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DIDATTICA A DISTANZA, BONUS COVID SPUNTANO I “FURBETTI” DEI TABLET

Dall’Avviso pubblico regionale, oltre mille gli esclusi: a centinaia non ammessi perchè «nessun figlio in obbligo scolastico»

Con i suoi tempi, pertanto lenti, dall’Autorità di gestione dei Programmi operativi Fesr Basilicata, finalmente approvate le graduatorie relative all’Avviso pubblico inerente al “Contributo alle famiglie lucane con minori in obbligo scolastico per l’acquisto di beni e dispositivi informatici”. Per la misura straordinaria connessa all’emergenza sanitaria Covid-19, il Bando approvato nel settembre scorso, ha ora avuto un aggiornamento significativo con il varo dell’elenco delle istanze ammesse, di quelle ammesse con riserva e di quelle, invece, non ammesse. Il caso è pronto a scoppiare: furbetti o Avviso pubblico discriminatorio? Stando ai requisiti del Bando, un esercito di furbetti del Covid bonus si è piombato sull’Avviso pubblico. Da tenere presente che al richiamo formale generico dei «ragazzi in età scolare», fa da contrappeso il dettaglio specifico dei «minori in obbligo scolastico». Come da ampia giurisprudenza amministrativa la Pubblica amministrazione non può basare «un vincolo» sulla scorta della «carenza di risorse economiche» che «non possono, in modo assoluto, condizionare il diritto al sostegno sino a esigere e sacrificare il diritto fondamentale allo studio e all’istruzione». L’emergenza sanitaria da Covid-19, come ammesso dalla stessa Regione Basilicata ha evidenziato, fra l’altro, «il limite della insufficiente digitalizzazione che ha interessato non soltanto le imprese, la Pubblica amministrazione, ma anche le famiglie e le scuole di ogni ordine e grado», che hanno dovuto obbligatoriamente percorrere un’alternativa alla didattica tradizionale, al fine di garantire agli studenti la prosecuzione delle lezioni attraverso l’utilizzo di risorse digitali. Per l’Avviso pubblico in questione, in 5mila e 148 famiglie hanno partecipato: 3mila e 497 istanze di candidatura sono state ritenute ricevibili e ammissibili a finanziamento, 648 sono state ritenute ricevibili e ammesse con riserva, mentre, mille e 3 candidature non sono state ritenute ricevibili. Nell’“esercito dei mille”, a centinaia hanno appuntato come motivo di esclusione la seguente giustificazione: «Nessun figlio in obbligo scolastico». Se “furbetti” in piena regola, nonostante l’Isee conforme al Bando, allora i figli di questi richiedenti non sono neanche più in età scolare. Altrimenti, come è più verosimile dedurre, vanno a scuola, ma hanno più di 16 anni. Tra gli esclusi, il caso nel caso, è quello delle famiglie non ammesse a finanziamento «in quanto Pec non intestata al richiedente o ad un membro del nucleo familiare». Un controsenso se la finalità dell’Avviso era proprio di incentivare la digitalizzazione.

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