LA STRETTA DI SPERANZA: QUARANTENA E TAMPONE PER CHI RIENTRA DAI PAESI UE
L’ordinanza del ministero della Salute. Fonti di Palazzo Chigi: «Concordata con il premier Draghi». Ma gli operatori del turismo protestano
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che dispone, per arrivi e rientri da Paesi dell’Unione Europea, tampone in partenza, quarantena di 5 giorni al rientro e ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni per chi viaggia a Pasqua. La quarantena è già prevista per tutti i Paesi extra Eu. La novità è dunque un periodo di isolamento dimezzato rispetto a quello previsto in caso di un contatto con un positivo anche per i viaggi in Francia, Spagna o Polonia.
L’ordinanza sarà in vigore dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e fino al 6 aprile, ossia il giorno dopo Pasquetta. Chi rientra (o arriva) dovrà comunicare il «proprio ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio», e poi sottoporsi al periodo di quarantena a prescindere dall’esito del test effettuato prima della partenza, fatti salvi motivi di necessità e urgenza. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha condiviso la decisione del ministro.
Lo fanno sapere fonti di palazzo Chigi, secondo cui la misura punta a essere un forte deterrente per evitare gli spostamenti. Ma sull’ordinanza è già polemica. In attesa di capire quale sarà la data in cui il nuovo provvedimento entrerà in vigore e se dunque è una misura pensata già dalle imminenti festività di Pasqua, si sfoga il presidente Astoi Confindustria Pier Ezhaya: «Quarantena al rientro dall’Ue? Così abbiamo perso tutti, francamente non vediamo il nesso di questa misura sanitaria e non riusciamo a scollegarla dalle polemiche di questi ultimi giorni sul fatto che si possa viaggiare in alcuni paesi esteri per Pasqua.
Perché quest’ordinanza non è stata fatta prima? Sembra voler dire: rendiamo più difficile andare all’estero… Anche noi tour operator siamo aziende italiane! E stiamo parlando di due soli charter (da 180 passeggeri), un numero minuscolo rispetto alle gravissime perdite dell’ultimo anno».