Attualità

PICERNO, GENOVESE SU FALDE ACQUIFERE

“Chiediamo al Direttore Arpab Tisci quanto tempo deve passare per avere il risultato delle analisi al pozzo”


Il Presidente dell’associazione “Amici di Monte Li Foj“, Antonio Genovese, continua imperterrito la sua lotta contro l’inquinamento delle falde acquifere site in località contrada Porco Morto a Picerno.

«Nei mesi addietro, con l’elezione del nuovo Direttore Generale dell’ARPAB Antonio Tisci, e col conseguente riassetto dell’Ente stesso, abbiamo ben sperato in un serio interessamento alla nostra problematica. Infatti Tisci, sin dall’inizio del suo mandato, ci ha sempre espresso la sua vicinanza e ha mostrato l’interesse a far chiarezza sulla vicenda. Nello scorso autunno -prosegue Genovese- alcuni dipendenti dell’ARPAB sono venuti ad effettuare dei prelievi, laddove 2 anni fa li avevamo fatti in forma privata con il risultato della presenza di idrocarburi e stronzio (elemento potenzialmente radioattivo) con valori superiori alla norma, in collaborazione con la Prof.ssa Albina Colella (docente dell’Università degli studi della Basilicata) al fine di eseguire un confronto».

Da allora è trascorso del tempo e il Presidente di Monte Li Foj asserisce: «Siamo in primavera e come da calendario, gli agricoltori si apprestano ad eseguire le lavorazioni del terreno per le colture del periodo; ovviamente si chiedono se sarà possibile usufruire dell’acqua che sgorga dalle fontane oppure no. I comuni cittadini si pongono il quesito se poter continuare a bere, come in passato quest’acqua o meno, come anche gli allevatori di bestiame. Si capisce bene che questa situazione di attesa crea malcontento e ansia. Chiediamo, dunque al Direttore Tisci -asserisce Genovese- quanto tempo deve ancora passare per poter conoscere il risultato delle analisi? Sicuramente ci sono altre problematiche che destano la sua l’attenzione, ma anche noi suoi concittadini abbiamo bisogno di risposte o dobbiamo continuare a considerarci di serie B? Siamo stanchi di essere sbeffeggiati da una politica unilaterale e sorda –conclude Genovese da Picerno– Confidiamo in una sua celere e positiva risposta, in linea con le dichiarazioni di cambiamento rese all’atto del mandato».

I Monti Li Foj sono un gruppo montuoso, posto nel cuore dell’Appennino lucano, in posizione mediana rispetto ai gruppi montuosi del Santa Croce e della Maddalena. Costituiscono un altopiano la cui cima maggiore misura 1.365 m s.l.m., dominando le valli dei fiumi Marmo e Melandro. A 1.105 metri in località Porco Morto di Picerno si trova il pozzo petrolifero “incidentato” e abbandonato di cui ci ha parlato in passato la stessa Associazione Amici di Monte Li Foj: «Si tratta di uno pozzo petrolifero che nelle intenzioni della società britannica interessata, nel 1995, avrebbe dovuto essere tra i più profondi al mondo mai realizzato in terra ferma, ricadente nell’ambito del Permesso di ricerca di idrocarburi denominato Baragiano. Dei 6.600 metri di profondità previsti, però, si riuscì a scavare “solo” 5000 metri, dopodiché fu abbandonato, pere a causa di un incidente dovuto a un collasso del casing. Dopo qualche anno dall’abbandono del pozzo, vi fu anche una grossa frana che ci accese un primo campanello di allarme.

Nulla di fatto dunque per il pozzo petrolifero, tant’è che sul sito oggi sorge una chiesetta e persino l’originaria collinetta è stata ripristinata allo stato originale, se una persona passa di qui adesso, non immagina minimamente che nello stesso posto sorgeva un pozzo petrolifero. Cosa è rimasto sotto terra, però, per riempire quei 5000 metri, non sappiamo – proseguivano a spiegare da Picerno- Certo però ci siamo allarmati in questi anni perché in zona siamo un centinaio di residenti ed abbiamo visto aumentare i concittadini residenti che si sono ammalati di tumore. Così abbiamo deciso di fare due analisi chimiche delle acque di una sorgente limitrofa».

 

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