BasilicataCronaca

RSA MARSICOVETERE, CURCIO: «ALTOFORNO COVID»

Indagata suora Rsa di Brienza, il Procuratore capo: «Situazione da 3° mondo»

Più che un focolaio epidemiologico, l’Rsa di Marsicovetere era un “altoforno di Covid” e lo era perché i 2 gestori Ramagnano e Varallo avevano un solo obiettivo: il profitto. Quella della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza è la prima inchiesta del genere in Italia: alla base il nesso tra una gestione scellerata delle case di cura e una lunga scia di morte e positivi. Per la complessità e la delicatezza dell’inchiesta, gli esami autoptici sono stati eseguiti dall’ospedale Spallanzani di Roma specializzato in analisi Covid. Le accuse per Ramagnano e Varallo: cooperazione in epidemia colposa e cooperazione in 22 casi di omicidio colposo. L’input investigativo non è arrivato dai familiari degli ospiti della Rsa di Marsicovetere: buona parte di loro ha iniziato a collaborare soltanto quando investigatori e inquirenti hanno fatto irruzione nella casa di riposo. A fornire ulteriori dettagli, il procuratore capo Francesco Curcio.

 

Ferdinando Moliterni

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