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COVID, BOTTA E RISPOSTA TRA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE DEL CAPOLUOGO DI REGIONE

Al centro delle polemiche tra schieramenti avversi, la richiesta di revocare la zona rossa fatta nei giorni scorsi da Guarente a Speranza

Aspre polemiche tra schieramenti avversi sono occorsi negli ultimi giorni tra maggioranza e opposizione consiliare a Potenza. Al centro, le recenti dichiarazioni del primo cittadino Guarente che, nei giorni scorsi, aveva scritto al ministro della Salute Speranza di revocare la zona rossa sottolineado che «nel caso di Potenza, i contagi sono stati riscontrati in gran parte (circa il 30%) nelle scuole, nonché nelle abitazioni private, a causa di comportamenti non corretti» e non ci sono stati contagi «all’interno delle attività commerciali, che stanno invece subendo ancora una volta, e stavolta ingiustamente, una decisione generalizzata».

«GUARENTE CHIEDE REVOCA MA A POTENZA SITUAZIONE DIFFICILE»

«È opportuno ricordare al Sindaco Guarente che egli fa parte, fin dalla sua costituzione, dell’Unità di Crisi Regionale chiamata ad affrontare l’emergenza Covid. Appare davvero singolare (e quanto mai inopportuno) che il primo cittadino del capoluogo di regione, nel giorno in cui a Potenza si registrano altri 43 cittadini positivi, si preoccupi di chiedere un’interlocuzione al ministro della Salute per revocare la Zona Rossa»: così i consiglieri di centrosinistra Andretta, Blasi, Falotico, Flore, Fuggetta, Pergola, Smaldone e Telesca. «Posto che altri sindaci – hanno dichiarato i consiglieri di centrosinistra di questa regione (giustamente) stanno ponendo degli interrogativi di opportunità alla Giunta Regionale e al governo, la situazione della città di Potenza, in questa fase, non permette purtroppo allentamenti delle restrizioni e polemiche strumentali. Tra l’altro il Sindaco Guarente e il Presidente Bardi dovrebbero far parte della stessa area politica (o no?), oltre che lavorare insieme all’interno dell’Unità di crisi regionale.

Ciò premesso, è serio pensare che Guarente non sia stato informato preventivamente dell’intenzione di Bardi di promulgare l’ordinanza di ratifica della Zona Rossa già quattro giorni fa? Se fosse così, vorrebbe dire che saremmo in presenza di un dilettantismo Istituzionale senza precedenti. Apprendiamo, tra l’altro, delle capacità tecnico scientifiche in materia di emergenza sanitaria del Sindaco Guarente, il quale si è sentito addirittura in dovere di suggerire al governo quali attività dovrebbero restare aperte e quali no. Nei giorni scorsi, questo atteggiamento a dir poco supponente ha condotto il nostro primo cittadino a non rendersi conto dell’esplosione dei contagi nelle scuole e a non intervenire con il tempismo necessario. Ad ogni modo, Guarente la smetta di utilizzare l’emergenza per fare propaganda e dia risposte immediate ai cittadini. Il contagio dilaga senza controllo in città e la campagna vaccinale procede a rilento.

«HANNO DIMENTICATO RUOLO E RESPONSABILITÀ DI UN SINDACO»

Alla questione, ha risposto unita la maggioranza, nelle persone dei consiglieri Di Giuseppe (Idea), Blasi (Lega), Napoli (FdI), Di Noia (Civica), Dapoto (Fi) e Telesca (Civica). «Ricordare che il Sindaco Guarente fa parte dell’unità di crisi regionale costituita per l’emergenza Covid era il solo modo che l’opposizione aveva per contestare l’iniziativa promossa dal primo cittadino in merito alla richiesta di revoca della zona rossa. Un pretesto che ha fatto dimenticare alla minoranza il ruolo e le responsabilità che un Sindaco ha nei confronti della sua comunità senza discriminazione alcuna»: sono queste le parole della maggioranza.

«La supponenza attribuita al Sindaco Guarente per aver invitato il Ministro Speranza a rivalutare gli indicatori che hanno portato alla chiusura totale di un’intera regione è da rimandare al mittente, soprattutto se, la sinistra nella sua miopia, non si è resa conto, non solo che la proposta è stata avanzata da gran parte dei sindaci del territorio, ma che la stessa mira a salvaguardare anche i tanti titolari di attività commerciali che, a causa di questa situazione, rischiano di perdere tutto innescando un effetto domino per l’economia del capoluogo di regione.

Ciò che il nostro Sindaco ha chiesto – hanno dichiarato i consiglieri di maggioranza è stato quello di ripensare ad una decisione di portata generalizzata che, non tenendo conto dell’aumento dei contagi per singoli territori, ha colpito tutti senza distinzione alcuna. La sinistra che con tanta facilità condanna questa posizione è la stessa che non mostra coraggio nel chiedere al Ministro Speranza il perché non ha previsto, per regioni con densità abitative come la nostra, un piano vaccinale che, per così dire prioritario rispetto al resto del paese, avrebbe consentito nel giro di pochi mesi l’immunizzazione di tutti.

Anziché stare a fianco ad un Ministro che ha mostrato più volte le proprie debolezze nella gestione di questa emergenza, perché non provare, per una volta, a stare accanto alla propria gente invocando la necessità, manifestata da molti lucani, di accelerare con l’approvvigionamento delle dosi, anziché scadere sempre nella becera critica politica senza mostrare la benché minima volontà di contribuire fattivamente ad aiutare la nostra terra ad uscire dall’emergenza». «Chiedere questo– hanno dichiarato i consiglieri di maggioranza significa mettere in discussione il Ministro potentino che, per quanto ancora c’è da fare, sta commettendo, al pari dell’ormai sostituito commissario Arcuri con la questione del reperimento degli strumenti di protezione individuale e della creazione dei posti di terapia intensiva negli ospedali italiani, errori che possono essere evitati se e solo se Roma, anche in questo caso, decidesse di adottare una posizione di discontinuità con il passato. Difronte all’ inerzia mostrata in più occasioni dalla sinistra noi ci siamo fatti portavoce del grido d’aiuto della nostra gente.

Noi siamo quelli che cercano in ogni modo di restituire, il prima possibile, la tranquillità agognata da tanti; tutto questo mentre la sinistra continua ad allenarsi con le solite chiacchiere da bar» hanno concluso i consiglieri di maggioranza.

LA CONTROREPLICA DEL CSX

Secca è giunta la controreplica dei consiglieri di centrosinistra alle parole dalla maggioranza: «Non c’è mai fine al peggio. Rispetto ai disastri evidenti della gestione regionale e cittadina al comune di Potenza ci sono ancora consiglieri di maggioranza che hanno il coraggio di parlare. Leggiamo di analisi da novella task force cittadina in cui si smentiscono di continuo. Potenza è, secondo questi signori, da zona rossa o no? Se no, non vedono i numeri crescenti ed i continui focolai che stanno aggredendo anche i più piccoli? Se si, ci spiegano come fanno di questi tempi a mandare missive chiedendo l’apertura di palestre, ristoranti, e attività varie? Servirebbe sì un team di esperti, ma per comprenderli! Capiscono che per dividere la Basilicata in zone occorreva che la regione inviasse diversamente i dati? Niente». «Comprendono – hanno dichiarato che le stesse misure del governo che portano risultati soddisfacenti in Sardegna portano alla zona rossa in Basilicata? Hanno letto l’art 38 dell’ultimo DPCM in cui è chiaramente scritto che le ordinanze del Ministro della Salute sono adottate d’intesa con il Presidente della Regione interessata? Si comprende che c’è un problema di gestione sul territorio?

Si comprende che il piano vaccinale funziona perfettamente in altre regioni e non in Basilicata? Si conosce il fatto che la nostra regione nemmeno avesse fatto richiesta di dispositivi di protezione risultando poi tra le ultime? Loro chiedono che la Regione si muova in piena autonomia nel reperire le dosi di vaccino necessarie e contestualmente il loro assessore alla sanità Leone dichiara che la Regione Basilicata non sia in grado di reperire vaccini direttamente. Gli unici atti prodotti dalle amministrazioni lucane di centro destra sono stati comunicati inutili e perennemente superati dalle cose e ordinanze incomprensibili per cui i lettori ancora ridono. Ed ancora le 6 Usco di cui non c’è traccia, i pochi soliti tamponi, persone abbandonate in isolamento domiciliare, costrette ad accumulare rifiuti a causa di mancati ritiri degli stessi ed, ancora più grave, le morti misteriose».

«No, a loro poco importa, concentrati come sono, ai continui cambi di casacca e lotte intestine. La città di Potenza completamente esclusa da ogni ragionamento e decisione anche se territorialmente strategica per la lotta alla pandemia. Non è stata programmata alcuna azione dell’amministrazione comunale per garantire prevenzione e sicurezza. Dinnanzi all’aumentare dei contagi, ci saremmo aspettati che il sindaco assumesse la linea della fermezza e che piuttosto inviasse al governo missive per chiedere ristori il più possibile e il più presto possibile e che i consiglieri di maggioranza potessero fare lo stesso con i loro rappresentanti al governo. In generale Sindaco e consiglieri di centro destra invece di farneticare si impegnassero a dare il buon esempio e a non inviare alle persone, già duramente provate, messaggi sbagliati» hanno concluso i consiglieri Andretta, Blasi, Falotico, Flore, Fuggetta, Pergola, Smaldone e Telesca.

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