ACTA, IL COVID “SERPEGGIA” ANCORA: SAREBBE POSITIVO ANCHE L’AMMINISTRATORE UNICO NABORRE
Sarebbe stata disposta una nuova ondata di tamponi per arginarlo: nei giorni scorsi, erano emerse diverse positività tra i dipendenti dell’azienda
Acta: l’azienda dedita alla raccolta dei rifiuti, vivrebbe un momento delicato relativo all’emergenza pandemica. Dopo «l’emersione di un caso di contagio da Coronavirus di un dipendente» emerso nei giorni scorsi e riportato in una nota dell’amministratore unico Naborre, «l’azienda ha immediatamente disposto una attività di screening a tappeto», finita nella giornata dello scorso 4 marzo. «Su 199 tamponati – si leggeva nella nota – 2 funzionari, 2 operatori e 2 addetti alle pulizie sono risultati positivi». «È stato accertato – recita la nota – che, per quanto riguarda gli operatori, non si tratta di un focolaio interno all’ azienda ma il contagio è addebitabile a cause esterne. Per quanto riguarda gli amministrativi parimenti non può parlarsi di focolaio aziendale, anche se appare probabile che il contagio di almeno due dei malcapitati sia avvenuto in azienda, poiché tutti gli altri impiegati sono risultati negativi al test». Tutto ciò, circa una settimana fa, ma parrebbe che il contagio abbia “serpeggiato” ancora, colpendo la dirigenza. Infatti, sembrerebbe che lo stesso au sia risultato positivo ai test e che, addirittura, per arginare una eventuale ondata di contagi, l’azienda abbia previsto in questa settimana un nuovo round di test a tappeto. Nella scorsa serie di test, riportava la nota dell’au, «nessuno, tra il personale addetto al ritiro dei rifiuti covid, è stato contagiato perché il servizio viene svolto utilizzando tutti i presidi di sicurezza». In aggiunta, lo stesso amministratore aveva altresì sottolineato nella nota che «sono state disposte le intensificazioni delle attività di sanificazione di ambienti, mezzi e sistemi logistici che, peraltro, già venivano effettuati con frequenza infragiornaliera, e sono state altresi intensificate e rese più rigorose le norme di prevenzione e l’utilizzo dei DPI in dotazione al personale».