CESTARI RICORDA L’AMBASCIATORE ITALIANO UCCISO IN CONGO
Cestari: “Ho un ricordo bellissimo perché era una persona di grande sensibilità umana e civica e di grande disponibilità”
“Credo che il modo migliore per onorare la memoria dell’Ambasciatore Italiano in Congo Luca Attanasio barbaramente ucciso in Congo insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista sia quello di proseguire l’attività di cooperazione internazionale con il Congo di cui l’Ambasciatore è stato sostenitore e protagonista. In questa fase della pandemia questa popolazione, come del resto le altre dei Paesi africani tutti hanno bisogno di aiuti sanitari per ridurre il contagio, oltre a progetti di sviluppo. Con la pandemia potrebbero aumentare notevolmente i bisogni sociali e di conseguenza i disordini”. A sostenerlo è Alfredo Cestari, presidente Camera ItalAfrica e già console onorario del Congo in Italia, lucano di origine, presidente del Gruppo omonimo con sede a Moliterno. Cestari conosce bene la situazione del Congo e da presidente di ItalAfrica ed imprenditore di un Gruppo internazionale presente oltre che in Africa, in Brasile, ha rapporti consolidati negli anni con le autorità del Paese. A Kinshasa ha uffici il suo Gruppo con il fratello Francesco da dieci anni alla direzione per realizzare progetti nei settori energia, opere pubbliche, infrastrutture. “Ho informato io mio fratello di quanto era accaduto – racconta – e per invitarlo a rafforzare sistemi di sicurezza dei nostri dipendenti e collaboratori di cui diversi sono italiani. Mio fratello mi ha confermato che la situazione a Kinshasa è tranquilla e che non ci sono situazioni di particolare difficoltà per gli occidentali. Nel Paese africano – aggiunge – sono rimaste pochissime imprese italiane, forse una decina proprio a causa della situazione di forte instabilità che si ripercuote sulla sicurezza in zone particolari come quella in cui è avvenuto l’agguato. Al contrario, la presenza cinese e russa è cresciuta, ma anche di imprese belghe, inglesi, danesi”. Cestari ha conosciuto l’Ambasciatore Attanasio in occasione del suo ultimo viaggio in Congo nei primi mesi dello scorso anno prima della diffusione dell’emergenza pandemica. “Ho un ricordo bellissimo perché era una persona – racconta – di grande sensibilità umana e civica e di grande disponibilità, attento ai programmi di cooperazione e progetti sviluppo.
Inoltre un “richiamo” all’Europa e agli Usa perché “devono dare maggiore concretezza alle azioni per far uscire il continente dalle difficolta’ economiche che poi diventano instabilita’ politica. Il Congo è come una damigiana ripiena di grandi risorse naturali con un collo troppo stretto per farle uscire. La cooperazione internazionale, al contrario delle multinazionali che prendono senza dare, deve avere questa importante mission da svolgere: aiutare il Paese a mettere a frutto le sue risorse per risollevarsi dalla povertà e dal gravissimo disagio sociale”. Cestari insiste sui valori del popolo congolese che – dice – “in 80 milioni non hanno nulla a che fare con qualche migliaio di criminali ma hanno solide tradizioni cattoliche, difendono la famiglia e sono profondamente pacifici. Per questo non dobbiamo consentire in Italia e nel mondo campagne di odio e rancore. La morte dei servitori dello Stato italiano piuttosto può diventare la molla per interrogarci tutti cosa fare di più e meglio in termini di cooperazione economica ed umanitaria”. La Camera ItalAfrica ha già attivato la sua sede di Bruxelles per proporre iniziative ed azioni agli organismi del Parlamento e della Commissione Europea perché una prima risposta avvenga unitariamente come Ue e nella riprogrammazione degli aiuti già decisi a favore delle popolazioni congolesi e di altri stati africani per affrontare la pandemia.