PASTICCIO PASQUALE ALL’AOR SAN CARLO. DIRIGENTI: SCOPPIA IL “BUBBONE” INGORGO
Dopo anni di Direzione, retrocessa la dottoressa Vinci che chiede aiuto all’Anticorruzione nazionale Anac
Dell’ingorgo che ci sarebbe stato alla più grande Azienda ospedaliera della regione, nell’ambito dei dirigenti amministrativi di struttura complessa, Cronache Lucane già se n’era occupata. Ed infatti spulciando tra gli ultimi atti del Dg dell’Aor San Carlo di Potenza, se ne ha conferma.
L’INGORGO ALL’AOR SAN CARLO
La dottoressa Patrizia Vinci, stimata ed apprezzata dirigente amministrativa, famosa tra i colleghi per essere rigida, rigorosa, “maniacalmente” attenta a spaccare sempre e verso chiunque il capello in quattro quando si tratta di firmare un atto amministrativo, dopo quasi 7 anni di direzione di struttura complessa di importanti e strategici uffici dell’Azienda come il Provveditorato-Economato prima, la Gestione delle Risorse Umane poi, sino all’ultimo Economico-Finanziaria, dopo aver ottenuto la valutazione positiva dal collegio tecnico per gli uffici che ha ricoperto, viene retrocessa a dirigente semplice.
La motivazione: mancano gli incarichi di direzione di struttura complessa dell’area amministrativa disponibili. Vale a dire ci sono più dirigenti delle Unità operative complesse (Uoc) previste dall’atto aziendale, perché nel frattempo è rientrato formalmente in organico il dottor Raffaele Giordano. Giordano, come si evince dalla “fresca” valutazione valutazione del Collegio tecnico, è stato a lungo in aspettativa, poichè ha svolto altrove, in altri Enti, diversi incarichi.
La dottoressa Vinci, dipendente di ruolo a tempo indeterminato presso l’Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, quindi ritorna ai nastri di partenza. Sono in molti a malignare che trattasi forse di uno sfregio fatto per essere la figlia del dottor Franchino Vinci, decano dei medici potentini ed ex assessore regionale alla Sanità nella “Prima Repubblica” della Regione e vicino al Pd da sempre.
Cronache Lucane, però, non lo pensa. Ci si limita a riportare ciò che in molti stanno affermando in queste ore con evidente amarezza. Qualcuno potrebbe obiettare. Gli incarichi di struttura complessa attribuiti all’interessata vennero dal 2014 in poi assegnati in sostituzione di personale temporaneamente assente dal servizio, per cui rientrati questi era giusto che lasciasse il posto a quelli già precedentemente incardinati nella struttura. Tutto filerebbe se proprio nel 2016 non fosse stato attribuito ad un dirigente amministrativo proveniente dalla Asm di Matera, dottor Davide Falasca, un incarico a tempo determinato di direzione di struttura complessa per dirigere l’Uoc Affari Generali per la durata di anni cinque con scadenza fine 2021.
La logica che fa gridare allo scandalo per il pasticcio creato sarebbe stata che la dottoressa Vinci avrebbe dovuto ottenere un incarico nella struttura complessa a suo tempo attribuita ad un esterno, non dipendente dell’Azienda San Carlo e che al dirigente esterno tuttalpiù andava attribuito l’incarico di sostituzione sino al rientro del titolare come fatto per la “vittima sacrificale” Vinci. Invece il dirigente interno si trova a perdere l’incarico per indisponibilità di struttura complesse attribuibili, mentre quello esterno, dipendente dell’Asm di Matera, dottor Davide Falasca, continua a dirigere una delle strutture complesse aziendali del San Carlo.
SAN CARLO-ASM: IL PARADOSSALE CORTO CIRCUITO
Ed il paradosso più evidente è che all’Asm di Matera, dove manca il direttore proprio della struttura complessa lasciata temporaneamente da Davide Falasca, viene allo stato diretta alla modica cifra di 60 euro ad ora più spese viaggio da un dirigente amministrativo dell’Asp di Potenza che viene in convenzione a dirigere l’Ufficio. Corte dei conti: sei ci sei batti un colpo. I soldi sono anche nostri. Anche perché all’Anticorruzione nazionale (Anac), il 19 marzo è stato segnalato tutto dalla stessa dottoressa Patrizia Vinci.
Sono in molti a giurare che la paura che la Vinci possa fare sfracelli a colpi di denuncia ed esposti ovunque, turbando la tranquillità del management, invece di dare il ben servito anticipato di qualche mese dalla scadenza del contratto del dottor Falasca si metterà mano all’atto aziendale e a scapito di qualche altro si aggiungerà una ulteriore ed inutile struttura complessa per far quadrare il cerchio.