RIONERO, UN GABBIOTTO DEL METANO A DUE PASSI DA UNA VILLA PATRIZIA
«È uno scempio»: il comitato “Torre degli Embrici” sul piede di guerra. Il referente Botte: «Chiederemo spiegazioni alle Istituzioni»
Un annuncio di pochi giorni fa sui social e una serie di commenti che denunciano l’ennesimo “colpo basso” al patrimonio storico lucano. Succede a Rionero in Vulture, nel Parco archeologico Torre degli Embrici, che tra i reperti e testimonianze vivide risalenti al secondo secolo avanti cristo, ne spunti una indubbiamente più recente e sicuramente meno storicamente “affascinante”: un gabbiotto per il metano.
«A seguito di lavori di ampliamento di un metanodotto così come stato sottolineato sulla pagina Facebook del parco dal Comitato “Torre degli Embrici” è stato deturpato lo splendido e incontaminato paesaggio di Torre degli Embrici». Il complesso di Torre degli Embrici è un’area archeologica in Basilicata, divisa tra i comuni di Rionero in Vulture e Atella, che ospita una grande villa caratterizzata da quattro fondamentali fasi costruttive, ufficialmente a partire dal II secolo a.C., anche se importanti archeologi internazionali ritengono che i primi insediamenti risalgano addirittura al IV o V secolo a.C. Insomma, riassumendo: un tesoro di inestimabile valore per la Basilicata.
Sulla questione, abbiamo ascoltato le parole del referente del Comitato, Nicola Botte: «Come comitato, e in collaborazione con le principali Associazioni e comitati operanti sul territorio, stiamo preparando una lettera da indirizzare alla Soprintendenza ai beni archeologici della regione Basilicata, all’Assessorato Regionale Ambiente ed energia, e al comune di Rionero. Richiederemo – ha sottolineato Botte a Cronache Lucane nello specifico, di esporre pubblicamente il motivo del posizionamento della struttura proprio lì, nonché l’iter burocratico e autorizzativo adottato da parte loro, accertandone eventuali responsabilità ed eventualmente, ripensare la scelta del posizionamento del gabbiotto, o porne rimedio in altro modo»