«LA PANDEMIA CI SEGNALA LA NECESSITÀ DI RAFFORZARE IL SENSO DI COESIONE»
Nella ricorrenza del 160esimo anniversario, il presidente Bardi ricorda «i tanti protagonisti lucani»
Nel giorno dell’anniversario dell’Unità d’Italia, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha inteso elogiare i valori dell’identità e della coesione. «Sono trascorsi 160 anni dalla nascita dello Stato italiano, avvenuta in seguito alla proclamazione del Regno d’Italia ha esordito Bardi -.
È un anniversario molto importante sempre perché ci ricorda la “Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”. Ci ricorda il valore della nostra identità guadagnata anche e soprattutto attraverso il sacrificio di migliaia di persone che hanno generosamente messo a disposizione la loro vita perché si raggiungesse questo ambizioso traguardo. È in particolare a loro e ai tanti lucani che si sono coraggiosamente resi protagonisti di questo viaggio che oggi rivolgo il pensiero mio e quello di tutta la Basilicata. È grazie a loro che oggi viviamo in un paese libero e unito». «Ma è importante ricordare questo avvenimento ha rimarcato il presidente Bardi soprattutto oggi considerato che cade in un momento molto difficile per il mondo intero e, in particolare, per il nostro Paese.
La pandemia, infatti, ci segnala proprio la necessità di rafforzare ulteriormente il senso di unità e di coesione sia a livello europeo che nazionale e regionale. In momenti così drammatici è quanto mai necessario richiamare i valori dell’unità e della coesione. È grazie alla nostra capacità di affrontare queste sfide restando uniti che oggi possiamo intravvedere la luce in fondo al tunnel. Sono questi momenti di difficoltà che ci aiutano a percepire ancora più in profondità il valore di quel 17 marzo del 1861. E a dire che 160 anni non sono trascorsi invano, ma sono serviti a creare le condizioni per affrontare con coraggio, determinazione e coesione anche le sfide più difficili».
«Questa storia ci insegna che ha concluso il presidente Bardi sempre restando uniti, pur nelle specifiche differenze, possiamo costruire una regione più solida, più coesa, e capace di guardare al futuro con maggiore fiducia e speranza senza lasciare nessuno indietro».