MATERA, TANTE LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ MA LA MENSA “DON GIOVANNI MELE” È ANCORA FERMA
Rione “Piccianello”, la struttura resta ancora inattuata. Nell’area, c’è carenza di punti di riferimento per “deboli” e bisognosi
Nel cuore di “Piccianello”, uno dei quartieri più ricchi di storia e tradizioni, in un importante contesto urbano comprendente la chiesa di Maria SS. Annunziata, il mercato rionale, la fabbrica del carro in cartapesta della Madonna Bruna e altre pregevoli architetture, sorgeva un edificio dell’ “Alsia” che, assolte alle sue funzioni di “Agenzia di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura” e danneggiato dal terremoto del 1980 venne abbandonato.
Negli anni a venire la Regione Basilicata concesse lo stabile a titolo gratuito, ma con vincolo di destinazione a fini sociali, al Comune di Matera che con deliberazione n. 141/2017 concesse per 50 anni all’Associazione Onlus “Don Giovanni Mele” il diritto di superficie sull’appezzamento di terreno risultante dall’abbattimento dell’ormai cadente e pericolante fabbricato Alsia.
La convenzione stabiliva inoltre che su quel lotto venisse realizzata un’opera di riqualificazione dell’isolato tra via delle Cererie e via Umbria inserendo degli spazi, funzioni e attrezzature di interesse pubblico per le fasce sociali più fragili in un ambito rionale necessitante di urgenti interventi di recupero. E fu così che venne concepita la nuova mensa dei bisognosi, “nuova” appunto perché quella già esistente non è più sufficiente a far fronte all’ inarrestabile crescita, causata dal Covid, del fabbisogno alimentare degli indigenti a Matera.
Il progetto della nuova struttura da edificarsi con fondi privati e senza oneri per il Comune, venne poi varato con deliberazione n. 21/ 2018 e sarebbe stato costituito da locali destinati appunto alla mensa, una cappella, altri spazi per l’accoglienza di bisognosi al piano rialzato, al primo piano e una piazza pubblica sulla restante superficie; progetto a firma del prestigioso architetto Mauro Sàito per un importo pari a 1.553.791 euro. Ma oggi dobbiamo constatare che tutto questo è rimasto solo sulla carta e a 4 anni di distanza lo spazio dove la mensa sarebbe dovuta sorgere è tristemente vuoto, indecorosamente insozzato da immondizie e rifiuti vari e l’unica cosa realizzata, quasi a beffa degli abitanti, è il pannello raffigurante l’inattuato progetto dell’arch. Sàito. <>.
Abbiamo cercato di informarci sui motivi che hanno bloccato l’investimento privato e sul perché dei lavori mai iniziati, ma le bocche sono tutte cucite. Qualcuno, trattandosi di una mensa, sarcasticamente ha commentato: « Se saprete attendere vi daremo notizie, perché qualcosa “bolle in pentola”», ma francamente, vedendo la fila lunghissima davanti alla mensa gestita con eroico coraggio da Giulia, la sorella di Don Giovanni Mele, e pensando a tutti gli anziani che oggi un centro come quello mai realizzato avrebbe potuto ospitare e magari vaccinare in tutta sicurezza, possiamo solo dire che la gente di Piccianello è stanca di attendere e vuole delle risposte.