“CALO OCCUPATI UNDER 35 SOPRATTUTTO AL SUD”
L’allarme di Confartigianato sul mondo del lavoro
A fronte di una flessione dell’occupazione del 2%, il calo degli occupati giovani under 35 è pari al 5,1%. In chiave territoriale più colpiti i giovani nel Mezzogiorno che diminuiscono del 6,9% mentre il totale degli occupati della ripartizione diminuisce del 2%, in linea con il trend nazionale. L’analisi per regioni evidenzia le flessioni più intense per la Calabria con il -11,2%, la Basilicata con il -10,9% e la Sardegna con il -9,1% mentre, sul versante opposto, si osserva una tenuta (-0,1%) dell’occupazione giovanile nel Friuli-Venezia Giulia. Sono dati del Centro Studi Confartigianato che – commenta Rosa Gentile Delegata nazionale Confartigianato ai Movimenti Giovani e Donne – hanno un peso negativo maggiore tra i lavoratori autonomi del Sud come i titolari di laboratori e microimprese artigiane. Nel Mezzogiorno si segnala infatti la maggior presenza di lavoratori indipendenti, il 24,7% degli occupati contro il 22,5% media nazionale, con la Basilicata che tocca quota 26,2% e la Puglia il 25%.
Di particolare rilevanza per il segmento dell’occupazione giovanile, è il segnale di tenuta dell’apprendistato che registra il minor saldo negativo (-1.203 unità) tra le forme contrattuali diverse dal lavoro a tempo indeterminato. Nel dettaglio regionale i maggiori spunti positivi del saldo per gli apprendisti – diffusi tra le regioni del Mezzogiorno si osservano in Campania (+3.603), Sicilia (+2.155), Lazio (+1.605), Puglia (+1.194), Calabria (+668), Abruzzo (+330), Liguria (+289) e Sardegna (+179). In controdentenza, sia pure in forma ridotta, la Basilicata che in un anno perde 34 apprendisti.
Altro spunto positivo proviene dalle trasformazioni di rapporto di lavoro: nel 2020 salgono del 9% le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo, in netta controtendenza rispetto a quelle a tempo determinato, che crollano del 22%.
La maggiore diffusione dell’apprendistato nelle imprese artigiane si conferma anche nel difficile contesto della crisi da Covid-19: per il 2020 il 9,5% delle assunzioni delle imprese artigiane sono previste con contratto di apprendistato, a fronte di una media del 6,8%. L’incidenza massima di apprendisti nell’artigianato, pari al 12,8%, si raggiunge nei Servizi, quota quasi doppia rispetto alla media di settore del 7,0%.
“L’importanza di ‘fare impresa’ – dice ancora Gentile – va di pari passo con il valore dell’apprendistato che continuiamo a coltivare invitando giovani e donne a venire nei laboratori e nelle botteghe”.