VACCINI, L’IMPEGNO CIVICO DEI POLITICI COMUNALI
lettere lucane
Nell’era della digitalizzazione del mondo, chi si occupa dei tanti anziani che nemmeno sanno che cos’è internet? M’informo quotidianamente sull’andamento delle vaccinazioni in Basilicata attraverso le testimonianze di amici consiglieri e assessori comunali, e dai loro racconti ricavo la convinzione che i comuni ora più che mai siano di straordinaria importanza, perché sono loro che casa per casa e contrada dopo contrada riescono a dare risposte capillari alle tante domande della popolazione anziana. Bisognerebbe ringraziarli maggiormente, perché sono loro – per pura passione civica – a dare risposte concrete a quel pezzo di popolazione che non è capace di orientarsi tra le procedure digitali. Essere politici comunali quasi sempre significa essere criticati, accusati di mille inadempienze se non di cose peggiori; eppure, a ogni elezione comunale, sono tanti i cittadini che sentono, nonostante tutto, il bisogno e il dovere di mettersi a disposizione della comunità. Noi ogni sera in televisione vediamo le solite facce che ci parlano dell’andamento delle vaccinazioni – il presidente Draghi, il ministro Speranza, il generale Figliuolo, i presidenti di Regione, ecc. – ma nessuno racconta mai l’impegno sul campo di migliaia di politici comunali che accompagnano a spese loro gli anziani ai centri per le vaccinazioni, rassicurano, fanno prenotazioni, si arrabbiano se qualcosa non funziona. Ma, soprattutto, non abbandonano al loro destino tutti coloro – e sono tanti – che non hanno istruzione digitale. C’è da dire poi un’ultima cosa. La Basilicata è terra di emigrazione, e molti genitori di noi emigrati vivono senza l’aiuto dei figli. Ecco, in un momento come questo è grazie a chi fa politica comunale se i nostri genitori ricevono assistenza concreta sul tema vaccinale, e questo dovrebbe renderci riconoscenti e meno sprezzanti verso chi fa politica gratuitamente.