SET CINEMATOGRAFICO NEI SASSI: «OPPORTUNITÀ DI LAVORO RARA, VOLANO PER LA RIPRESA LOCALE»

Dopo tante indagini concluse con successo e tanti colpevoli assicurati alla giustizia, questa volta sul banco degli imputati è finita proprio lei, il sostituto procuratore Imma Tataranni, il celebre magistrato televisivo che, interpretata dall’attrice Vanessa Scalera, da qualche giorno e per i prossimi quattro mesi rimarrà nella città dei Sassi per girare i nuovi episodi della fiction televisiva “Imma Tataranni Sostituto procuratore”. A portare la Tataranni in “giudizio”, mediatico s’intende, sono stati alcuni cittadini materani che seppur manifestando tutta la loro simpatia per la fiction, si sono chiesti se fosse opportuno e sicuro dal punto di vista sanitario consentire lo svolgimento delle riprese trovandoci nel pieno della terza ondata pandemica e soprattutto mentre in ogni altro ambito del settore cultura, cinema, teatri, musei, turismo, e perfino le scuole etc. rimane tutto rigorosamente chiuso.

E così noi di Cronache Lucane abbiamo portato il “caso Tataranni” in comune e vediamo com’è andata: «Come consigliere d’opposizione ci dice Angelo Lapolla dello schieramento “Matera Sempre Insieme” esprimo un parere più che positivo sulla realizzazione della fiction Imma Tataranni. Proprio l’altro giorno commentando con degli amici dicevamo che le realizzazioni cinematografiche hanno sempre portato dei benefici a Matera perché ogni qual volta il film veniva pubblicizzato e poi trasmesso in TV c’era una ricaduta notevole da parte del turismo e di tutto l’indotto economico locale».

Intervistando poi Tiziana D’Oppido, assessore alla cultura, apprendiamo che la produzione della fiction Imma Tataranni sta lavorando su tutto il territorio materano e Lucano perché lo consente la legge: «Non è stata fatta nessuna forzatura ci tiene a precisare D’Oppido e le autorizzazioni comunali sono state concesse nel pieno rispetto dei dpcm e ciò è stato scritto chiaramente nella delibera». Circa poi il rispetto delle misure anti-covid da parte della produzione Lapolla commenta: «Ho visto in questi giorni la troupe muoversi nei Sassi, anche la protagonista Scalera, tutti con molta cautela, misuratezza e nel rispetto delle norme di sicurezza». Peraltro conferma l’assessore D’Oppido: «La produzione sta spendendo centinaia di migliaia di euro nella sicurezza con un presidio sanitario straordinario, con medici e infermieri sempre sul set, tamponi ogni 72 ore. Dunque stanno molto attenti».

Notiamo dunque un’assonanza di considerazioni tra maggioranza e opposizione che convergono anche su un fattore per loro molto rilevante: «Nel suo afferma l’assessore D’Oppido questa produzione crea un’opportunità di lavoro abbastanza rara in questo periodo soprattutto perché permette anche a maestranze e artisti locali di lavorare e anche ad alcune strutture ricettive di lavorare e stare aperte; strutture che altrimenti sarebbero rimaste chiuse, data la problematica pandemica e comunque è una produzione molto attenta perché ha posticipato più volte la data d’inizio riprese proprio a causa del Covid».

Concorde su questo anche Lapolla che ritiene che man mano che la produzione andrà avanti nelle riprese, saranno sempre più le attività, le strutture e le professionalità locali che ne trarranno benefici. Del resto conclude D’Oppido: «Si girano film, fiction e documentari nel perfetto rispetto dei dpcm in tutta Italia». Possiamo dunque dire in conclusione che il sostituto procuratore Tataranni ha già vinto il suo primo “caso” unendo maggioranza e opposizione in Comune a Matera, anche se qualche cittadino ancora dubbioso vorrebbe chiederle se gli operatori intorno alla telecamera insieme agli attori, anche se ora non si possono più fare scazzottate né darsi romantici baci, costituiscano minor probabilità di contagio di un gruppetto di persone che vanno a cinema o, accompagnate da una guida turistica, visitano un museo. Legge non è forse uguale per tutti?