Per effetto dei vaccini continua il trend in calo dei contagi per gli operatori sanitari a fronte di un trend stazionario
Il bollettino descrive, con grafici, mappe e tabelle la diffusione, nel tempo e nello spazio, dell’epidemia di COVID-19 in Italia
?SORVEGLIANZA #COVID19
?Per effetto dei #vaccini continua il trend in calo dei contagi per gli operatori sanitari a fronte di un trend stazionario, con tendenza a un evidente aumento dall’8 febbraio, nella popolazione generale
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Epidemia COVID-19
Aggiornamento nazionale 10 marzo 2021 ore 12:00
DATA PUBBLICAZIONE: 12 MARZO 2021
A cura di: Flavia Riccardo, Xanthi Andrianou, Antonino Bella, Martina Del Manso, Alberto Mateo Urdiales, Massimo Fabiani, Stefania Bellino, Stefano Boros, Fortunato (Paolo) D’Ancona, Maria Cristina Rota, Antonietta Filia, Ornella Punzo, Matteo Spuri, Maria Fenicia Vescio, Daniele Petrone, Corrado Di Benedetto, Marco Tallon, Alessandra Ciervo, Paola Stefanelli, Patrizio Pezzotti per ISS;
Giorgio Guzzetta, Valentina Marziano, Piero Poletti, Filippo Trentini, Marco Ajelli, Stefano Merler per Fondazione Bruno Kessler;
e di: Antonia Petrucci (Abruzzo); Michele La Bianca (Basilicata); Anna Domenica Mignuoli (Calabria); Pietro Buono (Campania); Erika Massimiliani (Emilia-Romagna); Fabio Barbone (Friuli Venezia Giulia); Francesco Vairo (Lazio); Camilla Sticchi (Liguria); Danilo Cereda (Lombardia); Lucia Di Furia (Marche); Francesco Sforza (Molise); Annamaria Bassot (P.A. Bolzano); Pier Paolo Benetollo (P.A. Trento); Chiara Pasqualini (Piemonte); Lucia Bisceglia (Puglia); Maria Antonietta Palmas (Sardegna); Salvatore Scondotto (Sicilia); Emanuela Balocchini (Toscana); Anna Tosti (Umbria); Mauro Ruffier (Valle D’Aosta); Filippo Da Re (Veneto).
Citare il documento come segue: Task force COVID-19 del Dipartimento Malattie Infettive e Servizio di Informatica, Istituto Superiore di Sanità. Epidemia COVID-19,
Aggiornamento nazionale: 10 marzo 2021
EPIDEMIA COVID-19
Aggiornamento nazionale
10 marzo 2021 – ore 12:00
Nota di lettura: Questo bollettino è prodotto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e riporta i dati della sorveglianza integrata dei casi di infezione da virus SARS-CoV-2 riportati sul territorio nazionale e coordinata dall’ISS ai sensi dell’Ordinanza n. 640 del 27 febbraio 2020. I dati vengono raccolti attraverso una piattaforma web dedicata e riguardano tutti i casi di infezione da virus SARS-CoV-2 confermati tramite positività al test molecolare standard.
I dati vengono aggiornati giornalmente da ciascuna Regione/PA anche se alcune informazioni possono richiedere qualche giorno per il loro inserimento e/o aggiornamento.
Per questo motivo, potrebbe non esserci una completa concordanza con quanto riportato attraverso il flusso informativo del Ministero della Salute che riporta dati aggregati.
I dati raccolti sono in continua fase di consolidamento e, come prevedibile in una situazione emergenziale, alcune informazioni sono incomplete. In particolare, si segnala la possibilità di un ritardo di alcuni giorni tra il momento della esecuzione del tampone per la diagnosi e la segnalazione sulla piattaforma dedicata.
Pertanto, il numero casi che si osserva nei giorni più recenti, deve essere interpretato come provvisorio.
Il bollettino descrive, con grafici, mappe e tabelle la diffusione, nel tempo e nello spazio, dell’epidemia di COVID-19 in Italia.
Fornisce, inoltre, una descrizione delle caratteristiche delle persone affette.
La forte pressione sui dipartimenti di prevenzione, causata dall’intensificazione dell’epidemia e dal conseguente forte aumento dei casi, porta in alcune aree a un ritardo nella notifica e nell’aggiornamento delle informazioni sui casi individuali
In evidenza
• Si continua a osservare una importante accelerazione nell’aumento dell’incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente (225,64 per 100.000 abitanti (01/03/2021-07/03-2021) vs 194,87 per 100.000 abitanti (22/02/2021-28/02/2021).
• Nelle ultime due settimane si rileva un ulteriore lievissimo incremento della percentuale di casi nella fascia di età 0-18 anni è pari a 17,3% con un lievissimo calo rispetto alle 2 settimane precedenti (17,7%), aumenta leggermente la proporzione di casi nella fascia di età 19-50 anni (44,2 vs 44% ) e aumenta lievemente la percentuale di casi nella fascia d’età >50 anni (38,6% vs 38,3% ).
• L’età mediana scende a 44 anni nelle ultime tre settimane.
• A partire dalla seconda metà di gennaio si osserva un trend in diminuzione del numero
di casi negli operatori sanitari e nei soggetti di età >= 80 anni, verosimilmente
ascrivibile alla campagna di vaccinazione in corso.
• Nel periodo 17 febbraio – 02 marzo 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,16 (range 1,02– 1,24), in aumento rispetto alla settimana precedente e sopra uno in tutto il range. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (https://www.iss.it/primo-piano/- /asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037).
Raccomandazioni
• Si ribadisce, anche alla luce della conferma della circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità. Analogamente a quanto avviene in altri paesi Europei, si raccomanda il rafforzamento/innalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale.
• È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi.
• È importante continuare il rafforzamento dei servizi territoriali, attraverso un coinvolgimento straordinario di risorse professionali di supporto ed anche attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici come la “app” Immuni, nelle attività di ricerca dei contatti in modo da identificare precocemente tutte le catene di trasmissione e garantire una efficiente gestione, inclusa la quarantena dei contatti stretti e l’isolamento immediato dei casi secondari.
• Si continua a richiamare l’importanza dell’uso appropriato degli strumenti diagnostici e di screening, nel contesto di una valutazione del rischio epidemiologico, e della corretta esecuzione delle procedure di isolamento e quarantena quando indicate.
• Si ribadisce la necessità di rispettare i provvedimenti quarantenari e le altre misure raccomandate dalle autorità sanitarie sia per le persone che rientrano da paesi per i quali è prevista la quarantena, e sia a seguito di richiesta dell’autorità sanitaria essendo stati individuati come contatti stretti di un caso. Sebbene i servizi territoriali siano riusciti finora a contenere la trasmissione locale del virus, viene ripetutamente segnalato un carico di lavoro eccezionale che in molti casi compromette la tempestiva gestione dei contatti oltre che non assicurare le attività non-collegate a questa emergenza
• Si raccomanda alla popolazione di continuare a prestare particolare attenzione al rischio di contrarre l’infezione in tutti i casi di mancato rispetto delle misure raccomandate. Si invita a rispettare tutte le norme comportamentali previste di prevenzione della trasmissione di SARS-CoV-2, in particolare nei confronti di fasce di popolazione più vulnerabili.
La situazione nazionale nelle ultime due settimane (22 febbraio – 7 marzo 2021)
• Durante il periodo 22 febbraio – 7 marzo 2021 sono stati diagnosticati e segnalati 255.467 nuovi casi, di cui 993 deceduti nuovi casi (questo numero non include le persone decedute nel periodo con una diagnosi antecedente al 22 febbraio). Si sottolinea che a causa della forte pressione sui dipartimenti di prevenzione si continuano a registrare dei ritardi nella notifica e nell’aggiornamento tempestivo delle informazioni dei casi individuali, che rendono il quadro più recente in parte sottostimato sia per le nuove diagnosi che per i decessi.
• 2.154 (1%) casi si sono verificati in operatori sanitari. Anche questo numero è verosimilmente sottostimato in quanto questa informazione può richiedere tempi più lunghi per un suo consolidamento.
• La maggior parte dei casi sono stati notificati dalle regioni Lombardia (N=56.278), Emilia- Romagna (N=36.073), Campania (N=25.171), Piemonte (N=20.653), Lazio (N=19.010), Veneto (N=16.869), Toscana (N=15.714) e Puglia (N=15.186).
FIGURA 1 – CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER REGIONE/PA DI NOTIFICA. PERIODO: 22 FEBBRAIO – 7 MARZO 2021
•
La Figura 4 mostra la distribuzione dei nuovi casi di infezione da virus SARS-CoV-2 per comune di domicilio/residenza riportati al Sistema di Sorveglianza Integrato Nazionale COVID-19. Nella mappa sono riportati 248.411 casi rispetto ai 255.467 segnalati nel periodo 22 febbraio – 7 marzo 2021 (5.144 casi sono stati esclusi poiché non è nota l’informazione sul domicilio/residenza e 1.912 casi hanno un domicilio/residenza che non si trova nella Regione/PA di diagnosi). I casi sono distribuiti in 7.282 comuni con un’importante diffusione su tutto il territorio nazionale.
•
Nel 38,6% dei casi le persone segnalate al sistema di sorveglianza nelle ultime due settimane hanno un’età superiore a 50 anni e il 17,3% ha meno di 19 anni (età mediana 44 anni (0-108 aa)); il 50,2% dei casi sono di sesso maschile (Figura 3 e Figura 4).
FIGURA 3 – DISTRIBUZIONE PER ETÀ DEI CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA
PERIODO: 22 FEBBRAIO – 7 MARZO 2021
FIGURA 3 – DISTRIBUZIONE PER SESSO DEI CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA
PERIODO: 22 FEBBRAIO – 7 MARZO 2021
•
FIGURA 4 – CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER COMUNE DI DOMICILIO/RESIDENZA
(COMUNI CON ALMENO UN CASO).
PERIODO: 22 FEBBRAIO – 7 MARZO 2021
La Tabella 1 e la Tabella 2 riportano rispettivamente il motivo per cui i nuovi casi diagnosticati nel periodo di riferimento sono stati sottoposti ad accertamento diagnostico e l’origine dei casi di Covid-19 diagnosticati in Italia.
TABELLA 1 – DISTRIBUZIONE DEL MOTIVO PER CUI I CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA SONO STATI TESTATI – PERIODO: 22 FEBBRAIO – 7 MARZO 2021
Motivo del test
Screening
Contact tracing Paziente con sintomi Non noto
Totale
Casi N%
49.884 19.5 74.259 29.1 94.801 37.1 36.523 14.3
255.467
TABELLA 2 – DISTRIBUZIONE DELL’ORIGINE DEI CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA. PERIODO: 22 FEBBRAIO – 7 MARZO 2021
Origine dei casi
Autoctoni
Importati dall’estero
Provenienti da regione diversa da quella di notifica Non noto
Totale
Casi N%
206.492 80.8 380 0.2 207 0.1
48.388 18.9
205.587
La situazione delle regioni nelle ultime due settimane (22 febbraio – 7 marzo 2021)
• La Tabella 3 riporta il numero dei casi totali dall’inizio dell’epidemia, l’incidenza cumulativa (per 100.000 abitanti), il numero di casi e l’incidenza nell’ultima settimana (1 – 7 marzo 2021) e negli ultimi 14 giorni (22 febbraio – 7 marzo 2021) per Regione/PA e per l’Italia. La distribuzione dei casi nelle ultime due settimane non è uniforme nelle regioni. L’Emilia- Romagna riporta la maggiore incidenza con 808,07 casi per 100.000 abitanti, mentre la Sardegna che ha l’incidenza più bassa riporta un valore pari a 61,61 casi per 100.000 abitanti. Nove regioni (Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, , PA Bolzano, PA Trento) riportano un’incidenza pari o superiore al valore nazionale di incidenza che è 428,34 casi per 100.000 abitanti, che presenta un notevole incremento rispetto al valore di 344,7 casi/100.000 abitanti della scorsa settimana. (Figura 5, Tabella 3).
FIGURA 5 – INCIDENZA DEI CASI DI COVID-19 (PER 100.000 AB) DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER REGIONE/PA.
PERIODO: 22 FEBBRAIO – 7 MARZO 2021
TABELLA 3 – NUMERO ASSOLUTO E INCIDENZA (PER 100.000 AB) DEI CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER REGIONE/PA DALL’INIZIO DELL’EPIDEMIA (INCIDENZA CUMULATIVA) E NEI PERIODI 1 – 7/3 E 22/2 – 7/3
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia Lazio
Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte
PA Bolzano PA Trento Puglia Sardegna Sicilia Toscana Umbria Valle d’Aosta Veneto ITALIA
REGIONE/PA
NUMERO DI CASI TOTALE
INCIDENZA CUMULATIVA (PER 100.000 AB)
N. CASI TRA IL 1–7/3
INCIDENZA 7GG (PER 100.000 AB)
N. CASI TRA IL 22/2 – 7/3
INCIDENZA 14GG (PER 100.000 AB)
57.954
4.478,88
3.011
232,70
6.253
483,25
16.594
2.999,35
946
170,99
1.746
315,59
39.634
2.092,49
1.258
66,42
2.508
132,41
273.112
4.781,25
11.636
203,71
25.171
440,66
287.130
6.431,95
19.386
434,26
36.073
808,07
78.874
6.538,96
3.211
266,20
6.076
503,72
253.056
4.396,62
9.947
172,82
19.010
330,28
81.247
5.328,28
2.311
151,56
4.608
302,20
643.645
6.418,73
30.688
306,04
56.278
561,23
71.559
4.730,64
4.700
310,71
9.108
602,11
11.326
3.768,85
474
157,73
1.055
351,06
262.217
6.082,20
12.069
279,94
20.653
479,05
54.437
10.220,15
1.380
259,08
3.378
634,19
37.667
6.905,99
1.916
351,29
4.024
737,77
158.919
4.019,90
8.153
206,23
15.186
384,13
41.355
2.566,05
514
31,89
993
61,61
159.103
3.263,46
3.778
77,49
7.301
149,76
166.437
4.507,37
7.998
216,60
15.714
425,56
47.567
5.466,43
1.621
186,29
3.295
378,66
8.172
6.535,82
93
74,38
168
134,36
347.537
7.122,93
9.486
194,42
16.869
345,74
3.097.542
5.193,60
134.576
225,64
255.467
428,34
• In Figura 6 è riportato il confronto tra l’incidenza (per 100.000 abitanti) delle ultime due settimane (22 febbraio – 7 marzo 2021) e quella osservata nelle due settimane precedenti (8 – 21 febbraio 2021). Il verso e il colore della freccia indicano aumenti (arancione) o diminuzione (blu). Le regioni Calabria, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Puglia mostrano un’inversione di tendenza rispetto alla settimana precedente.
FIGURA 6 – CONFRONTO TRA IL NUMERO CASI DI COVID-19 (PER 100.000 AB) DIAGNOSTICATI IN ITALIA E PER REGIONE NEL PERIODO (22 FEBBRAIO – 7 MARZO 2021) E (8 – 21 FEBBRAIO 2021)
• In Figura 7 viene riportata la stima del numero di riproduzione netto Rt medio in un periodo di 14 giorni basato sulla data di inizio sintomi (Rtmedio14gg). Nel periodo 17 febbraio – 02 marzo 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,16 (range 1,02– 1,24), in aumento rispetto alla settimana precedente e sopra uno in tutto il range. L’acquisizione dei dati epidemiologici sulle infezioni è affetta da una serie di ritardi, alcuni dei quali non comprimibili: in particolare, il tempo tra l’evento infettivo e lo sviluppo dei sintomi (tempo di incubazione), quello tra i sintomi e l’esecuzione del tampone, quello tra l’esecuzione del tampone e la conferma di positività, e quello tra la conferma di positività e l’inserimento nel sistema di sorveglianza integrata ISS. Il ritardo complessivo tra infezioni e loro rilevamento nel sistema di sorveglianza è valutato e aggiornato settimanalmente. Su queste valutazioni si basa la scelta della data più recente alla quale si può considerare sufficientemente stabile la stima di Rt. Per il presente bollettino, ad esempio, si considera il 2 marzo come data ultima per valutare la stima di Rt dei casi sintomatici.
• La Figura 8 riporta la stima del numero di riproduzione netto Rt medio nazionale a 14 giorni nel tempo in relazione alla curva epidemica.
Italia Abruzzo Basilicata Calabria Campania
Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia
Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte
Provincia Autonoma di Bolzano/Bozen Provincia Autonoma di Trento
Puglia Sardegna Sicilia Toscana Umbria
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste Veneto
0.5 1.0
Rt medio 14gg
1.5 2.0
FIGURA 7 – STIMA DELL’RTMEDIO14GG PER REGIONE BASATO SU INIZIO SINTOMI 17 FEBBRAIO – 2 MARZO, CALCOLATO IL 10/03/2021
NOTA BENE: Ogni settimana vengono calcolati 3 diversi Rt, Rt puntale (basato sulle date di inizio sintomi), Rt ospedalizzazioni (basato sulle date di ricovero) e Rtmedio14gg (media degli Rt di 14 giorni). In questo report viene riportato solo l’Rtmedio14gg che risente meno di fluttuazioni di breve periodo.
45000
33750
22500
11250
0
2.0
1.5
1.0
0.5
0.0
Possiede data inizio sintomi
No
Sì
FIGURA 8 – STIME DELL’RTMEDIO14GG E NUMERO DI CASI PER DATA PRELIEVO/DIAGNOSI DISTINTI PER PRESENZA O ASSENZA DELLA DATA DI INIZIO SINTOMI.
Il punto corrispondente a ciascuna stima di Rt è collocato nel giorno centrale dell’intervallo di 14 gg a cui si riferisce
per data prelievo/diagnosi
La situazione nazionale dall’inizio dell’epidemia (al 10 marzo 2021)
• Dall’inizio dell’epidemia alle ore 12 del 10 marzo 2021, sono stati riportati al sistema di sorveglianza 3.097.542 casi di COVID-19 diagnosticati in Italia dai laboratori di riferimento regionale come positivi per SARS-CoV–2 (144.422 casi in più rispetto al 3 marzo 2021) e 99.611 decessi (2.634 decessi in più rispetto al 24 febbraio 2021).
• La Figura 9 mostra l’andamento del numero di casi di COVID-19 segnalati in Italia per data di prelievo/diagnosi (disponibile per 3.094.141/3.097.542 casi). La curva epidemica mostra che l’impatto della seconda ondata epidemica, in termini di numero complessivo di casi giornalieri notificati è decisamente più elevato di quello della prima ondata, grazie all’aumentata capacità diagnostica. Dalla metà di novembre la curva ha mostrato un andamento in lenta ma costante diminuzione fino a 21 dicembre per poi risalire nelle 2 settimane successive. Nel mese di gennaio la curva si è stabilizzata con piccole variazioni giornaliere, ma dal 20 febbraio si osserva un trend di nuovo in aumento.
• Si ricorda che il numero di casi riportati negli ultimi 7 giorni potrebbe essere sottostimato a causa di un ritardo nella notifica (box grigio).
Rt
08/05/2020 23/05/2020 07/06/2020 22/06/2020 07/07/2020 22/07/2020 06/08/2020 21/08/2020 05/09/2020 20/09/2020 05/10/2020 20/10/2020 04/11/2020 19/11/2020 04/12/2020 19/12/2020 03/01/2021 18/01/2021 02/02/2021 17/02/2021 04/03/2021 19/03/2021
Totale casi
40000
30000
20000
10000
0
Dati in via di consolidamento
Data prelievo/diagnosi (3094141 casi)
FIGURA 9 – CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER DATA PRELIEVO/DIAGNOSI (N=3.094.141).
NOTA: I DATI PIÙ RECENTI DEVONO ESSERE CONSIDERATI PROVVISORI (SOPRATTUTTO I DATI NEL RIQUADRO GRIGIO). LA LINEA TRATTEGGIATA NERA INDICA LA DATA DI ADOZIONE DELLA NUOVA DEFINIZIONE DI CASO
20/01/2020 03/02/2020 17/02/2020 02/03/2020 16/03/2020 30/03/2020 13/04/2020 27/04/2020 11/05/2020 25/05/2020 08/06/2020 22/06/2020 06/07/2020 20/07/2020 03/08/2020 17/08/2020 31/08/2020 14/09/2020 28/09/2020 12/10/2020 26/10/2020 09/11/2020 23/11/2020 07/12/2020 21/12/2020 04/01/2021 18/01/2021 01/02/2021 15/02/2021 01/03/2021 15/03/2021 29/03/2021
20000
15000
10000
5000
0
Dati in via di consolidamento
Data inizio sintomi (1665454 casi)
FIGURA 10 – CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER DATA INIZIO SINTOMI (N=1.665.454)
Nota: i dati più recenti devono essere considerati provvisori sia per il ritardo di notifica sia perché casi non ancora diagnosticati riporteranno in parte la data di inizio sintomi nei giorni del riquadro grigio.
LA LINEA TRATTEGGIATA NERA INDICA LA DATA DI ADOZIONE DELLA NUOVA DEFINIZIONE DI CASO
20/01/2020 03/02/2020 17/02/2020 02/03/2020 16/03/2020 30/03/2020 13/04/2020 27/04/2020 11/05/2020 25/05/2020 08/06/2020 22/06/2020 06/07/2020 20/07/2020 03/08/2020 17/08/2020 31/08/2020 14/09/2020 28/09/2020 12/10/2020 26/10/2020 09/11/2020 23/11/2020 07/12/2020 21/12/2020 04/01/2021 18/01/2021 01/02/2021 15/02/2021 01/03/2021 15/03/2021 29/03/2021
• La Figura 10 mostra la distribuzione dei casi per data inizio dei sintomi. La data di inizio sintomi è al momento disponibile per 1.665.454/3.097.542 casi segnalati. Lo scarto tra il numero di casi segnalati e quello di casi per i quali è disponibile la data di inizio dei sintomi è dovuta al fatto che una elevata percentuale dei casi diagnosticati è asintomatica e che per una ridotta percentuale di casi il consolidamento del dato è ancora in corso.
FIGURA 11 – INCIDENZA (PER 100.000 ABITANTI) E NUMERO DI CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA NELLA SETTIMANA 1 – 7/3 (N=134.576), PER REGIONE/PA DI DIAGNOSI
TABELLA 4 – DISTRIBUZIONE DEI CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA E INCIDENZA CUMULATIVA PER REGIONE/PA DI DIAGNOSI (N=3.097.542) DALL’INIZIO DELL’EPIDEMIA
Regione/PA
PA Bolzano
Veneto
PA Trento Friuli-Venezia Giulia Valle d’Aosta Emilia-Romagna Lombardia Piemonte
Umbria Liguria Campania Marche Toscana Abruzzo Lazio Puglia Molise Sicilia Basilicata Sardegna Calabria
N. Casi
54.437 347.537 37.667 78.874 8.172 287.130 643.645
% sul totale
1,80% 11,20% 1,20% 2,50% 0,30% 9,30% 20,80%
Incidenza cumulativa per 100.000
10.220,15 7.122,93 6.905,99 6.538,96 6.535,82 6.431,95 6.418,73 6.082,20 5.466,43 5.328,28 4.781,25 4.730,64 4.507,37 4.478,88 4.396,62 4.019,90 3.768,85 3.263,46 2.999,35 2.566,05 2.092,49
262.217 8,50% 47.567 1,50% 81.247 2,60% 273.112 8,80% 71.559 2,30%
166.437 5,40% 57.954 1,90% 253.056 8,20% 158.919 5,10% 11.326 0,40% 159.103 5,10% 16.594 0,50% 41.355 1,30% 39.634 1,30%
• La Figura 11 mostra l’incidenza (per 100.000 abitanti) dei casi confermati di COVID-19 e il numero di casi diagnosticati nella settimana 1 – 7/3 (N=134.576), per Regione/PA di diagnosi.
• La Tabella 4 riporta in dettaglio il numero dei casi e il tasso di incidenza cumulativa per 100.000 abitanti per Regione/PA. L’85% dei casi sono stati diagnosticati in 10 regioni: Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Campania, Piemonte, Lazio, Toscana, Puglia, Sicilia, e Liguria. Nove regioni (Friuli-Venezia Giulia, Marche, Abruzzo, PA Bolzano, Umbria, Sardegna, Calabria, PA Trento e Basilicata) hanno riportato tra 15.000 e 80.000 casi; due regioni/PA (Valle d’Aosta e Molise) hanno riportato meno di 15.000 casi ciascuna. Si sottolinea che, a causa della numerosità della popolazione, la PA di Trento e la regione Valle d’Aosta pur riportando un numero meno consistente di casi presentano una incidenza cumulativa (numero di casi totali segnalati/popolazione residente) particolarmente elevata, con valori simili a quelli riportati dalla Lombardia e dal Veneto.
• L’età mediana dei casi confermati di infezione da SARS-CoV-2 segnalati dall’inizio dell’epidemia è pari a 47 anni (range 0-109 aa). La Figura 12 mostra l’andamento dell’età mediana per settimana di diagnosi; a partire dalla fine di aprile si osserva un chiaro trend in diminuzione con l’età mediana che passa da oltre 60 anni nei primi due mesi dell’epidemia a circa 30 anni nella settimana centrale di agosto, per poi risalire lentamente fino a 49 anni e riscendere a 44 anni nelle ultime tre settimane. La Figura 13 mostra l’età mediana dei casi di Covid-19 al primo ricovero, la Figura 14 mostra l’età mediana dei casi all’ingresso in terapia intensiva e la Figura 15 mostra l’età dei casi al momento del decesso.
FIGURA 12 – ETÀ MEDIANA DEI CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER SETTIMANA DI DIAGNOSI
Nota: Ogni punto indica la mediana di ciascuna settimana (lunedì-domenica).
LA LINEA TRATTEGGIATA NERA INDICA LA DATA DI ADOZIONE DELLA NUOVA DEFINIZIONE DI CASO
FIGURA 13 – ETÀ MEDIANA DEI CASI DI COVID-19 AL PRIMO RICOVERO IN ITALIA PER SETTIMANA DI DIAGNOSI
Nota: Ogni punto indica la mediana di ciascuna settimana (lunedì-domenica).
LA LINEA TRATTEGGIATA NERA INDICA LA DATA DI ADOZIONE DELLA NUOVA DEFINIZIONE DI CASO
FIGURA 14 – ETÀ MEDIANA DEI CASI DI COVID-19 ALL’INGRESSO IN TERAPIA INTENSIVA IN ITALIA PER SETTIMANA DI DIAGNOSI
Nota: Ogni punto indica la mediana di ciascuna settimana (lunedì-domenica).
LA LINEA TRATTEGGIATA NERA INDICA LA DATA DI ADOZIONE DELLA NUOVA DEFINIZIONE DI CASO
FIGURA 15 – ETÀ MEDIANA DEI CASI DI COVID-19 AL DECESSO IN ITALIA PER SETTIMANA DI DIAGNOSI
Nota: Ogni punto indica la mediana di ciascuna settimana (lunedì-domenica).
LA LINEA TRATTEGGIATA NERA INDICA LA DATA DI ADOZIONE DELLA NUOVA DEFINIZIONE DI CASO
• L’età mediana dei casi confermati di infezione da SARS-CoV-2 al primo ricovero, all’ingresso in terapia intensiva e al decesso nelle ultime settimane è in diminuzione.
FIGURA 16 – CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER DATA INIZIO SINTOMI (O
PRELIEVO/DIAGNOSI) PER CLASSE DI ETÀ
LA LINEA TRATTEGGIATA NERA INDICA LA DATA DI ADOZIONE DELLA NUOVA DEFINIZIONE DI CASO
• La Figura 16 mostra l’andamento dei casi (per data inizio sintomi o data prelievo/diagnosi se non disponibile la data inizio sintomi) per classe di età. Dopo il picco della seconda ondata, verificatosi intorno alla metà di novembre, si è osservato un decremento in tutte le fasce di età e un successivo picco di minore entità nella terza decade di dicembre, seguito da un decremento nel mese di gennaio e da un nuovo incremento in tutte le fasce d’età, ma più pronunciato nella fascia d’età 0-18, a partire dalla seconda metà di febbraio.
• Nelle ultime due settimane la percentuale di casi nella fascia di età 0-18 anni è pari a 17,3% con un lievissimo calo rispetto alle 2 settimane precedenti (17,7%), aumenta leggermente la proporzione di casi nella fascia di età 19-50 anni (44,2 vs 44% ) e aumenta lievemente la percentuale di casi nella fascia d’età >50 anni (38,6% vs 38,3% ). L’età mediana si mantiene a 44 anni.
• La Figura 17 mostra la percentuale di casi per sesso nel tempo. Complessivamente si riscontra un numero di casi leggermente più elevato in persone di sesso femminile (51,4%), anche se nella fase iniziale dell’epidemia era superiore il numero di casi diagnosticato in persone di sesso maschile.
FIGURA 17 – NUMERO E PERCENTUALE DI CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER SESSO E
SETTIMANA DI DIAGNOSI
Nota: Ogni punto e ogni barra indicano il numero e la percentuale di casi in ciascuna settimana (lunedì-domenica).
LA LINEA TRATTEGGIATA NERA INDICA LA DATA DI ADOZIONE DELLA NUOVA DEFINIZIONE DI CASO
• La Figura 18 mostra il cambiamento nel tempo del quadro clinico riportato al momento della diagnosi dei casi confermati di COVID-19. Mentre nelle prime settimane dell’epidemia si riscontrava una maggiore percentuale di casi severi, critici e di casi già deceduti al momento della diagnosi (diagnosticati mediante tamponi effettuali post-mortem), con il passare del tempo, si evidenzia, in percentuale, un netto incremento dei casi asintomatici o pauci-sintomatici e una marcata riduzione dei casi severi e dei decessi specialmente nelle fasce d’età 0-19, 20-59 e 60-69.
FIGURA 18 – PERCENTUALE DI CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER STATO CLINICO AL MOMENTO DELLA DIAGNOSI, PER CLASSE D’ETÀ E SETTIMANA DI DIAGNOSI
• La Tabella 5 mostra la distribuzione dei casi e dei decessi segnalati per sesso e fasce di età decennali. L’informazione sul sesso ed età è nota per il 99,9% dei casi segnalati; 1.591.936 casi sono di sesso femminile (51,4%). Nelle fasce di età 0-9, 10- 19, 20-29, 60-69 e 70-79 anni si osserva un numero maggiore di casi di sesso maschile rispetto a quello di casi di sesso femminile. Inoltre, la tabella riporta il numero dei casi e la letalità per fascia di età e sesso. Si osserva un aumento della letalità con l’aumentare dell’età dei pazienti; inoltre, a partire dalla fascia di età 30- 39 anni la letalità è più elevata nei soggetti di sesso maschile.
TABELLA 5 – DISTRIBUZIONE DEI CASI (N=3.097.542) E DEI DECESSI (N=99.611) PER COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER FASCIA DI ETÀ E SESSO
Soggetti di sesso femminile
Casi totali
Classe di età (anni)
N. casi
Soggetti di sesso maschile
% casi totali
N. % del Letalità
deceduti totale % deceduti
N. casi
% N. %del casi decedut totale
totali i deceduti
Letalità %
N. casi
% casi per classe di età
N. deceduti
%
deceduti Letalità
per classe % di età
0-9 10-19 20-29 30-39 40-49 50-59
74.989 144.901 185.451 186.564 232.969 265.022
48 52,2 47,8 50,5 49,5 48,7 51,3 47,1 52,9 48,6 51,4 52,5 47,5 51,5 48,5 40,8 59,2 76,6
50
52
4 40 0
69.312 132.884 181.853 196.186 261.453 280.201
6 60
0 0 0 0 0,1 0,3
144.301 4,7
10 14 52 189 835 3.219
00
7 50 0
30 57,7 0
117 61,9 0,1
367.308 11,9
0,1 0
72 38,1
382.754 12,4
582 69,7 0,2
253 30,3
494.423 16
0,2 0
0,8 0,2
2.351 73 0,9
868 27
545.225 17,6
3,2 0,6
60-69 70-79 80-89 ≥90
Età non nota
180.743 131.506 85.576 17.815
51
6.926 73,9 3,8
16.450 68,2 12,5
163.754 124.005 123.920 58.317 51
2.447 26,1
1,5
6,2 15,3 23,1 0
344.498 11,1
9.373 24.121 41.430 20.365 3
9,4 2,7
7.671 31,8
255.511 8,2
24,2 9,4
22.460 54,2 26,2
18.970 45,8
23,4 50 48,6
13.486 66,2
209.503 6,8
41,6 19,8
6.879 33,8 38,6
3 100 5,9
76.132 2,5
20,4 26,7
-0
102 0
0 2,9
Totale 1.505.587
3,7 51,4
NOTA: LA TABELLA NON INCLUDE I CASI PER CUI NON SONO NOTI IL SESSO E L’ETÀ (TABELLE PER SESSO) O L’ETÀ (TABELLA TOTALE)
55.809 56
1.591.936
7 50
22 42,3
43.802
44
2,8
277.785 9
3.097.542 – 99.611
00
– 3,2
• La Figura 19 mostra, dall’alto verso il basso, la distribuzione dei casi per data di inizio sintomi, data di prelievo/diagnosi, data di ricovero e data di decesso. L’andamento delle curve è simile nelle quattro figure ma il raggiungimento del picco si sposta nel tempo. Infatti, nella prima ondata il picco della curva per data inizio sintomi è stato raggiunto intorno al 10 marzo, il picco per data prelievo/diagnosi e per ricovero è stato raggiunto intorno al 20 marzo, quello dei decessi è al 28 di marzo. Nella seconda ondata il picco per data di inizio sintomi è stato raggiunto, intorno al 25 ottobre mentre il picco per prelievo/diagnosi il 6 novembre.
FIGURA 19 – CONFRONTO TRA I CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER DATA DI INIZIO SINTOMI, DATA DI PRELIEVO/DIAGNOSI, DATA DI RICOVERO E DATA DI DECESSO
LA LINEA TRATTEGGIATA NERA INDICA LA DATA DI ADOZIONE DELLA NUOVA DEFINIZIONE DI CASO
• Al 10 marzo 2021, risultano guariti 2.342.048 casi. Escludendo dal totale dei casi segnalati i casi guariti, i casi deceduti per Covid-19 e gli altri decessi non legati a COVID-19 (99.611 e 430 rispettivamente) e 2.948 casi persi al follow-up, l’informazione sulla gravità clinica dei pazienti affetti da COVID-19 è disponibile per 607.515/652.505 casi confermati (93,1%). Tra questi, 356.543 (58,7%) risultano asintomatici, 99.821 (16,4%) sono pauci- sintomatici, 122.748 (20,2%) hanno sintomi lievi, 24.626 (4,1%) hanno sintomi severi e 3.777 (0,6%) presentano un quadro clinico critico.
• Escludendo i casi che risultano guariti, deceduti e persi al follow-up, l’informazione sulla collocazione del paziente è disponibile per 510.236/ 652.505 casi (78,2% del totale); in particolare, 483.341 (94,7%) stanno affrontando l’infezione presso il proprio domicilio o in altra struttura, 121 casi (<0,1%) si trovano su una Nave Quarantena, 30 (<0,1%) sono ricoverati presso il Policlinico Militare del Celio e 26.670 (5,2%) sono ospedalizzati. Si sottolinea che i dati relativi allo stato clinico e alla collocazione del paziente sono dati soggetti a modifiche a causa dell’evoluzione dello stato clinico dei pazienti e al loro conseguente ricovero o dimissione. L’aggiornamento di queste variabili nel database della Sorveglianza Integrata Nazionale coordinata dall’ISS che, si ricorda, contiene dati individuali richiede tempo, e di conseguenza il dato può risultare leggermente disallineato da quello fornito dal flusso di dati aggregati coordinato dal Ministero della Salute.
• La Figura 20 mostra l’andamento dei dati aggregati, riportati dal Ministero della Salute al 10 marzo 2021, per condizione di ricovero, isolamento domiciliare ed esito dei casi confermati di COVID-19. La Figura 21 mostra la distribuzione di casi diagnosticati quotidianamente per condizione di isolamento domiciliare e ricovero.
FIGURA 20 – NUMERO TOTALE DI CASI DI COVID-19 (ESCLUSI GUARITI E DECEDUTI) DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER STATO DI RICOVERO/ISOLAMENTO E NUMERO CUMULATIVO DELL’ESITO (N=3.123.368) AL 10/3/2021
(FONTE DATI MINISTERO DELLA SALUTE E PROTEZIONE CIVILE).
LA LINEA TRATTEGGIATA NERA INDICA LA DATA DI ADOZIONE DELLA NUOVA DEFINIZIONE DI CASO
FIGURA 21 – NUMERO DI CASI DI COVID-19 DIAGNOSTICATI IN ITALIA QUOTIDIANAMENTE
PER STATO DI ISOLAMENTO/RICOVERO (FONTE DATI MINISTERO DELLA SALUTE E
PROTEZIONE CIVILE)
LA LINEA TRATTEGGIATA NERA INDICA LA DATA DI ADOZIONE DELLA NUOVA DEFINIZIONE DI CASO
• Dall’inizio dell’epidemia sono stati diagnosticati 124.003 casi tra gli operatori sanitari (età mediana 47 anni) pari al 4% dei casi totali segnalati. La Tabella 6 riporta la distribuzione dei casi segnalati per classe di età e sesso e la letalità osservata in questa popolazione.
• I dati riportati dalle Regioni/PPAA indicano che la letalità tra gli operatori sanitari è inferiore, anche a parità di classe di età (Tabella 6), alla letalità totale (vedi Tabella 5), verosimilmente perché gli operatori sanitari asintomatici e pauci-sintomatici vengono maggiormente testati rispetto alla popolazione generale.
• La Figura 22 riporta la proporzione di casi tra operatori sanitari sul totale dei casi segnalati in Italia per periodo di diagnosi (ogni 7 giorni). La proporzione è stata calcolata solo sui casi per i quali l’informazione è nota. A metà novembre la percentuale dei casi tra gli operatori sanitari ha superato il 5% del totale, ma dalla metà di gennaio si osserva un trend in diminuzione verosimilmente attribuibile al completamento del ciclo vaccinale in una buona percentuale di soggetti appartenenti a questa categoria.
7.996 8.118 9.846 6.091 417
TABELLA 6 – DISTRIBUZIONE DEI CASI (N=125.195) E DEI DECESSI (N=303) PER COVID-19 DIAGNOSTICATI NEGLI OPERATORI SANITARI IN ITALIA PER FASCIA DI ETÀ E SESSO
Soggetti di sesso femminile
16.020 18,2 2 2,2
0%
0% 0,10% 0,30% 3,40%
24.016 33.489 37.959 12.791 624
Casi totali
Classe di età (anni)
% N. casi casi
totali
Soggetti di sesso maschile
N. decedu ti
% del
totale Letalità
decedu % ti
N. casi
% casi totali
N. deceduti
% del totale decedu ti
Letalità %
N. casi
di età
% casi
per N.
classe deceduti
%
deceduti per classe di età
Letalità %
18-29 30-39 40-49 50-59 60-69 70-79
4.653
12,5 21,4 21,7 26,4 16,3 1,1
1
0,5
0%
11.202
12,7
0
0
0%
15.855
12,7
1
0,3
0%
1 0,5 0%
19,2 3
1 0%
7 3,3 0,10%
25.371 28,9 8 8,7
26,7 15
5 0%
35 16,6 0,40%
28.113 32 29 31,5
30,3 64
21,1 0,20%
110 52,1 1,80%
6.700 7,6 18 19,6
10,2 128
42,2 1%
29 13,7 7%
207 0,2 7 7,6
0,5 36
11,9 5,80%
Età non nota
208 0,6
28 13,3 13,50%
253 0,3 28 30,4
11,10%
461
0,4 56
18,5 12,10%
Totale 37.329
211 69,6 0,60%
29,8
NOTA: LA TABELLA NON INCLUDE I CASI PER CUI NON È NOTO IL SESSO
87.866 70,2 92
30,4
0,10%
125.195
– 303
– 0,20%
15
10
5
0
Dati in via di consolidamento
FIGURA 22 – PERCENTUALE DI OPERATORI SANITARI RIPORTATI SUL TOTALE DEI CASI DIAGNOSTICATI IN ITALIA PER PERIODO DI DIAGNOSI (7 GIORNI)
NOTA: OGNI BARRA FA RIFERIMENTO ALL’INTERVALLO DI TEMPO TRA LA DATA INDICATA SOTTO LA BARRA E QUELLA SUCCESSIVA (ESEMPIO: 17 FEB SI RIFERISCE AL PERIODO DAL 19-23 FEB, 24 FEB SI RIFERISCE AL PERIODO DAL 24-30 FEB, ETC.)
Focus: Incidenza per fascia d’età nazionale e per Regione/PA
• La Figura 23 riporta il tasso d’incidenza per fascia d’età a livello nazionale a partire dal 10 agosto 2020 (inizio della seconda ondata dell’epidemia). La fascia di età >90 anni è quella con l’incidenza maggiore, pari a 7149.83 per 100.000 abitanti, mentre l’incidenza minore si rileva nella fascia 0-9 anni (2869.07 per 100.000 abitanti). Il picco di incidenza viene raggiunto nella settimana del 1/3 per la fascia d’età 0-9, del 26/10 per la fascia di età 10-19 anni, del 2/11 per le fasce d’età, 30-39, 40-49 e 50-59 e nella settimana del 9/11 per tutte le fasce di età oltre i 60 anni. Dalla settimana del 9/11 si osserva un decremento fino al 21 dicembre, seguito da un successivo lieve incremento in tutte le fasce d’età.
• La Figura 24 riporta il tasso d’incidenza nazionale per fascia d’età per la popolazione in età scolare a partire dal 24 agosto 2020. Dall’inizio di gennaio si sta osservando un incremento dell’incidenza nella popolazione di età 0-19 anni, e in particolare nelle fasce 14-19 e 11-13 anni.Le Figure 25A e 25B riportano il tasso d’incidenza nazionale per fascia d’età e per Regione/PA a partire dal 10 agosto 2020.
Percentuale di operatori sanitari tra i casi positivi di COVID-19 (CI 95%)
03/02/2020 17/02/2020 02/03/2020 16/03/2020 30/03/2020 13/04/2020 27/04/2020 11/05/2020 25/05/2020 08/06/2020 22/06/2020 06/07/2020 20/07/2020 03/08/2020 17/08/2020 31/08/2020 14/09/2020 28/09/2020 12/10/2020 26/10/2020 09/11/2020 23/11/2020 07/12/2020 21/12/2020 04/01/2021 18/01/2021 01/02/2021 15/02/2021 01/03/2021 15/03/2021
% di operatori sanitari tra i casi positivi di COVID-19
FIGURA 23 – INCIDENZA NAZIONALE PER FASCIA D’ETÀ
Nota: Oltre la linea tratteggiata grigia il dato deve essere considerato provvisorio.
LA LINEA TRATTEGGIATA NERA INDICA LA DATA DI ADOZIONE DELLA NUOVA DEFINIZIONE DI CASO
Dati in via di consolidamento
FIGURA 24 – INCIDENZA PER FASCIA D’ETÀ – POPOLAZIONE 0-19 ANNI
All’interno dell’area grigia il dato deve essere considerato provvisorio LA LINEA TRATTEGGIATA NERA INDICA LA DATA DI ADOZIONE DELLA NUOVA DEFINIZIONE DI CASO
FIGURA 25A – INCIDENZA PER FASCIA D’ETÀ PER REGIONE/PA
Nota: Per una migliore visualizzazione l’asse delle ordinate è stato troncato a 1.250 casi (per 100.000 abitanti). Oltre la linea tratteggiata grigia il dato deve essere considerato provvisorio.
LA LINEA TRATTEGGIATA NERA INDICA LA DATA DI ADOZIONE DELLA NUOVA DEFINIZIONE DI CASO
FIGURA 25B – INCIDENZA PER FASCIA D’ETÀ PER REGIONE/PA
Nota: Per una migliore visualizzazione l’asse delle ordinate è stato troncato a 1.250 casi (per 100.000 abitanti). Oltre la linea tratteggiata il dato deve essere considerato provvisorio. LA LINEA TRATTEGGIATA NERA INDICA LA DATA DI ADOZIONE DELLA NUOVA DEFINIZIONE DI CASO
Focus vaccini
• Ad oggi, sono tre i vaccini approvati dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e autorizzati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) contro il SARS-CoV-2: BNT162b2 (BioNTech-Pfizer), mRNA-1273 (Moderna) e Oxford–AstraZeneca. La campagna vaccinale è cominciata il 27 dicembre 2020 e prevedeva di vaccinare, nella prima fase, tutti gli operatori sanitari e sociosanitari, gli ospiti delle strutture residenziali e le persone con età >= 80 anni. All’11 marzo 2021, sono state somministrate 6.021.275 dosi di vaccino (4.214.949 prime dosi e 1.806.326 seconde dosi) dei 7.207.990 di dosi finora consegnate (Figura 26) (https://github.com/italia/covid19-opendata-vaccini).
FIGURA 26 – NUMERO DI PRIME E SECONDE DOSI DI VACCINO SOMMINISTRATE GIORNALMENTE DAL 27/12/2020 ALL’11/03/2021.
• All’11 marzo, sono state somministrate 2.647.640 dosi a operatori sanitari e sociosanitari, 1.017.664 dosi a personale non sanitario, 1.389.146 dosi a persone di età >= 80 anni e 465.614 dosi a ospiti di strutture residenziali (Figura 28). Analizzando i dati per fascia di età, il gruppo che in proporzione ha ricevuto il numero maggiore di dosi è la fascia >= 90 anni (il 40% circa ha ricevuto almeno una dose), seguito dalla fascia 80-89 anni (il 32% circa ha ricevuto almeno una dose.
FIGURA 27 – NUMERO DI DOSI DI VACCINO SOMMINISTRATE PER CATEGORIA DI RISCHIO
• Le curve epidemiche dei casi riportati come operatori sanitari e quella dei casi non riportati come operatori sanitari hanno avuto un andamento molto simile fino alla seconda metà di gennaio, quando hanno iniziato a divergere, mostrando un trend visibilmente in calo per gli operatori sanitari a fronte di un trend stazionario, con tendenza a un evidente aumento dall’8 febbraio, nella popolazione generale. (Figura 28).
FIGURA 28 – ANDAMENTO DEL NUMERO DI CASI NEGLI OPERATORI SANITARI E NEL RESTO DELLA
POPOLAZIONE.
LA LINEA NERA INDICA L’INIZIO DELLA CAMPAGNA VACCINALE, LINEA GRIGIA INDICA L’INIZIO DELLA SOMMINISTRAZIONE DELLA SECONDA DOSE
• Analizzando il numero di casi di infezione da SARS-CoV-2 nella popolazione suddivisa per fascia di età < 80 anni e >= 80, anni si osserva un andamento molto simile nelle due fasce fino alla seconda metà di gennaio e successivamente un calo nella popolazione di età >= 80 anni con una piccola inversione di tendenza nell’ultima settimana (Figura 29). Un’ulteriore diminuzione del numero di casi e della gravità dello stato clinico in questa fascia di età sono attese nelle prossime settimane in risposta all’aumento della copertura vaccinale.
FIGURA 29 – ANDAMENTO DEL NUMERO DI CASI SEGNALATI NELLA POPOLAZIONE DI ETÀ 60-79
ANNI E >=80 ANNI
LA LINEA NERA INDICA L’INIZIO DELLA CAMPAGNA VACCINALE, LINEA GRIGIA INDICA L’INIZIO DELLA SOMMINISTRAZIONE DELLA SECONDA DOSE
• In conclusione, le differenze nei trend osservati nel numero di casi tra gli operatori sanitari e nelle persone >=80 anni, sono probabilmente da attribuire alla campagna di vaccinazione, sebbene la presente analisi sia puramente descrittiva e questa ipotesi debba essere confermata con valutazioni più approfondite.