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GIALLO SULL’INCHIESTA CHE RIGUARDEREBBE CAIATA

Il deputato di FdI, secondo il Corriere, sarebbe coinvolto in un’inchiesta per riciclaggio internazionale e corruzione. Ma la notizia del Corriere non trova conferme, almeno per quanto attiene la richiesta cautelare

Torna per Salvatore Caiata lo spettro del riciclaggio internazionale, dopo che fu espulso dai cinquestelle per un’indagine analoga che pareva essere stata archiviata. Ma la notizia trova conferme discordanti. Solo secondo il Corriere Fiorentino (edizione locale del Corriere della Sera) il patron del Potenza sarebbe coinvolto nell’inchiesta. In un primo momento il Corriere aveva parlato per lui finanche di una richiesta di arresti domiciliari. Ipotesi poi smentita da fonti vicine al deputato. Anche se il Corriere, pur avendo cancellato la parte inerente la richiesta per i domiciliari, continua a darlo come indagato (l’articolo è consultabile sul sito https://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/21_marzo_15/riciclaggio-internazionale-indagato-kazako-patron-bar-nannini-siena-giubbe-rosse-firenze-c8277f3e-858a-11eb-b024-59de7940df68.shtml ).

L’inchiesta nella quale non si capisce bene il ruolo di Caiata, a questo punto è lecito chiedersi come stiano effettivamente le cose e come una testata della portata del Corriere possa essere così imprecisa, riguarda quattordici milioni di euro sequestrati e 12 indagati. La Guarda di Finanza di Siena ha portato a termine l’operazione “Hidden Partner”, che ha stroncato una trama di intrecci mirata al riciclaggio internazionale, con al centro una società attiva nel campo dei bar e della ristorazione tra Siena, Firenze e Milano. L’indagine, condotta dal pm Siro De Flammineis, ha individuato come capofila un cittadino straniero che da tempo sta investendo su queste attività i proventi generati dal petrolio proveniente dalla Russia. Si tratta del kazako Igor Bidilo, proprietario del gruppo Scudieri, che da poco ha aperto un altro locale in piazza del Campo, e che a Firenze ha tra gli altri anche le “Giubbe Rosse”.

Tra gli indagati ci sarebbero alcune figure di riferimento della holding che gestisce le operazioni sul suolo italiano, più il presidente della Camera di Commercio di Siena e Arezzo, Massimo Guasconi, l’ex segretario comunale Vincenzo Del Regno e appunto – sempre secondo il Corriere –  il patron del potenza e deputato, nonché segretario regionale di FdI Salvatore Caiata. Complessivamente, sono state disposte quattro misure coercitive e una interdittiva.

L’attività investigativa si è avvalsa di Eurojust, l’agenzia di cooperazione giudiziaria dell’Unione Europea, che ha permesso di ottenere documentazione da vari stati esteri. L’indagine ha portato alla luce due prime linee di finanziamento anomale, per oltre 11 milioni di euro, veicolate attraverso conti correnti stranieri verso una holding nazionale all’epoca dei fatti con sede a Siena.

In più, reati fiscali, riconducibili al trattamento contabile riservato ai finanziamenti esteri verso la società senese; numerosi episodi di appropriazione indebita da parte degli amministratori della holding senese; episodi di corruzione commessi da alti funzionari pubblici destinatari rispettivamente della misura del divieto di dimora e della sospensione dall’esercizio delle pubbliche funzioni; il coinvolgimento, in un episodio di corruzione, di un agente in servizio della Polizia municipale di Siena, poi sospeso.

Seguiremo l’evoluzioni con approfondimenti nell’edizione di domani del quotidiano Cronache, anche se una gaffe di questa portata fatta da una testata come il Corriere, ha davvero dell’incredibile.

 

 

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