Pandemia coronavirus è effetto tsunami la 2ª ondata non è mai finita
Non è più accettabile contare 300 morti di media al giorno
EMERGENZA SANITARIA CORONAVIRUS
AGGIORNAMENTO SETTIMANALE
Questa settimana 155.600 nuovi casi, contro i 142.200 della settimana precedente e i 116.000 di due settimane fa (a fronte di 2.280.500 , 2.210.000, e 2.074.000 tamponi, rispettivamente effettuati)
Guardiamo quindi il dato normalizzato, per rendere la variabile contagi indipendente dalla variabile tamponi giornalieri, e scorporato dal numero di tamponi rapidi: 41.600 casi settimanali contro i 40.700 della settimana procedente. Un incremento del +3% rispetto al +13% di settimana scorsa e del +20% di due settimane fa. Un chiaro rallentamento sulla curva dei contagi. Ed è un’ottima notizia. Anche perchè forse siamo al picco dei contagi normalizzati. Ancora qualche giorno per esserne sicuri, ma sono fiducioso.
Ospedalizzazioni che continuano la loro risalita: +3851 contro le +2880 della settimana precedente e delle +971 di due settimane fa. Idem per il cumulativo (IN/OUT) delle Terapie Intensive che mostrano anche loro un continuo trend di risalita: +477 questa settimana, +374 la settimana scorsa, +137 due settimane fa). Anche gli ingressi in TI mostrano numeri sempre più alti (+1767 questa settimana, +1444 la settimana scorsa, +1197 due settimane fa). Queste due curve, pur ancora in evidente crescita, vedono un rallentamento rispetto alle settimane precedenti.
Curva dei decessi che, purtroppo ma ovviamente, invece cresce più rapidamente delle settimane precedenti: +2360 vs. +2096 decessi settimanali, portando la media da 300 a 337 decessi/gg.
Rt nazionale che si mantiene praticamente costante a Rt = 1,08.
Come avevamo ampiamente previsto 10 giorni fa, Regione Lombardia (RL) è ormai chiaramente al picco dei contagi giornalieri normalizzati, altra ottima notizia che ci porterà alla flessione dei trend di salita delle ospedalizzazioni e TI nei prossimi 3/4 gg.
Per le altre regioni, curve su www.covid19-italy.it (con tutti gli indici Rt regionali e provinciali aggiornati ad oggi).
Vediamo ora, dopo 9gg dal ns. post “predittivo”, come stanno andando le cose (per dettagli si veda il nostro post del 6/3/2021 intitolato “ABRACADABRA”):
Per ITA, a 14 giorni dai dati del 5/3/2021, avevamo previsto circa 7.700 casi normalizzati, 3.300 TI occupate e 550 decessi/gg di picco. Oggi siamo a 6.400 casi norm., 3.080 TI occupate e un picco di 380 decessi/gg.
A livello di RL, avevamo previsto almeno 750 TI occupate, 7.400 ospedalizzazioni e 150 decessi di picco. Oggi siamo a 714 TI, 6.790 ospedalizzati e 90 decessi/gg come picco. Credo che le predizioni di 9gg fa continuano ad essere valide.
Interessante notare anche come tutte le proporzioni numeriche tra i vari indici si mantengono costanti a prescindere dalle varianti (che secondo molti dovevano essere più virulente e/o infettive, ma non per il sottoscritto). I numeri, al momento, ci confermano che la questione delle varianti, come ampiamente da noi discusso, era forse solo un alibi.
Come ben sapete, le restrizioni da lunedì aumentano: anche se erroneamente prese su indici vecchi di due settimane, quando la situazione era all’apice della sua criticità, 300 decessi/gg di media non sono più tollerabili. Le nuove restrizioni serviranno a far scendere finalmente la curva e spegnere questa seconda lunga e drammatica ondata da #covid19.
Alta l’attenzione con il #REALISMO sempre dalla nostra parte.
Se volete, condividete!
#analisidati #bigdata #regionelombardia #iss #cts Dipartimento Protezione Civile Roberto Speranza Regione Lombardia Università degli Studi dell’Insubria
Pandemia coronavirus è effetto tsunami la 2ª ondata non è mai finita
Covid: quando inizierà a scendere la curva dei contagi? Inversione già nei prossimi giorni
L’analisi di Davide Tosi, esperto di big data che ha seguito l’andamento dell’intera pandemia:
“A fine marzo 500 morti al giorno”
E ha avuto due periodi di recrudescenza.
L’ultimo dei quali è praticamente arrivato al suo picco, con la curva dei contagi che mostra chiari segnali di rallentamento.
Professore, quando sarà il picco dell’attuale ondata?
E adesso dove ci troviamo?
“Per quanto riguarda la Lombardia i dati sui contagi ‘normalizzati’ (resi indipendenti dai tamponi effettuati giorno per giorno, ndr) ci dicono che siamo già al picco.
Per quanto riguarda il dato nazionale, invece, dovrebbero mancare tre o quattro giorni”
Cosa dobbiamo attenderci per il futuro?
“L’ingresso di gran parte dell’Italia in zona rossa porterà a un abbassamento della curva. Del resto, anche l’introduzione delle misure precedenti, le zone arancioni rafforzate o l’anticipo delle restrizioni per quanto riguarda alcune regioni, come la Basilicata, hanno portato a una riduzione del contagio.
Anche la chiusura delle scuole ha avuto un impatto sulla diffusione del virus”
E allora perché sono state introdotte nuove limitazioni ancora più rigorose, se la curva sta rallentando?
“Perché la curva deve scendere in maniera marcata.
Non è più accettabile contare 300 morti di media al giorno.
È stato corretto, quindi, introdurre nuove zone rosse.
Che porteranno a una discesa.
Lieve, inizialmente. Poi più rapida. Purtroppo per le curve di ospedalizzazioni e decessi si prevedono tempi più lunghi”
La curva della terza ondata ha seguito un andamento simile a quella delle prime due?
“I numeri dicono che la seconda ondata, in realtà, non si è mai conclusa.
Dopo le difficoltà dell’autunno si è riattivata intorno al 7 gennaio. E l’aumento di casi che stiamo affrontando è una recrudescenza di quella prima riattivazione”
L’allarme adesso è sulle terapie intensive. Cosa ci dobbiamo attendere nei prossimi giorni?
“Avevo calcolato una decina di giorni fa che al 20 marzo avremmo avuto 3.300 persone in Terapia intensiva a livello nazionale (oggi sono 3.028, ndr).
A questa data il trend dei ricoveri si dovrebbe invertire.
Questo si tradurrà in circa 500 decessi al giorno, che dovremmo raggiungere a fine marzo, con una curva della mortalità che continua a salire. In Lombardia, sempre al 20 marzo, avremo fra le 750 e le 760 persone in Terapia intensiva e 7.400 ospedalizzazioni.
Questo vuol dire che a fine mese dovremmo toccare i 150 decessi al giorno”.
C’è qualche zona della Lombardia più colpita delle altre?
“All’inizio Brescia ha sicuramente avuto numeri molto alti.
Poi tutte le province hanno scontato un’esplosione dei casi, oltrepassando la soglia di 1 nell’indice Rt. Oggi Milano è a 1.07, Brescia è scesa a 1.01 dato che è entrata per prima in zona arancione. Pavia ha un andamento in leggera crescita a 1.18, il dato più alto attualmente. Mantova è 1.13”
Capitolo vaccini. S’inizia a sentire un effetto dell’avvio della campagna?
“È percepibile in modo significativo fra gli operatori sanitari e sui medici, categorie in cui c’è stato un drop (calo, ndr) significativo dei contagi. Sul resto della popolazione, fasce di età avanzata e personale docente, ancora non si può notare nulla.
Difficile dire quando potremo osservare qualche cambiamento.
Dipende dalla velocità che le Regioni metteranno in campo nel somministrare i vaccini”
Allarme AstraZeneca. Ha effettuato analisi sulla percentuale di vaccini che ha creato problemi?
“Abbiamo visionato il report ufficiale compilato in Gran Bretagna che ha raccolto tutti gli eventi avversi sul campione integrale dei vaccinati.
Si tratta di numeri molto bassi.
È giusto che si faccia luce sugli eventi che si sono verificati ma bisogna respingere qualsiasi allarmismo sui vaccini perché porta a un calo della fiducia sulla campagna”
FONTE :
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