VOLANO STRACCI TRA COVIELLO E MARTI, L’EX LEGHISTA SI DIFENDE: «HO SEMPRE LAVORATO PER IL TERRITORIO»
Il Commissario del Carroccio ha commentato duramente l’addio del capogruppo e il suo passaggio in FdI: «Non faceva molto per la Lega»
All’indomani dell’adesione a Fratelli d’Italia, il consigliere regionale Tommaso Coviello in una lettera aperta prova ad argomentare in maniera più precisa la scelta che lo ha visto promotore di un nuovo cambio di casacca. Non è la prima volta che Coviello, nel suo percorso politico, cambia partito. Consigliere comunale ad Avigliano eletto prima in una lista del Pdl e poi in una lista civica. Candidato alla Camera nella lista di Gianfranco Fini, Futuro e Libertà, nel 2013, poi candidato eletto nella Lista Lega Salvini alle ultime regionali. Ed è proprio l’abbandono da questo ultimo partito che lo ha reso vulnerabile a numerosi attacchi. In primis quello del Commissario regionale della Lega Marti che senza risparmiarsi ha commentato duramente la nuova scelta di Coviello: «Era ormai da tempo che Tommaso Coviello non faceva molto, per la Lega ma soprattutto per la Basilicata. Per una persona che lascia (il partito, ma non la poltrona) tante altre si stanno avvicinando». Non è tardata ad arrivare la replica di Coviello. «Non rinnego il passato e quanto di buono è stato fatto con la Lega e per la Lega ma, talvolta, bisogna avere il coraggio e la lucidità di prendere alcune decisioni. Non ho mai risparmiato tempo ed energie – evidenzia Coviello – per ascoltare cittadini, imprenditori e categorie in difficoltà specialmente nell’ultimo periodo di sofferenza e di crisi economica. Ho sempre valutato ed approfondito, nelle sedi opportune, le istanze che mi sono state sottoposte al fine di dare un nobile significato alla ‘poltrona’ da me occupata, non ultima la delicata situazione dei portatori di handicap ai tempi del Coronavirus. Proseguirò, in Basilicata, a perorare le cause dei lucani e a sostenere fermamente il presidente Bardi e la maggioranza chiamata a dover sapientemente investire le risorse del Recovery Fund che rappresentano il nostro anno zero e la base per costruire una Basilicata inclusiva, dinamica, veloce e innovativa e che possa offrire ai lucani la possibilità di non vivere e lavorare altrove». Coviello non accenna a nessuna lotta intestina nella Lega o ad incomprensioni con i colleghi di Consiglio che non lo hanno mai riconosciuto veramente come capogruppo, mettendogli più di qualche volta i bastoni tra le ruote. Una riflessione politica più di carattere nazionale sul nascente nuovo governo, che altro. Coviello spiega che sono scelte di carattere tutte nazionali, con una Lega ora pronta ad entare in un governo nazionale di larghe intese, dal Pd al Movimento 5 Stelle. Scelte che per Coviello sono impensabili da conciliare con i suoi ideali. Eppure le motivazioni dietro questa scelta drastica di lasciare un ruolo importante, quello da capogruppo del Carroccio, per uno più marginale in FdI sarebbero ben altre. La gocciolina che ha fatto traboccare il vaso di mesi di malumori e maldipancia sarebbe stata la nomina del vice presidente della giunta regionale, Francesco Fanelli, alla segreteria provinciale di Potenza del partito. Una postazione che era stata di Mecca (braccio destro di Coviello) fino a gennaio dell’anno scorso, quando l’arrivo dell’attuale commissario regionale Marti ha fatto scattare l’azzeramento di tutte le cariche di partito. Coviello e Mecca avrebbero visto in questa scelta del partito un vero tradimento, consumato soprattutto con il placet del senatore Pepe che ha sempre riversato sul duo, almeno fino a poco tempo fa, una profonda stima. La composizione della nuova segreteria regionale ha così portato a galla i veri malumori e non è detto che siano finiti.