PARCO EOLICO DELLA COGEIN TRA VIETRI E SAVOIA: ALTRA SCONFITTA PER I CITTADINI
Il Consiglio di Stato concorda col Tar e respinge l’appello: «Non è stata dimostrata l’incidenza negativa»
Parco eolico da 30 Megawatt tra Vietri di Potenza e Savoia di Lucania, ma con opere connesse ricadenti nei Comuni di Tito e Picerno: battaglia persa anche al Consiglio di Stato per 7 cittadini lucani. Quando in primo grado, nel 2016, il Tribunale amministrativo regionale (Tar) di Basilicata si pronunciò sulla controversia giuridica, il progetto della Cogein Srl 15 aerogeneratori di potenza unitaria di 2 Megawatt e dell’altezza complessiva di 150 metri: nel 2018, però, la proposta da parte della società della «variante sostanziale» al progetto definitivo autorizzato con, tra le modifiche, la riduzione del numero delle pale, da 15 a 10, ma non della potenza complessiva sempre pari a 30 Megawatt.
Ad ogni modo, quella impugnati, prima al Tar e poi al Consiglio di Stato, dal gruppo di cittadini lucani proprietari di terreni interessati a vario titolo dall’opera in questione, nonchè tutti inseriti nel piano particellare degli espropri necessari all’area, sono una sequela di documenti tra cui l’autorizzazione unica per la realizzazione del Parco eolico, rilasciata nel 2014 dall’Ufficio energia della Regione Basilicata.
Lo stesso anno, anche l’allora Giunta regionale ha rilasciato, successivamente, il giudizio favorevole di compatibilità ambientale. Sostanzialmente, in estrema sintesi, il motivo della sconfitta giuridica è racchiuso tutto nella seguente affermazione dei giudici amministrativi: i cittadini «non hanno dimostrato l’incidenza negativa (del Parco eolico, ndr) sui terreni di loro proprietà». Avevano l’onere di dedurre, prospettandolo, un danno «per lo meno potenziale», nel senso che «con ragionevole certezza si verificherà in futuro»: «non è sufficiente un mero rapporto di prossimità nello spazio fra chi agisce e l’opera».
Come aggiunto dal Consiglio di Stato, neanche si può considerare il principio per cui il criterio citato «può essere attenuato» quando chi agisce un’associazione o comunque il soggetto portatore di «un interesse diffuso», il quale fa, così, valere un interesse collettivo, non riducibile a quello proprio dei singoli associati, e quindi proprio «per questo di carattere morale ovvero astratto».
Ma comunque, e per i massimi giudici amministrativi italiani la causa sul Parco eolico della Cogein non rientrava in questa ipotesi, lo stesso anche nel caso di un’associazione o di un portatore di «interesse diffuso», il danno, o meglio «una lesione apprezzabile a tale interesse», deve essere comunque dimostrata.
Da parte sua, il Comune di Vietri di Potenza, nell’ambito del procedimento avviato nel giugno del 2018 e relativo alla citata variante sostanziale, ha presentato delle osservazioni di parere contrario alla costruzione del Parco eolico. Perchè, tra le altre cose, «prevedendo l’abbattimento di alberi, la costruzione di piste di servizio all’impianto e scavi nel terreno per la posa dei cavi, di cabine di trasformazione, la deviazione dello scorrimento delle acque, oltre che impatto sulle specie degli uccelli e dei chirotteri, presenti nell’habitat interessato dall’impianto, propone in realtà la deturpazione del paesaggio e danni ingenti all’ambiente naturale e alla fauna, oltre che provocare squilibri a flora e fauna locali».