OLIMPIA FUINA ORIOLI : 33º anniversario della MORTE di LUCA ORIOLI
LE VITTIME NON CERCANO VENDETTA, MA HANNO DIRITTO ALLA VERITÀ E GIUSTIZIA, PER RESTITUIRE QUELLA DIGNITÀ, TROPPO SPESSO NEGATA, ALLA VITTIMA STESSA, AI FAMILIARI, AGLI AMICI E CONOSCENTI, ALLA COMUNITÀ LOCALE E NAZIONALE
UN CASO ALLA VOLTA FINO ALLA FINE
Il mese di marzo in Basilicata, è il triste mese delle vittime, ed anche delle verità nascoste per Elisa e Luca
OLIMPIA FUINA ORIOLI (madre coraggio) moglie di PINO e mamma di LUCA, sempre alla ricerca di VERITÀ & GIUSTIZIA oggi 19 marzo 2021, sul suo profilo Facebook in occasione della giornata di San Giuseppe scrive al suo amato PINO ricordando il 33º anniversario della MORTE di LUCA
“Una mamma non dimentica mai” 33 anni dal ritrovamento dei corpi dei due fidanzati di Policoro (MT)
23 marzo 1988 ~ 23 marzo 2021 :
33º anniversario “IL MIO NOME È LUCA”
Luca Orioli e Marirosa Andreotta, ragazzi appena ventenni, vengono trovati senza vita nel bagno della casa della famiglia di lei il 23 marzo 1988
Siamo a Policoro (MT) in Basilicata
A casa non c’è nessuno.
I genitori di Marirosa rincasano dopo una serata trascorsa fuori e trovano i corpi senza vita dei due giovani nel bagno.
Il caso si archiviò in fretta dicendo che i due giovani morirono accidentalmente per una scossa elettrica che li folgorò mentre stavano facendo il bagno assieme.
Eppure Marirosa aveva sulla nuca una ferita lunga 10cm da cui continuò ad uscire sangue perfino dentro la bara; e sul corpo di Luca c’erano evidenti segni di violenza.
Alla vigilia dei 33 anni, da quella triste tragedia, esistono ancora tanti dubbi e tanti interrogativi che sono rimasti purtroppo senza risposta.
La MADRE CORAGGIO c’è sempre, lei Olimpia, la madre di Luca ORIOLI
Lei da sola, assieme a pochi altri, continua a battersi per arrivare alla verità.
LE VITTIME NON CERCANO VENDETTA, MA HANNO DIRITTO ALLA VERITÀ E GIUSTIZIA, PER RESTITUIRE QUELLA DIGNITÀ, TROPPO SPESSO NEGATA, ALLA VITTIMA STESSA, AI FAMILIARI, AGLI AMICI E CONOSCENTI, ALLA COMUNITÀ LOCALE E NAZIONALE !
OLIMPIA FUINA ORIOLI :
“Sono con te, mio caro Pino e sento che tu sei con me a riscaldare il mio cuore, ad ascoltare i miei silenzi, ad abitare la mia solitudine, nostro segreto luogo d’incontro sublime con l’Eterno.
Forte della tua vita, della tua lotta, del tuo Credo, della tua morte, sono qui con te a gridare la mia preghiera, a sussurrare il mio canto, ad eternare il sorriso dell’anima in questa giusta lotta senza tempo.
33º Anniversario dell’omicidio di Luca.
33 anni di gloriosa convivenza col crimine
legalizzato.
Si brinda ancora in quelle sontuose sale del potere interrelato per la pirrica vittoria di mandanti eccellenti e di esecutori prezzolati con la complicità d’amici e parenti.
Sono i luoghi abitati da uomini spenti, morti viventi, anime vendute alla menzogna vantaggiosa, menti avvizzite di calcoli e menzogne, trincerati in ragioni inesistenti.
Ma il grido attanagliante della verità taciuta eppure ormai tangibile negli atti e nei misfatti, ignorati, per compiacenza, per convenienza, spiega bene le dinamiche dell’orrore e le ragioni della sparizione d’alcuni organi ritenuti troppo compromettenti e perciò fatti sparire.
Ormai tutto è chiaro.
Ne dà conferma l’assurdità procedurale del caso che rappresenta la vergogna lucana e italiana di uno Stato impotente, incompetente, assente.
Nemmeno l’attuale mondiale precarietà della vita è riuscita a scardinare verità sepolte in certe coscienze criminali ben camuffate in toghe e in talari.
Ma il grido dell’innocenza punita e della menzogna premiata, promossa, pagata, assorda i timpani, stana la forzata fraudolenta quiete paludosa ammorbante e non dà pace.
Avrete pure preservato dalla gogna i vostri cento anni di potente permanenza contagiosa sulla terra, ma sarà proprio questa la vostra prigione a vita e l’eterna condanna.
Sarebbe opportuno un immediato risveglio dal turbinio festoso di colpe acclarate e di condanne mai subite, di guerre interiori mai sedate, di cuori spenti all’ombra degli orrori.
L’eternità attende una umanità redenta.
Lì non ci sono mercanti del Sacro e del profano.
Lì ci sarà l’incofessata colpa eterna, auto condanna”
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