ZONA ROSSA, TUONANO I SINDACATI: «EVIDENTI I LIMITI NELLA GESTIONE»
Cgil, Cisl e Uil: «Questa situazione risente di un dipartimento regionale della Salute ormai destrutturato»
«Il passaggio della Basilicata nella zona rossa non è casuale e tantomeno riferito solo all’aumento dell’indice di contagiosità. Piuttosto evidenzia tutti i limiti della gestione pandemica della sanità lucana e della completa assenza di programmazione. Assenza di un tracciamento strutturato ed organico, pochi tamponi mentre i tremila annunciati mesi fa restano un lontano miraggio. Scuole abbandonate a se stesse, senza alcuna costante e pianificata attività di screening, come se i tamponi effettuati una tantum possano consentire di avere la situazione sotto controllo».
È quanto affermano i segretari generali di Cgil Cisl Uil Basilicata Angelo Summa, Enrico Gambardella e Vincenzo Tortorelli. «Questa situazione – continuano i dirigenti sindacali – risente di un dipartimento regionale della Salute ormai destrutturato, prevalentemente orientato ad impartire disposizioni alle Direzioni delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere più che a programmarne le attività.
Al netto dei ritardi e delle difficoltà registrate su tutto il territorio nazionale, la nostra regione non si sta certo contraddistinguendo per celerità e lungimiranza gestendo più nella logica della gestione quotidiana dell’emergenza e delle criticità che nella pianificazione delle azioni necessarie ad evitare di non farcisprofondare nel “rosso” dell’emergenza, come purtroppo è accaduto. Perdura, inoltre, la carenza di strutture in grado di accogliere i cittadini positivi al Covid 19, i cosiddetti hotelCovid, lasciando le famiglie a gestire da sole i familiari positivi».
«Si continua a sottovalutare la situazione degli infortuni sul lavoro da Covid. L’Inail nel rapporto di febbraio ha dato notizia del primo decesso in Basilicata da Covid 19 contratto al lavoro. Secondo il report più aggiornato nel periodo gennaio 2020-gennaio 2021 le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 in Basilicata sono 710.
I casi sono aumentati di 148 casi (+26,3%). L’andamento regionale dei contagi denunciati nella nostra regione – come sottolinea l’Inail – è analogo a quello nazionale ma ne differisce per intensità: inferiore alla media italiana in occasione della prima ondata, superiore nella seconda» concludono Cgil, Cisl, Uil.