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VACCINI COVID, LEONE SUI RITARDI SCARICA LA COLPA SULLE AZIENDE

L’assessore respinge le accuse: «È un problema nazionale» e per calmare le acque prova a spacciare un primato “parziale”: «Siamo tra quelli che hanno somministrato più dosi»

«Senza volerci sottrarre al peso delle nostre funzioni e responsabilità, che dall’inizio del mandato abbiamo onorato con sacrificio e dedizione, vogliamo riferire che questo problema legato alla campagna vaccinale riguarda tutta l’Italia e il motivo è semplice: mancano i vaccini a causa dei ritardi nelle consegne conseguenti allo storno che le case farmaceutiche hanno perpetrato a vantaggio di alcuni Stati e a scapito di altri, quali l’Italia».

Così l’assessore regionale Leone risponde alle tante sollecitazioni di sindaci e sindacati per il rallentamento della campgna vaccinale. Mentre a Potenza si è conclusa la Fase 2 dedicata agli over 80 in altri comuni lucani non si è neanche partiti. Le dosi sembrano essere poche e a rimetterci sono soprattutto gli anziani che rientrando nella fascia più a rischio sono quelli più a rischio.

Ma Leone prova a smorzare i toni della polemica facendo presente che: «Per onore della verità – prosegue – vogliamo ribadire che la Basilicata, tra mille difficolta, oltre ad avere attivato 131 punti vaccinali, tanti quanti sono i suoi municipi, si posiziona tra le regioni italiane che hanno somministrato più dosi rispetto a quelle ricevute.

Non prevale pertanto il vulnus dell’organizzazione, ma piuttosto quello dell’approvvigionamento». Va specificato, per onor del vero, che la Basilicata è stata si tra le prime regioni per dosi somministrate ma riferito solo a una settimana. Secondo i dati Asp, tra il 22 e il 28 febbraio scorso, sono state somministrate circa 11.000 dosi di vaccino: il 2% della popolazione lucana. Cinque regioni tra l’1,5% e l’1,7%, dodici regioni tra l’1% e l’1,5% e tre regioni meno dell’1%. Lombardia seconda regione d’Italia. In particolare a incidere fortemente sulla curva delle inoculazioni sono state le dosi somministrate agli ultra ottantenni a Potenza, 4.077 su 5.309 in elenco. Il ritardo per le somministrazioni è perciò reale e l’ira dei sindaci è più che giustificata.

Essere soddisfatti su un singolo dato mentre il resto pare non funzionare nel migliore dei modi non può certo consolare chi ad oggi attende ancora senza conoscere con certezza il piano per il futuro.

Ma Leone ha voluto comunque la nciare un messaggio di speranza: «Nelle nostre parole solo un velo di rammarico, ma soprattutto tanta speranza per il futuro. E, come ama ripetere sempre il nostro presidente Bardi, siamo convinti che restando uniti ce la faremo anche questa volta».

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