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MATERA, «IL POST 2019 E IL BISOGNO DI COMPETENZE»

Dopo Santochirico, la riflessione di Bufano, amministratrice di “Panta Rei” ricerca e consulenza e responsabile dell’area progettazione formativa

In riferimento all’articolo pubblicato su “Cronache Lucane”, qualche giorno fa, dall’avv. Vincenzo Santochirico, sul tema Matera, una strategia, post 2019, ringraziando per l’ospitalità, accenno qualche riflessione, enunciando il mio punto di vista. Il tema è cruciale. L’economia della nostra città e della Basilicata in toto, è rappresentativa di una per così dire, “produzione turistica”. L’intero territorio, governato da un lascito storico, culturale, paesaggistico ed enogastronomico, pone delle influenze prepotenti, su tutti gli asset in cui il valore del singolo, s’interfaccia con i bisogni di fruizione del bene, da parte del viaggiatore. Sappiamo, attraverso documentazione scientifica che le esigenze rinvenienti nella scelta delle destinazioni, sia per lo più, determinata da bisogni diversi, Matera e l’intero territorio regionale, possiede tutte le carte per soddisfare tali richieste. Tutto questo al netto di una strategia che diviene tale, soltanto quando riesce a condurre risultati sistematizzati, quantificabili ed in primis a lungo termine.La difficoltà risiede nel concetto ed ancor prima nell’anima di tutti coloro che operano nel sistema turistico della Basilicata. Progettare una strategia, impone una movimentazione di massa critica, di risorse umane “pronte”, di strumentazione ed attrezzatura idonea. Potrebbe essere risolta se, sul territorio fosse presente, un’esperienza tale da poter immediatamente immaginare l’incarico. Ma la domanda nasce spontanea, Matera è nelle condizioni di poter reagire ad una strategia? Gli operatori a diverso livello, sono in grado, oggi, di poter condividere assieme un’ipotesi di lavoro, esiste sinergia ed una visione d’insieme comune? Dal mio punto di vista, no. Pianificare senza che ognuno faccia la propria parte ed in coscienza, si assuma la responsabilità di riconoscere, prima di ogni altra cosa, la propria dimensione, nel massimo delle potenzialità ma nel limite di origine, è fondamentale. L’analisi dei fabbisogni nel settore della formazione professionale, per cui come soggetto privato, ho operato nell’anno 2019 e successivamente nei primi mesi dell’anno 2020, ha mostrato anomalie di fondo. Non esiste strategia che funzioni se l’attore coinvolto nel processo, non riconosce il proprio ruolo, la propria azione, implicazione ed opportunità presente e futura. Il successo si costruisce, partendo dal superamento dei gaps. Tutti i settori sono coinvolti in un nuovo processo di allineamento strategico che propenda per recuperare e consolidare nel prossimo futuro, il nostro territorio. La formazione continua rappresenta senza dubbio un elemento di congiunzione, allineamento rispetto a qualsivoglia strategia. E’ necessario avviare un processo di investimento sul soggetto singolo, in una visione globale, dove, in modalità sincrona, ci sia un’appropriazione della propria identità in divenire. Nello specifico serve riaffermare il ruolo dello strumento in quanto tale, accettando come assioma, il concetto per cui, il successo ottenuto, ha rappresentato una manifestazione dell’interesse raggiunto dalla comunicazione di Matera Capitale Europea della cultura, oggi la situazione è ben diversa, In una veste matura, ciascuno, per ognuna delle attività imprenditoriali gestite, deve consolidare la propria immagine, dal punto di vista organizzativo ma ancor prima, formativo. La veste da ricucire, guarda ad una moda internazionale, europea, dove ad osservare sono i tantissimi che speriamo, presto, tornino a scoprirci. I fondi sì ma funzionali al bisogno che si riappropri di una visione futura.

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