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DURO COLPO PER PEPE, A GIOIRE È SOLO ZULLINO

Il senatore rischia di giocarsi la partita da sottosegretario dopo gli “investimenti” sbagliati: prima i Cicala, ora Mecca e Coviello

Ed è proprio nei giorni dei “grandi” addii che la Lega annuncia i nuovi organigrammi all’interno del partito che, a questo punto, si ripercuoteranno anche sui nuovi assetti nel gruppo regionale.

ZULLINO NOMINATO VICE COORDINATORE REGIONALE

Prima della notizia del passaggio in Fratelli d’Italia di Tommaso Coviello e Giuseppe Mecca, il commissario regionale Roberto Marti aveva sganciato la novità. La nomina di Massimo Zullino a vice coordinatore regionale della Lega. Che il partito fosse in movimento per ristrutturarsi sul territorio lo avevamo già detto da diverso tempo. I leghisti lucani avevano chiesto mesi fa a Salvini di ricostituire la segreteria e puntando, questa volta, su un segretario regionale lucano doc. Anche perchè i commissari regionali inviati dal Capitano in Basilicata sono durati sempre poco. Basti ricordare la storia di Marzio Liuni e in ultimo di Roberto Marti che quasi “sconsolato” dall’atteggiamento dei leghisti lucani, sempre pronti a pugnalarsi alle spalle e totalmente allergici alle linee dettate dai vertici del partito, ha rassegnato le dimissioni senza pensarci troppo.

Dalla notifica delle dimissioni di Marti le acque nella Lega sisono agitate più del previsto. Diversi i movimenti tra le varie correnti per accaparrarsi la segreteria regionale. D’altronde a chiunque farebbe gola avere l’incarico di un partito regionale in forte espansione, almeno fino a ieri (verrebbe da dire). Con questa nuova nomina, in lizza sembra esserci proprio Zullino. D’altronde lui è stato uno dei primi leghisti in Basilicata e il suo rapporto con il commissario regionale uscente Marti è sempre stato di rispetto reciproco, perciò non sarebbe una novità che fosse proprio lui l’incaricato a reggere le fila del partito. Questa sua recente nomina, a vice coordinatore regionale, i ben informati, la riportano come un passaggio iniziale della staffetta tra lui e Marti. In questi mesi anche se Zullino è stato spesso indicato dai sui colleghi come “dissidente” in realtà lavorava sotto traccia per rafforzare la sua posizione con i vertici regionali. In questo momento diventa difficile pensare che Salvini non scelga un leghista della prima ora per far guidare la segretaria regionale lucana. Avrebbe infatti perso le speranze Mario Guarente, ilsindaco di Potenza, considerato che la spinta del senatore Pasquale Pepe, dopo gli adii dei suoi “uomini, non sarebbe più così forte. In più, Salvini avrebbe già concesso ai pepiani la segreteria provinciale di Potenza con la nomina di Francesco Fanelli e per evitare gli errori del passato avrebbe optato per una segreteria “mista”, pur di accontentare le varie anime.

PEPE E CICALA SEMPRE PIÙ MARGINALI NELLA LEGA

Ad aver perso sicuramente appealsul territorio ma anche tra i loro sodali sono Pasquale Pepe e Amedeo Cicala. Certamente Pepe è quello che al momento potrebbe perdere più di tutti. Dopo gli addii rischia di perdere la poltrona di sottosegretario Pepe poiché Coviello e Mecca hanno sempre fatto parte della sua corrente. Coviello fortissimamente voluto da Pepe a capogruppo in Regione e mentre ha spinto per Mecca prima a segretario provinciale di Potenza nella Lega e poi come candidato sindaco del centrodestra ad Avigliano.

Dopo l’investimento sbagliato di far entrate i Cicala nel aprtito, ira deve fare i conti con altri due investimenti del tutto inadeguati (che potrebbero anche peggiorare). Le scelte di Pepe al momento politicamente si stanno rivelando totalmente dannose per il partito. La sua squadra non sembra poi così forte come i primi tempi, e le giustificazioni che dovrà dare a livello nazionale non può certo fermarsi a quanto già sostenuto dal commissario Marti: «Era ormai da tempo che Tommaso Coviello non faceva molto, per la Lega ma soprattutto per la Basilicata. Per una persona che lascia (il partito, ma non la poltrona) tante altre si stanno avvicinando».

Ma se Pepe piange certamente Cicala non ride. Anche per il sindaco di Viggiano, Amedeo Cicala, le cose non sembrano essere poi così facili. Dopo la brutta figura per la questione del Covid bonus pari a 3mila euro per mitigare gli effetti economici conseguenti all’emergenza epidemiologica. Ma non un semplice bonus, ma un bando messo in piedi dalla sua amministrazione votato da lui e dalsuo assessore di riferimento, altrimenti la Giunta non avrebbe potuto deliberare. Bando a cui hanno partecipato lo stesso sindaco e il presidente del Consiglio, Carmine.

Una storia finita su tutti i media nazionali e che ha così compromesso ogni possibilità di carriera all’interno del partito visto la lotta spietata fatta da Salvini ai furbetti del bonus. Non solo. Gli ultimi “consigli”politici che avrebbe dato al fratello Carmine come presidente del Consiglio lo avrebbero messo in cattiva luce con il resto del partito. La scelta di appoggiare il fratello Carmine a presentare una legge regionale sulla modifica delle royalty di cui luisarebbe stato tra i maggiori beneficiari, come sindaco di Viggiano, ha creato diversi malumori. Inoltre, l’atteggiamento assunto da Carmine di “dileguarsi” ai lavori del Consiglio quando la maggioranza discute di proposte di leggi importanti lo avrebbe messo in un ruolo marginale.

Atteggiamenti che avrebbero così cancellato ogni piccola possibilità di avere un ruolo importante nel partito. E così la possibilità di vedere Massimo Zullino a capo della segreteria regionale sembra sempre più possibile.

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