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MATERA, IL “TIR UGL” FA TAPPA IN CITTÀ «CRISI COME OPPORTUNITÀ PER RIPARTIRE»

Le parole del segretario generale Capone e regionale Tancredi: pandemia del lavoro e protrazione blocco licenziamenti

La complessa manovra che l’autista del grande autobus della Ugl “Unione Generale del Lavoro” ha effettuato ieri per posizionarsi in Piazza Vittorio Veneto a Matera, richiama un po’ un’altra manovra, quella economico-strategica che il governo italiano deve quanto prima mettere in atto per salvare centinaia di migliaia di posti di lavoro che, in vista della cessazione del blocco dei licenziamenti, rischiano di essere ulteriormente falcidiati.

A bordo del tir viaggia in giro per tutte le 20 regioni italiane e per un totale di 30 tappe, l’ultima delle quali sarà il primo maggio a Milano, il segretario generale della Ugl Francesco Paolo Capone il cui tour ha come scopo specifico quello di manifestare la vicinanza dell’ Ugl a tutti i lavoratori in crisi a causa del Covid. «Non più tardi della settimana scorsa esordisce Capone l’Istat ha certificato 960mila disoccupati, confermando che malgrado il blocco dei licenziamenti sono saltate intere filiere come quelle del commercio e del turismo». Ma le preoccupazioni non finiscono qua.

«Noi temiamo aggiunge il dr. Capone che la cancellazione del blocco dei licenziamenti che avverrà in maniera scaglionata da dopo l’estate fino a dicembre potrebbe causare una seconda ondata di problemi sociali: si stima che un ulteriore milione di lavoratori potrebbe perdere il posto di lavoro». Il governo ovviamente è stato allertato e sta cercando delle soluzioni, «Ma prosegue Capone l’economia è un meccanismo di interrelazione così vasto e diffuso che se non si trova l’equilibrio giusto immediatamente in partenza, poi diventa davvero difficile ripartire».

E’ evidente che per Matera e per tutto quanto il sud la crisi si è manifestata in maniera più drammatica, ma argomenta Capone: «Insieme a questo c’è pure una opportunità perché il “Recovery Plan” potrebbe essere lo strumento che rilancia l’economia soprattutto al sud laddove si creino reti logistiche, reti immateriali. La costruzione del ponte sullo “Stretto” per esempio creerà non solo una continuità territoriale tra le isole e il continente, ma anche una catalizzazione delle energie positive del Paese e nuove tratte per veicolare le merci dal sud al nord dell’Italia e dell’Europa.

Ecco se il governo lavorasse su queste cose, questo potrebbe davvero diventare l’anno della rinascita». Ascoltiamo poi un commento del dr. Giovanni Tancredi segretario regionale Ugl Basilicata: «Vogliamo far sentire la nostra vicinanza al territorio e poniamo molta attenzione agli asset della Basilicata come energia, cultura e turismo, oltre all’ automotive che in questo momento sta soffrendo particolarmente i licenziamenti dei dipendenti della Fiat rendendo incerto il futuro della zona industriale di Melfi». Tancredi ricorda poi che la zona del materano congiuntamente a quella di Scanzano e Policoro negli ultimi anni ha registrato un PIL elevato nel settore ricettivo, «Ma purtroppo -aggiunge con il subentrare del Covid siamo ritornati a circa 60 anni indietro con grave penalizzazione del settore produttivo.

Abbiamo chiesto a Bardi e agli assessori regionali un cambio di passo perché la Basilicata ha le risorse e le capacità per uscire da questo gap sfruttando tutte le iniziative che si possono mettere in campo». Le conclusioni sono del Segretario generale Capone: «Noi con questo tir cerchiamo di dare un segno di speranza; vogliamo ripartire e lo facciamo ascoltando i lavoratori, le amministrazioni locali, la politica e le persone, raccontando l’Italia che vorremmo vedere ripartire»

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