4 volte, poi, lo stesso gruppo è tornato sull’argomento con varie modalità, ma tutto è risultato essere inutile.
Da ricordare, inoltre, che la discarica di Salandra è tra quelle lucane che risultano essere in infrazione comunitaria da parte della Unione europea. Oltre alla gestione dell’appalto, altro tema da attenzionare è quello del percolato. La discarica comunale ubicata in località “Piano del Governo” in agro di Salandra contiene 232mila metri cubici di rifiuti solidi urbani sostanzialmente non differenziati, ed è una discarica composta da più bacini la cui volumetria disponibile è esaurita, nonchè posta in forte acclivio che sovrasta il torrente Gruso del sottobacino del fiume Cavone. Il timore, di conseguenza, è quello di possibili perdite di percolato.
Non casualmente, al 2018 risale la notizia del sequestro, all’interno della discarica, di un’area di circa 400metri quadri da parte dei militari della locale Stazione dei Carabinieri Forestale. Come da nota ufficiale, dai militari «accertata la fuoriuscita di percolato dalla vasca di raccolta e dal terreno circostante che sversando in maniera incontrollata confluiva verso il compluvio naturale sfociante nel torrente “Gruso”». Gli stessi Forestali sono in attesa di una consulenza tecnica dell’Arpab, ancora da fare, per relazione sullo stato attuale dei luoghi. Restando in Basilicata e volendo fare un paragone, con i dovuto distinguo, come ha spiegato Abiusi, l’arrivo del Commissario, per esempio, sbloccò la situazione di un’altra discarica: quella Comprensoriale di Rifiuti solidi urbani sita in località “Tempa La Guardia” posta nel comune di Moliterno. «La nomina del Commissario ad Acta disposta dalla Giunta regionale ha specificato Abiusi dell’associazione “Ambiente e legalità” -, è servita a sbloccare una situazione che si era incancrenita dopo lo scioglimento della Comunità Montana Alto Agri e le competenze relative alla chiusura di detta discarica erano passate al Comune di Moliterno.
Il Commissario liquidatore della Comunità montana aveva evidenziato come il Comune non disponesse di professionalità atte alla bisogna e la nomina del Commissario ad Acta fosse necessaria ed infatti si è in fase di aggiudicazione dei lavori di bonifica». Per una serie di ragioni, che più trascorre il tempo, più diventano numericamente consistenti e rilevanti, una la richiesta-proposta al Ministero dell’Ambiente: «Per i lavori di copertura finale della discarica comunale ubicata in località “Piano del Governo” del comune di Salandra, si nomini immediatamente il Commissario».