IL PARADOSSO ASI, IL LIQUIDATORE FASANA NICCHIA E IL COMMISSARIO PAGANO NON È STATO PROROGATO
Braia insorge: «Il consorzio da oltre 50 giorni è senza guida, nessuno provvede gli adempimenti e tutto è allo sbando»
Se l’Apibas ancora non c’è, il Consorzio industriale Asi di Potenza non ha nessuno al comando. Il paradosso generato dal non arrivo del nominato Commissario liquidatore Fasana, è spiegato con linearità dal consigliere regionale di Italia viva, Luca Braia. «Non essendoci stata una ulteriore proroga ha sottolineato Braia è noto che dal 14 febbraio scorso il Commissario straordinario del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Potenza, Francesco Pagano, abbia comunicato al Presidente , e senza riscontri, di aver concluso definitivamente le proprie funzioni. Il Consorzio, quindi, da oltre 50 giorni è rimasto colpevolmente senza governo e senza guida amministrativa, impossibilitato quindi, tra l’altro, a fornire risposte alle eventuali istanze o ingiunzioni delle Aziende e ai non pochi adempimenti dovuti per legge».
«Si è lasciato da quasi due mesi senza governo il Csi ha proseguito Braia -, diventato ulteriormente inadempiente su alcuni obblighi e allo sbando. Il Presidente Bardi e la sua maggioranza di centrodestra Lega rendano pubblicamente noti, in sede di commissione o nell’assise regionale quali, tra gli adempimenti amministrativi dovuti per legge, risultano ancora sospesi e se vi sono istanze da parte di aziende che necessitano necessariamente di approvazione da parte del Consorzio industriale in termini di richieste di nulla-osta, varianti, subentri e via discorrendo». «È un grave vuoto amministrativo ha rimarcato il consigliere regionale di Italia viva che va ad aggravare la già compromessa situazione del Consorzio industriale, abbandonato al suo destino insieme ai dipendenti, alle imprese creditrici e ai professionisti, alcuni dei quali prossimi al fallimento.
Si accumulano ulteriori ritardi proprio in un momento di crisi aumentato anche dalla pandemia in cui la tempistica e la rapidità sarebbero, invece, questioni vitale per affrontare le problematiche legate alla liquidazione. Parliamo di mesi di stipendio dei lavoratori, dei crediti dei diversi fornitori, oltre che del piano di trasferimento per la ricollocazione del personale interno, previsto dal disciplinare allegato alla delibera di Giunta regionale 151 del 2021». «Risulta che, ad oggi ha spiegato Braia , Fasana non abbia ancora accettato, in attesa della documentazione necessaria alle sue opportune valutazioni riguardo la nomina. Verrebbe da chiedersi se il “nominato” ne avesse ricevuto almeno informazione preventiva.
Avevamo perfettamente ragione a nutrire perplessità nel metodo e nel merito e oggi è tutto il mondo delle imprese e la comunità lucana a pretendere almeno chiarezza. Leggendo la delibera di Giunta regionale i termini Commissario liquidatore e liquidatore sono usati indifferentemente, generando ulteriore confusione sul dare corso ed efficacia alla nomina stessa, con le dovute dichiarazioni di assenza di conflitto di interessi, cause di incompatibilità o inconferibilità dell’incarico.
Non si prevede, sempre in Dgr, alcun termine per la accettazione dell’incarico stesso». «Presidente Bardi ha concluso Braia chiediamo di avere notizie chiare e, soprattutto, di agire al meglio e in fretta a tutela dei lucani e delle lucane. Su questo, come su altri temi vitali per l’economia, la Basilicata non ha più tempo da perdere. Continuano ad essere tante le occasioni che rischiamo di perdere, anche a causa di provvedimenti al limite della legittimità, che spesso sconfortano ulteriormente la nostra comunità regionale».