LA LEZIONCINA DI FILIPPO BUBBICO
Tacco&Spillo
Arriva inaspettata e con tutta l’insignificanza del caso la lezioncina intemperante di Filippo Bubbico sul ritardo di pensiero e di programma che affievolisce sinistra e PD ad un’offerta politica ormai scadente e sulla quale dovrebbe, almeno in autocritica, far valere la parola scusa, se non altro per la mole plurima e variegata d’incarichi istituzionali che s’è messo in tasca. Eppure se l’elogio lunare alla popolarità di Bersani non vale certo nulla, dice invece molto sulla mitologia del perdente di cui si è innamorato il centrosinistra tanto da non trovare più luce buona al suo cammino. Ora se si guarda alla sfida dei territori, da cui pure la politica prende onore e merito per non rischiare mai l’autoreferenzialità, il modello lucano organizzato dai sinistri sconfitti Filippo Bubbico e Roberto Speranza somiglia ad un deserto di spettri e comparse d’autore, piuttosto che ad una possibilità di vittoria. Alla Regione la truppa progressista si è liquefatta in tribù senza nemmeno avere la voce di Liberi ed Uguali. Va ancora peggio al Comune, limbo di un centrosinistra ormai affettato tra finto civismo e sardine saltellanti. Ha scritto Roberto Gervaso: “Chi si crogiola nella sconfitta, la merita”.