BASILICATA: MOBILITAZIONE PER IL LAVORO
Il 31 marzo parte da Viggiano lo sciopero dei sindacati sullo sviluppo della regione
Il percorso di mobilitazione territoriale deciso da Cgil, Cisl e Uil Basilicata si aprirà il 31 marzo prossimo “davanti al Centro Olio Eni di Viggiano (Potenza) su lavoro, sviluppo, ambiente, energia e transizione energetica, con l’avvio preventivo di assemblee e riunioni in tutti i comuni e i luoghi di lavoro della regione, con il coinvolgimento di delegati e delegate, per assicurare una mobilitazione partecipata”.
Lo hanno annunciato, in una nota congiunta, i segretari regionali, Angelo Summa (Cgil), Enrico Gambardella (Cisl) e Vincenzo Tortorelli (Uil).
I rappresentanti sindacali hanno ricordato che “ormai sono mesi che il sindacato confederale lucano chiede alla Giunta Bardi, sin dai tempi del suo insediamento, la definizione di un documento programmatico che indichi gli orientamenti e le priorità del governo regionale. La necessità è di una profonda revisione delle procedure e delle scelte che dovrebbero rappresentare la vera sfida del cambiamento per questa regione”. Cgil, Cisl e Uil “chiedono una discontinuità che rappresenti davvero una novità nelle azioni, negli obiettivi e anche nella capacità di confrontarsi con la rappresentanza del mondo del lavoro lucano.
Un cambio di passo che fino ad oggi non è arrivato, un metodo di confronto partecipativo con le parti sociali e con il sindacato confederale in particolare, con il riconoscimento di legittimi soggetti di confronto permanente e di condivisione degli obiettivi da perseguire, oltre a tempi e modi per realizzarli. Per queste ragioni” i tre sindacati “hanno deciso, in seguito gli attivi unitari, un percorso di mobilitazione territoriale che culminerà nella giornata di mobilitazione del Primo Maggio 2021, davanti alla sede della Regione, per rivendicare il futuro al lavoro e allo sviluppo della Basilicata”. “L’obiettivo” di Cgil, Cisl e Uil è quello “di lanciare un messaggio chiaro al presidente Bardi e alla Giunta: è indispensabile una revisione del metodo e della sostanza nella programmazione e nelle politiche economiche e finanziarie. I primi punti riguardano il ‘programma generale di sviluppo’, il programma Ng-Eu, i fondi nazionali e regionali”.
I sindacati, infine, hanno ribadito “il metodo che preferiscono: ‘è quello che in Europa viene definito dialogo sociale, che prevede il coinvolgimento degli attori sociali più importanti del Paese e della Basilicata’”.