BASILICATA IN ZONA ROSSA
Si è riunita l’unità di crisi
“La decisione del Governo nazionale di fare entrare la regione Basilicata in zona rossa è stata presa solo ed unicamente a seguito del fatto che l’indice di trasmettibilità del virus (Rt) è passato nell’arco di soli 7 giorni da 1,04 a 1,51. Ciononostante la regione Basilicata resta quella che in Italia registra la più bassa pressione ospedaliera, un tasso di letalità del virus e una percentuale fra numero di tamponi e numero di positivi fra i più bassi d’Italia”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, nel corso della riunione, organizzata in livestreaming, dell’unità di crisi, a cui hanno partecipato, fra gli altri, l’assessore alla Salute, Rocco Leone, il responsabile della Task Force, Ernesto Esposito, il presidente dell’Anci Basilicata, Salvatore Adduce, i sindaci di Matera e Potenza, Mario Guarente e Domenico Bennardi, i presidenti delle province di Potenza e matera, Rocco Guarino e Piero Marrese, i prefetti di Potenza e Matera, Annunziato Vardè e Rinaldo Argentieri, il consigliere regionale Carlo Trerotola.
“Il governo nazionale – ha sottolineato Bardi – ha riconosciuto che la Basilicata ha molti indicatori positivi rispetto alla diffusione del virus, ma la velocità con cui si è allargato il contagio, anche a seguito di alcuni casi di variante, ha determinato molta preoccupazione nel Comitato tecnico scientifico. Una velocità riscontrata, purtroppo, per un comportamento inadeguato di gruppi ristretti di cittadini che nonostante la pandemia e nonostante fossimo in zona gialla hanno ritenuto di far finta di niente. Invece il rischio è quotidiano e a prescindere dal colore occorrono sempre comportamenti adeguati e improntati alla massima prudenza”.
La Basilicata è la regione d’Italia con la più bassa percentuale di occupazione di posti letto per covid (6% in terapia intensiva ed appena 20% in malattie Infettive) ciò vuol dire che si intecettano tutti i sintomatici in tempo tanto da riuscire a curarli in tempo a domicilio. Quindi il tracciamento e gli screening con tamponi hanno funzionato ancora di più proprio nel momento di maggior contagio con L’Rt a 1,51.
Il presidente Bardi ha sottolineato di aver ripetutamente chiesto al Governo nazionale di non considerare la situazione di un territorio solo dal punto di vista algoritmico perché in tal modo rischiano di essere penalizzate proprio le regioni più piccole a bassa densità di popolazione. Come ha ricordato anche l’assessore Leone: “A novembre la Basilicata ha registrato l’indice Rt più alto d’Italia. Poi, nell’arco di qualche giorno, è diventato il più basso. Questo capita nei territori con popolazione più bassa. Ecco perché la valutazione va fatta tenendo conto non solo di un algoritmo, ma di un insieme di fattori”.
In merito ai prossimi provvedimenti, il presidente della Regione ha reso noto all’unità di crisi che il 5 marzo dovrebbe uscire un nuovo Dpcm che dovrebbe prevedere la zona rossa. “Stiamo ora valutando la possibilità a titolo prudenziale di chiudere le scuole di ogni ordine e grado, oltre a quelle già previste per le regioni in zona rossa. Resta inteso che occorre che anche i cittadini dimostrino senso di responsabilità come hanno già fatto in tantissime occasioni. Noi, come istituzioni, ce la stiamo mettendo tutta. Anche sul fronte della campagna vaccinale. Insieme alle altre regioni del Sud – ha concluso Bardi – stiamo quotidianamente chiedendo di avere più dosi di vaccino. La Basilicata ha 45 mila over 80. E per questa ragione dobbiamo fare in fretta”.
L’unità di crisi tornerà a riunirsi nei prossimi giorni per un aggiornamento della situazione.