10 TABLET DONATI AGLI ANZIANI DEL SAN CARLO
Da Muro Lucano al reparto di Geriatria: dietro il gesto altruista, una storia di amore e generosità
Non sono nuovi ad iniziative di generosità i due fratelli di Muro Lucano, Maria Antonietta e Decio Lordi.
Oltre al cuore grande, li caratterizza anche una forte discrezione, che li porta ad operare in assoluto riserbo e lontano dai riflettori, per portare aiuto lì dove c’è bisogno.
Questa volta però la notizia, bellissima, ha fatto il giro della rete per la sua importanza a livello comunitario.
Dieci tablet di ultima generazione sono stati donati al reparto di Geriatria dell’ospedale “San Carlo” di Potenza. La consegna si è svolta nella palazzina degli uffici amministrativi dell’Azienda ospedaliera regionale alla presenza del Direttore sanitario, Angela Pia Bellettieri e al Direttore della Geriatria, Nicola Libutti, del Direttore generale Giuseppe Spera e del Direttore amministrativo Eufrasia Pesarini, con la Dottoressa Lucia Barone e la Responsabile di Geriatria Rosa De Mingo.
L’iniziativa ha avuto seguito dopo una esperienza vissuta in prima persona, con il ricovero della madre di Maria Antonietta e Decio, che proprio in Ospedale spense le 100 candeline. Fu poi rimandata a casa, impossibilitata per via dell’età ad essere sottoposta all’operazione. Raggiunta telefonicamente, Maria Antonietta ci racconta: “è stata una bella emozione. Mamma ci ricordava sempre che, essendo un po’ più fortunati degli altri, avremmo dovuto essere di aiuto e fare opere di bene e difatti anche lei era solita spendersi per gli altri.
La vita ci ha fatto “toccare con mano la solitudine” degli anziani, quando lei fu ricoverata, ed a seguito di ciò ci venne l’idea di donare dei tablet, per aiutare gli anziani in Ospedale a sentirsi meno soli e ad avere, seppur virtualmente, vicini i loro cari.
L’emozione l’abbiamo vissuta anche nel modo in cui il dono è stato gradito, facendoci sentire “utili” alla causa. Per noi è stato un onore essere ricevuti con tanta ufficialità, ma abbiamo fatto ciò che il cuore ci ha dettato, soprattutto da quando il Covid ha diviso gli affetti”.