LA PROVINCIA DI POTENZA È PRONTA AD UN «NECESSARIO CAMBIO GENERAZIONALE»
Il presidente Guarino: «Un disegno fondamentale per la Pa, ipotizzando anche misure a favore del rientro delle nostre professionalità fuori sede»
«Da ogni crisi si può trarre un giusto ed equo risultato positivo. Pronti ad un necessario ricambio generazionale dei dipendenti della Pubblica Amministrazione partendo dalle Province. Noi come Province siamo pronti a fare la nostra parte, a realizzare cioè quel disegno di ricambio generazionale ipotizzando anche misure a favore del rientro delle nostre migliori professionalità oggi fuori sede»: così, il presidente della Provincia di Potenza Rocco Guarino che raccolto «il grido di allarme del Segretario regionale della Uil Funzione Pubblica ed i dati presentati dal Centro Studi della Cisl di Basilicata sulle difficoltà occupazionali della nostra regione ed in particolare del settore della P.A»., che impone «una necessaria ed urgente riflessione sulla strada da seguire per disegnare un nuovo sistema di servizi e di sviluppo dei nostri territori» ha detto Guarino.
«La Pubblica Amministrazione – ha sottolineato Guarino sconta anni di continuo, lento, inesorabile, dileggio delle sue funzioni, perché legato all’immagine antica del burocrate o del dipendente nullafacente seduto alla scrivania con i vecchi timbri da apporre su un foglio di carta; ma anche sulla inesorabile lentezza della macchina amministrativa segnata da continui ricambi di norme e di leggi di difficile interpretazione. E se questa immagine la trasferiamo poi allo svuotamento di ruoli e funzioni a cui sono state chiamate le amministrazioni locali ed in particolare le Province, vediamo come la fuga dei dipendenti dal posto di lavoro, non è stata per nulla compensata in questi anni da nuove energie e professionalità. Non è casuale che i disegni di smantellamento del sistema dei servizi degli Enti Locali, non è stato sostituito da una efficiente riorganizzazione anche tecnologica di quei servizi, con il risultato che il Legislatore ha dovuto fare marcia indietro e la qualità della vita dei cittadini, precipitare vertiginosamente».
«Un esempio – ha sottolineato Guarino viene dai nostri Enti. Alla Provincia di Potenza, con l’idea partorita e poi abortita di svuotarne di contenuti i servizi e le funzioni, siamo passati in pochi anni dai 750 dipendenti agli attuali 229, con il risultato di avere strutture sguarnite, strade abbandonate al loro destino vieppiù per via di finanziamenti ridotti per la loro manutenzione, personale di assistenza tecnica ed operativa, praticamente scomparso e mai sostituito. Ora, si preannuncia la rivoluzione con Piani di assunzione da riformulare e nuove rapide modalità per la loro selezione, che non possiamo non accogliere favorevolmente, a sentire i propositi del Governo Draghi annunciati dal Ministro Brunetta, che evidentemente ha colto quel grido di allarme ed è passato dagli effetti punitivi dei cosiddetti fannulloni a quelli propositivi di un nuovo rinascimento della Pubblica Amministrazione».
«E noi come Province – ha concluso Guarino siamo pronti a fare la nostra parte, a realizzare cioè quel disegno di ricambio generazionale (nel giro di un anno o due per esempio avremo alla Provincia di Potenza non meno di altri 35/45 pensionamenti), di ridefinizione delle funzioni, per esempio anche in quel settore della promozione e conoscenza culturale che il nostro patrimonio (Museo, Pinacoteca, sale teatrali, Biblioteche) può rappresentare anche una valvola di sfogo per quei lavoratori del settore dello spettacolo e della cultura messi letteralmente in ginocchio ed in un angolo dalla crisi pandemica. Ma soprattutto garantire qualità delle risposte ai cittadini, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie ed in un meccanismo premiale sempre più legato al valore ed alle conoscenze del nuovo personale che si deve immettere nella Pubblica Amministrazione ipotizzando anche misure a favore del rientro delle nostre migliori professionalità oggi fuori sede Ed il Recovery Plan non può perdere questa opportunità. Da ogni crisi si può trarre un giusto ed equo risultato positivo».