LA LINGUA DI PIETRA SULL’8 MARZO
Tacco&Spillo
Non vogliamo buttarla in caciara, ma c’è da dire che nemmeno la festa della donna ferma la retorica provinciale del settantenne governatore della Basilicata, Vito Bardi che vuole far “riflettere sui grandi passi in avanti fatti nella uguaglianza di genere, ma anche e soprattutto sulle tante cose ancora da fare”. Ora al di là che la sua giornata di meditazione istituzionale finalmente cominci di buon’ora e di lunedì, anziché nei ritardi d’inframezzo settimanale, a cui pure ci ha abituato, siamo ben contenti d’udire l’esortazione di farlo “concretamente, e non solo a parole” perché consapevole che “le parole vanno usate con parsimonia se non sono seguite da fatti concreti”. Eppure in controcanto di approfondimento basterebbe guardare l’angolo stretto delle nomine di Bardi per scrutare l’ordalia diffusa del genere maschile e la provenienza napoletana, nonostante si professi lotta al gap di genere tra stipendi ed incarichi. Così accade nella nutrita galleria istituzionale che posti di comando e responsabilità che pure avrebbero potuto e dovuto premiare bravura e rigore anche delle donne lucane siano andati in geolocalizzazione maschile del Vesuvio. Ha scritto Baltasar Gracián:“Le parole sono i fantasmi dei fatti”.