Il governo si assuma la responsabilità, per prevenire la violenza servono risorse strutturali
UNA DONNA UCCISA OGNI TRE GIORNI PREOCCUPA LʼESCALATIONI DI FEMMINICIDI IN ITALIA ?? “Cosa deve accadere di più grave perché
UNA DONNA UCCISA OGNI TRE GIORNI
PREOCCUPA LʼESCALATIONI DI FEMMINICIDI IN ITALIA ??
“Cosa deve accadere di più grave perché la politica assuma con responsabilità il problema?”
“Altri due femminicidi che si vanno a sommare a quelli che hanno punteggiato i colloqui preparatori del Governo Draghi, eppure nemmeno una parola è stata spesa finora dal Presidente del Consiglio rispetto a questa strage nemmeno più silenziosa”, afferma Antonella Veltri, presidente di D.i.Re, alla notizia che per l’omicidio di Lidia Peschesera a Pavia è stato arrestato il compagno e che una donna è stata uccisa ieri a Vicenza dal marito che poi si è suicidato.
“Sappiamo bene che la violenza maschile contro le donne non si è mai fermata, che anzi il lockdown e la crisi economica hanno contribuito a intensificarla e a rendere più difficile per le donne sottrarsi ai partner violenti”, afferma Veltri.
“In questi anni ci si è concentrati sul creare leggi in un’ottica securitariache seppur importante è solo una parte della risoluzione del problema”, afferma Mariangela Zanni, consigliera D.i.Re del Veneto.
“I centri antiviolenza sono gli unici a fare un lavoro di prevenzione e a garantire supporto alle donne ininterrottamente”, fa notare Cinzia Marroccoli, consigliera di D.i.Re per la Basilicata, “senza fondi e senza riconoscimento”.
“Servono risorse strutturali, per la prevenzione della violenza e il sostegno alle donne, e invece il Piano nazionale è scaduto a dicembre 2020e ancora non sappiamo nulla del nuovo Piano e nemmeno dei finanziamenti che si fermano all’anno scorso” aggiunge Zanni.
“È ora che il governo si assuma la piena responsabilità e metta la prevenzione e il contrasto della violenza di genere in cima alla lista delle sue priorità”, afferma in conclusione la presidente di D.i.Re.
“E non con l’ennesimo intervento emergenziale o la riproposizione stantia di politiche sulla famiglia, perché parlare di famiglia vuol dire riproporre ruoli e funzioni che cristallizzano situazioni penalizzanti per le donne, in cui alligna e prospera la violenza maschile”