SCORIE NUCLEARI, LACORAZZA: IL VALORE DELLA PARTECIPAZIONE
“Il Presidente Bardi e l’assessore Rosa hanno pensato di strumentalizzare politicamente la vicenda”
Lo avevamo sostenuto dal primo momento che non eravamo nelle stesse condizioni del 2003, quando, mentre l’Italia piangeva i morti di Nassiriya, il governo Berlusconi scelse con un decreto di ubicare a Scanzano Jonico il sito unico per le scorie nucleari.
Andando incontro innanzitutto alle richieste dei presidenti di Provincia, dei Sindaci e degli amministratori locali, delle forze sociali e delle associazioni del territorio, il Pd, grazie alla iniziativa delle parlamentari Chiara Braga e Stefania Pezzopane, ha proposto, con esito positivo, un differimento dei termini per la presentazione delle osservazioni nella procedura che porterà alla definizione del deposito per le scorie nucleari.
C’è da sottolineare come anche in una recente iniziativa promossa dalle federazioni provinciali del Pd di Potenza e Matera, alla quale presero parte i sottosegretari Roberto Morassout e Salvatore Margiotta e l’onorevole Vito De Filippo, sia emersa questa richiesta: più tempo per dare valore alla partecipazione del territorio.
Questo passaggio sottolinea nei fatti quanto il Presidente Bardi e l’assessore Rosa abbiano pensato di strumentalizzare politicamente la vicenda.
Un altro errore, un’altra sonora sconfitta; un calcolo sbagliato anche perché oggi la maggioranza a sostegno del governo Draghi vede la partecipazione di Lega e Forza Italia.
Sarebbe stato corretto da parte del presidente Bardi e dell’assessore Rosa riconoscere la enorme differenza rispetto al 2003 evitando di sollevare un baccano al fine di coprire i fallimenti di questi due anni di legislatura come, anche su questa vicenda, hanno segnalato i consiglieri regionali del centrosinistra e in particolare quelli del Pd Roberto Cifarelli e Marcello Pittella.
Se c’è davvero buona fede nell’assumere posizioni di difesa della Basilicata si abbia l’onestà intellettuale di ringraziare il Pd per questa iniziativa legislativa e si uniscano le forze per dimostrare la non idoneità del territorio ad ospitare il sito per la messa in sicurezza delle scorie nucleari.