VIZZIELLO ALZA IL TIRO COL GEN
Dopo lo smacco nell’ultimo Consiglio, l’sms con le dimissioni da capogruppo FdI
Nuove tensioni all’interno della maggioranza di centrodestra in Regione Basilicata. Nonostante i riposizionamenti dei partiti e le rassicurazioni del governatore Bardi altri malumori sembrano covare sotto la cenere. In casa Fratelli d’Italia nonostante i nuovi ingressi che hanno reso oggettivamente il gruppo più forte, non solo a livello numerico ma anche per presenze decisamente di un certo spessore, il capogruppo Vizziello pare ancora non aver trovato la sua dimensione politica. I suoi costanti colpi di testa avrebbero sì attirato l’attenzione di Bardi (come si augurava) ma in modo negativo.
La sua ultima uscita poco gradita al governatore sarebbe stata quella di inviare un messaggio al gruppo WhatsApp della maggioranza per preannunciare le dimissioni da capogruppo rimettendo il mandato nelle mani del commissario di FdI. Dimissioni che non avrebbero colto nel segno, anzi. Oltre a suscitare un maggior irritamento del governatore anche tra il resto dei colleghi non avrebbero smosso più di tanto le reazioni.
A far scattare l’ennesima scintilla l’ultimo Consiglio regionale che, proprio come avevamo riportato da queste colonne in quell’occasione, aveva spinto Vizziello a mostrarsi titubante nell’appoggiare la legge sulle royalty del collega di maggioranza Aliandro. Una mossa che ha fatto non solo interrompere i lavori, nonostante nella giornata precedente si era svolta una riunione di maggioranza per arrivare preparati al punto, ma che avrebbe infastidito il governatore nel vederla e nell’essere chiamato in causa per far tornare sui suoi passi Vizziello.
Ed è proprio in quell’occasione che Vizziello avrebbe manifestato il suo malessere politico: definendosi poco considerato e decisamente trascurato da un rapporto di comprensione e alla pari con il governatore. Malessere che lo hanno spinto a dimettersi (anche se non c’è nulla di ufficiale).
Ad oggi infatti Bardi non solo non avrebbe risposto al messaggio di Vizziello, ma addirittura non lo avrebbe neanche convocato a rapporto per provare a chiarire il malinteso. Anzi. Secondo i ben informati senza nemmeno troppi peli sulla lingua il governatore avrebbe fatto sì giungere un messaggio al meloniano ma di senso opposto a quello che lui si aspettava. Bardi avrebbe fatto arrivare all’orecchio di Vizziello di essere molto offeso e stanco dei suoi colpi di testa e che, almeno per ora, i loro rapporto si fermerà allo stretto indispensabile. La posizione del capogruppo di FdI in realtà non è mai stata delle migliori.
Oscurato già dalla presenza ingombrante dell’assessore meloniano Rosa, unico esterno della Giunta, di cui Bardi ha molta considerazione Vizziello non ha saputo giocarsi bene neanche le sue poche chance. Più volte si è mostrato come una voce fuori dal coro con prese di posizione che non seguivano la linea dettata dal centrodestra. Bardi infatti non avrebbe gradito l’atteggiamento assunto da Vizziello sulla legge di riordino dei Consorzi industriali. Impossibile dimenticare quel Consiglio che proprio a causa di una gaffe di Vizziello non solo fece sciogliere la seduta per mancanza del numero legale ma portò alle dimissioni dell’assessore Cupparo. Una crisi che fece tremare i banchi della maggioranza per diverso tempo con numerosi botta e risposta tra Cupparo e Vizziello, con quest’ultimo che non nascose affatto la sua contrarietà verso una riforma che non approvava. Solo dopo una serie di mediazioni di Bardi e dei segretari regionali dei partiti si arrivò successivamente all’approvazione della legga Api Bas anche se non con poche difficoltà. Un Consiglio dettato da numeri risicati e come se non bastasse con la palese astensione dello stesso Vizziello (che non si uniformò al resto della maggioranza).
Il quadro politico ancora una volta è chiaro: caos in maggioranza. Ma più di tutti questa volta a rimetterci potrebbe essere proprio Vizziello. Dopo l’“imboscata” della caduta del numero legale dell’altra volta e del fatto che anche sulla legge Aliandro Bardi lo abbia dovuto compulsare per non andare di nuovo fuori linea le sue chance per costruire un rapporto stabile con il governatore sono decisamente sfumate. Con i nuovi ingressi in FdI un nuovo capogruppo non è più un miraggio.