PETROLIO, APPROVATA LA LEGGE DI ALIANDRO E NON QUELLA DI CICALA
La proposta del presidente del Consiglio era stata criticata dalla stessa maggioranza mentre il capogruppo della Lega ottiene l’unanimità
Èsulle royalty del petrolio che si gioca la partita interna alla Lega di Basilicata. In questo momento ad essere certamente in vantaggio è il neo capogruppo in Regione Aliandro. Ad avere la peggio il presidente del Consiglio Carmine Cicala. È stata infatti approvata nel Consiglio di ieri all’unanimità (con 14 voti favorevoli di Lega, Fi, Fdi e Iv) la proposta di Aliandro e sottoscritta anche dal gruppo Italia Viva, riguardante “Fondo per la crescita dei Comuni confinanti con i giacimenti petroliferi”. L’intento del testo normativo è di “ristorare” i Comuni confinanti con le aree in cui sono presenti i pozzi con la ulteriore partecipazione ad un “Fondo per la crescita” da istituire a partire dalle estrazioni da effettuare dal 1° gennaio 2022, con particolare priorità nel settore delle fonti di energia rinnovabile. Mentre Aliandro gioisce per il risultato raggiunto Cicala non può che constatare la sua sempre maggiore debolezza a livello politico. Infatti, come è stato anche ricordato durante i lavori dell’Assise di ieri dal capogruppo del Pd Cifarelli, solamente qualche mese fa la proposta di Cicala di modificare a distanza di 25 anni dalla legge 40 del 1995 ha trovato tutti contrari.
Se il presidente Cicala non avesse incontrato l’opposizione dei suoi stessi colleghi di partito, la Lega, nonché della maggioranza tutta, dalla sera al mattino milioni e milioni di royalties sarebbero confluite, «in aggiunta» e non in sostituzione, ai Comuni del “Comprensorio Val d’Agri”, del quale Viggiano (di cui il fratelli di Carmine è sindaco, Amedeo) ha la parte più consistente, che già godono di un apposito Fondo specifico nel 15% dell’aliquota rispetto al totale versato dall’Eni. Si gridò subito allo scandalo, soprattutto perchè a proporla era proprio il fratello di chi avrebbe amministrato il Comune in cui sarebbero confluite più somme. Un gesto al quanto inopportuno, che però ha fatto ricadere pesanti ripercussioni politiche sul presidente del Consiglio che da allora non solo ha perso consensi ma anche la stima di numerosi suoi colleghi di centrodestra. A prendere la palla al balzo, il giovane Aliandro.
Che con qualche modifica sostanziale alla legge e accaparrandosi anche la fiducia dei colleghi di opposizione di Italia Viva è riuscito nell’intento di portare ad altri comuni della Valle dei benefici in termini di fondi. I Comuni interessati sono: Abriola, Anzi, Brienza, Moliterno, Paterno, Laurenzana, Sarconi, Sasso di Castalda, Spinoso, Tramutola, Aliano Armento, Cirigliano, Guardia Perticara, Missanello, Pietrapertosa e Stigliano. La ripartizione del Fondo tra i Comuni beneficiari tiene conto della loro diversa densità demografica. Come se non bastasse Aliandro con il sostegno di Braia e Polese ha allargato la legge anche ai Comuni relativi alle estrazioni della concessione “Gorgoglione”.
Infatti i benefici della legge sono estesi ai Comuni di Aliano Armento, Cirigliano, Guardia Perticara, Missanello, Pietrapertosa e Stigliano confinanti con la predetta area nel cui ambito è ubicato uno dei pozzi di coltivazione. Un passaggio politico fondamentale che se rafforza il neo capogruppo della Lega mette ancora di più in ombra i fratelli Cicala che già prima di questa proposta di legge non erano visti di buon occhio dopo il caso covid bonus. Toccherà aspettare e vedere se questa vittoria di Aliandro non si ripercuota negativamente nei rapporti interni alla Lega, già logorata da numerose lotte intestine.