LA FRENESIA SOCIAL DEL GOVERNATORE BARDI
Tacco&Spillo
Il mondo dei social deve essere apparso così promettente al governatore Vito Bardi se ha deciso di non risparmiare i suoi settant’anni per buttarsi a capofitto nell’agone del web, con la stessa indomita frenesia di un anziano irretito dalla bellezza di qualche portentosa novità. Non c’è giorno della sua nuova esistenza istituzionale che non lo impieghi per ritwittare, condividere eventi, tabelle e foto, mettere like finanche a profili fake, ringraziare praticamente tutti per il lavoro fatto. Ora lasciamo stare la filosofia generalista del ringraziamento perché si sa che un grazie non lo si nega a nessuno, ma il profluvio d’interazioni buoniste che promuove quotidianamente sulla rete ha le sue furbate machiavelliche: dalla giustificazione per la spesa del social manager Mariniello, patronimico campano, alla virtualizzazione della sua presenza istituzionale, sempre più in prolungato weekend napoletano. Eppure la politica ridotta a cerimoniale può far guadagnare metri di vanagloria, ma nemmeno un centimetro di risultati, di cui ha pure urgente bisogno la Basilicata da almeno due anni di chiacchiere. Ha scritto Jack Kerouac:“Tutta questa frenesia e questo saltar qua e là”.