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DEPOSITO, PER I GEOGOLOGI IL NO È BLINDATO: «AREE INIDONEE PER CRITICITÀ E INCOMPATIBILITÀ»

Il presidente dell’Ordine lucano di categoria, soddisfatto del metodo seguito dalla Regione: «Sinergia tra massimi esperti»

Alla redazione della Dots, il Documento unico delle osservazioni tecnico-scientifiche alla “Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee per la localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi”, depositato dalla Regione Basilicata, ha partecipato attivamente l’Ordine dei Geologi di Basilica che ha fornito «un importante contributo in merito alle conoscenze aggiornate sulla geologia, geomorfologia, idrogeologia e sismicità della 16 area ricadenti nel territorio lucano e riportate nella Cnapi».

Il Presidente dell’Ordine dei Geologi di Basilicata Leonardo Disummo, ha evidenziato che i territori di Genzano di Lucania, Matera, Montalbano Jonico, Bernalda, Montescaglioso ed Irsina, in cui sono localizzate le area della Cnapi risultano, per svariati motivi di natura geo-morfo-idrogeologica e simica, dettagliatamente analizzati e descritti nel Dots, «non idonei ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi». I geologi sono stati presenti anche in qualità di coordinatori regionali del Tavolo Tematico 1, “ Struttura idro-geo-morfologica”, rappresentati da Lucia Possidente e Gerardo Colangelo del Dipartimento Ambiente e Energia.

Con il documento la Giunta regionale ha espresso «la totale unanime contrarietà alla proposta di localizzazione, costruzione ed esercizio del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico redatta dalla Sogin nei 16 siti individuati e ricadenti nel territorio regionale». Come riportato del Dots, l’insieme delle informazioni riportate nella documentazione resa disponibile dalla Sogin ai fini della consultazione pubblica, «risulta non aggiornata rispetto agli strumenti di pianificazione, di programmazione, agli atti approvati ed adottati dalla Regione Basilicata negli ambiti specifici del paesaggio, infrastrutture, rete ecologica, sviluppo rurale, agricoltura, energia, gestione delle risorse naturali, infrastrutture strategiche e dei servizi».

Nel Dots è riportato in dettaglio una analisi sito specifica, che ha evidenziato «elementi di criticità e di incompatibilità con la previsione di idoneità emersa nella fase di individuazione delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il Deposito nazionale ed il Parco tecnologico». A tal uopo, sono state costruite delle schede monografiche riferite ad ogni singolo sito in cui, per ogni elemento analizzato, sono riportate i risultati degli studi scientifici riferiti all’attualità.

A parere dei geologi lucani la redazione del Dots è stata «una validissima occasione per riunire attorno ai tavoli tematici istituiti dalla Direzione Generale del Dipartimento Ambiente e Energia della Regione Basilicata i massimi esperti in seno agli enti, associazione ed ordini professionali che, in sinergia, hanno fornito il proprio contributo alla redazione della documentazione delle osservazioni tecnico-scientifiche»

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