DE CRISTOFARO SRL, DOPO L’ASSOLUZIONE PAROLA ALL’AVVOCATO: «ACCUSA SMENTITA»
La società ha smaltito i rifiuti Eni, il legale difensore Vaira spiega: «Nessuna compromissione della salubrità dell’ambiente e della popolazione»
Com’è noto al termine di una Camera di Consiglio durata circa 8 ore, il Tribunale di Potenza, riunito in collegio presieduto dal presidente Baglioni, nell’ambito del processo Petrolgate ha condannato per traffico illecito di rifiuti sei persone, in qualità di manager e dipendenti Eni, più un ex dipendente della Regione Basilicata, ma ha assolto tutti gli altri imputati, comprese anche le società a processo. Tra queste, la De Cristofaro Srl, difesa dall’avvocato Michele Vaira.
«Siamo molto soddisfatti per l’esito processuale ha dichiarato l’avvocato Vaira commentando l’assoluzione -, che ha riconosciuto la correttezza e la buona fede dei miei assistiti. In attesa della motivazione, dal mero dispositivo è dato evincere che il Tribunale ha riconosciuto la fondatezza dei tre punti fondamentali della linea difensiva delle aziende che gestivano i rifiuti prodotti dal Cova». «Innanzitutto ha spiegato l’avvocato Vaira -, è stata smentita la tesi dell’accordo criminoso tra i vertici dell’Eni e le aziende finalizzato a “concordare” modalità di smaltimento meno onerose.
In secondo luogo, è stato riconosciuto che l’attribuzione del codice Cer, come abbiamo sostenuto con determinazione, è di esclusiva competenza del produttore, rispetto alla quale le aziende hanno svolto, con la diligenza richiesta, i dovuti controlli, anche oltre le prescrizioni legislative. In terzo luogo, emerge con chiarezza che lo smaltimento, da parte delle aziende che rappresento, è comunque avvenuto a norma di legge e senza alcuna compromissione della salubrità dell’ambiente e della popolazione». «Bisogna riconoscere al Tribunale di aver gestito ha concluso l’avvocato difensore della De Cristofaro Srl, nonchè di Francesco e Giovanni De Cristofaro, Michele Vaira -, in tempi ragionevoli ma senza mai comprimere i diritti delle parti, un procedimento di straordinaria complessità, e di aver dimostrato una rara capacità di ascolto, nonostante l’emergenza pandemica che ha messo in ginocchio il settore Giustizia».
Per l’accusa, sulla base dell’Aia dell’impianto “De Cristofaro”, così come acquisita nel 2014, che prevedeva per la società l’autorizzazione al trattamento di rifiuti liquidi speciali non pericolosi e, pertanto, non di quelli pericolosi, la ditta aveva «illecitamente» smaltito, 145,6 tonnellate di rifiuti provenienti dal Centro oli dell’Eni a Viggiano, il Cova, nel 2013 e 276,9 tonnellate nel 2014. Il Tribunale di Potenza, però, ha assolto Francesco e Giovanni De Cristofaro con la formula «perché il fatto non costituisce reato», e la società De Cristofaro Srl, «per mancanza di prova dell’illecito amministrativo»