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LA PANDEMIA DEI DATI

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C’era da aspettarselo che superando la soglia dei 1.000 tamponi giornalieri ci fosse in Basilicata un’impennata di positivi. Eppure il refrain d’ironia con cui abbiamo scavallato l’annuncio trionfalistico di Bardi dei 3.000 tamponi diurni ci dà quantomeno ragione e svela l’oscenità di una delle tante promesse non mantenute di questo governo di centrodestra, ormai collassato tra inesattezze, approssimazioni ed inconcludenze. Ora vuole il caso che mentre l’anziano governatore Vito Bardi si stia occupando del suo futuro politico, con supplica alla Meloni di fare il capolista di FdI ed il suo dirigente della sanità regionale, Ernesto Esposito dispensi, dal sole della sua casa napoletana, banalità zen, la Basilicata registri 114 positivi e l’incremento quotidiano di ben 8 punti percentuali. L’analisi è fatta, naturalmente, al netto delle sincopi numerali di aggiunte, sottrazioni e riconteggi che funestano d’incomprensibilità i dati pandemici e su cui Vincenzo Barile stava pur offrendo il suo prezioso contributo di rigore scientifico e di chiarezza, prima di essere compulsato dalla fuffa napoletana. Ha scritto Armando Massarenti:“La pandemia dei dati è terribilmente infettiva”.

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