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MATERA, INTERVENTO DELLA GUARDIA DI FINANZA IN COMUNE: SEQUESTRATI ALCUNI DOCUMENTI

Continuano le indagini su dirigenti e esponenti della precedente amministrazione: al vaglio i lavori della “Pensilina della Visitazione”

Malgrado le frequentazioni del nucleo operativo della Guardia di Finanza nel Comune di Matera, per acquisizioni collaborative di dati o verifica su riscontri documentali incrociati, siano quasi all’ordine del giorno, come ci conferma un ex assessore dalla longeva esperienza politica, la visita alla casa municipale che secondo fonti interne alla stessa, le fiamme gialle avrebbero effettuato nei giorni scorsi, avrebbe avuto la finalità ben più grave dell’acquisizione di documenti cartacei e informatici inerenti l’indagine tutt’ora in corso e non ufficializzata dalla magistratura su presunti illeciti coinvolgenti la precedente amministrazione nonché imprenditori e dirigenti sia del settore privato che pubblico ed altri enti pubblici locali.

Le indagini condotte dal Gup Angela Rosa Nettis e, cominciate nell’agosto 2020 hanno subìto una proroga fino al primo ottobre 2021 e tale notizia lo scorso febbraio sarebbe stata notificata ai 38 indagati tra cui ci sarebbero 8 ex consiglieri comunali e alcuni dirigenti dei lavori pubblici di Matera sia del Comune che della Provincia. Le indagini del tribunale di Matera avrebbero attinenza con la realizzazione della Stazione FAL di Piazza della Visitazione, un progetto finanziato complessivamente per oltre 4milioni di euro, ma non riguarderebbero i sottostanti parcheggi, bensì la grande pensilina di acciaio definita un vero e proprio “landmark” di 44 metri per 33 e alta ben 12 metri.

Sembra ancora, secondo altre fonti, che gli iniziali sospetti degli inquirenti siano stati di volta in volta investigati con tutta una serie di intercettazioni telefoniche finalizzate a chiarire gli elementi relativi alle procedure di affidamento e aggiudicazione dei lavori. Dall’ipotetico e presunto quadro indiziario, emergerebbero i reati contestati di associazione per delinquere ex art. 416 c.p., reato di turbativa d’asta, corruzione, falso ideologico e se le intercettazioni telefoniche lo confermassero, emergerebbe anche il reato di estorsione ex art. 629 c.p. Il compito operativo della Guardia di Finanza, dunque, all’indomani del prolungamento delle indagini, sebbene non confermato da fonti ufficiali, è stato proprio quello di recarsi presso la segreteria generale del Comune dove avrebbero copiato la memoria dagli hard disk dei computer senza asportarli e poi sarebbero stati visti uscire dal Municipio stesso con un carrello porta-faldoni contenente documenti che sarebbero stati prelevati dagli uffici dei Lavori pubblici e dell’Urbanistica.

Cronache Lucane ha contattato molti dei rappresentati amministrativi e politici presenti e passati, con l’intento, nel totale rispetto dalla loro privacy e della segretezza delle indagini, di voler se non altro raccontare la cronaca oggettiva dello storico dei fatti cui hanno assistito, ma ovviamente è rimasto su tutta la vicenda un totale riserbo che solo la conclusione delle indagini e l’avvio dell’attività prettamente processuale potrà dipanare.

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