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RIFIUTI E FINANZIAMENTO DA 300MILA EURO

La Carpia vs la Regione: l’Ente ha perso, a distanza di 10 anni, il Consiglio di Stato conferma il verdetto negativo per via Verrastro

Adistanza di 10 anni dalla richiesta da parte della società La Carpia Domenico S.r.l, era il febbraio del 2001, di ottenere il finanziamento di 300mila euro, nell’ambito del programma operativo del Fondo europeo per lo sviluppo regionale Basilicata 2007-2013, il Consiglio di Stato ha messo la parola fine: l’impresa può tirare un sospiro di sollievo poichè il ricorso della Regione è stato respinto. Confermata, pertanto, la sentenza del Tar di Basilicata che dando ragione alla società, aveva annullato gli atti di diniego emessi da Sviluppo Basilicata.

La Carpia Domenico S.r.l partecipò all’Avviso pubblico per l’ampliamento del proprio impianto per il recupero di rifiuti pericolosi sito in zona industriale di Ferrandina. Oggetto della controversia giuridica, l’articolo 3 del Bando che prevedeva tra i requisiti per il finanziamento, «la piena disponibilità dell’immobile dell’unità locale o del suolo ove deve essere realizzato il piano di investimento». Nella domanda, la società aveva allegato il contratto di comodato gratuito stipulato nel 2009, con il quale i Giuseppe La Carpia e Felice Mario La Carpia, avevano concesso alla società e per 9 anni il terreno in questione.

Concessione ampia, data la dicitura riportata: «per tutte le attività produttive svolte dal comodatario, nonché per le attività e gli investimenti che in futuro lo stesso comodatario vorrà realizzare, senza la necessità di richiedere specifica autorizzazione ai comodanti». Per Sviluppo Basilicata, però, il contratto di comodato gratuito, non rientrava «tra i titoli di disponibilità dell’immobile». Dopo 10 anni, la vicenda ha la sua conclusione definitiva: la società in house della Regione aveva torto. 

Ferdinando Moliterni

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