Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato ieri le nuove ordinanze
REGIONI ITALIANE : 15 zona GIALLA ~ 5 zona ARANCIONE ~ 1 zona ROSSA
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia del 23 aprile 2021, ha firmato nuove Ordinanze che entreranno in vigore a partire da lunedì 26 aprile 2021
La prima Ordinanza rinnova la permanenza in zona rossa della Regione Sardegna.
La seconda dispone il passaggio in zona arancione per le Regioni Basilicata, Calabria Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta.
La terza dispone il passaggio in zona gialla di tutte le altre Regioni.
I provvedimenti fanno salve eventuali misure più restrittive già adottate sui territori.
Complessivamente, quindi, la ripartizione delle Regioni e Province Autonome nelle diverse aree in base ai livelli di rischio a partire dal 26 aprile 2021 è la seguente:
- zona rossa: Sardegna
- zona arancione: Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta
- zona gialla: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Toscana, Umbria e Veneto
- zona bianca: (nessuna regione)
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Vedi anche
Consulta
- Monitoraggio settimanale Covid-19, report 12-18 aprile 2021
- Faq misure adottate dal Governo
- Decreto legge 22 aprile 2021 n. 52 – Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19
? EMERGENZA SANITARIA
E RIAPERTURE
Zona rossa ? gialla ? e arancione ? : i nuovi colori delle regioni dal #26aprile2021
L’Inghilterra ?? si dichiara fuori dalla pandemia (infezioni sintomatiche ridotte del 90% grazie ai vaccini) e anche l’Italia ?? riparte pur facendo i conti con una curva che sì, scende, ma non tanto velocemente.
E con un indice Rt nazionale dello 0,81 (con oscillazione tra 0,77 e 0,89).
Lunedì riaprono molte attività in 15 regioni e province autonome gialle, il colore che contraddistingue il minore livello di rischio.
In sottofondo il timore, espresso dai tecnici del comitato tecnico scientifico, che il virus possa tornare a colpire approfittando dei contatti tra persone.
Avverte il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro :
«Saranno fondamentali prudenza gradualità»
✅ Le zone gialle ?
Secondo i dati della Cabina di regia (l’organismo che analizza settimanalmente i numeri) l’Italia si presenta all’appuntamento di dopodomani quasi tutta in giallo. Quindici regioni e province autonome riassaggiano un po’ di normalità:
Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Marche, Piemonte, Bolzano, Trento, Toscana, Umbria e Veneto. Quasi 50 milioni di italiani potranno tornare a sedersi al tavolo di un ristorante, al bar (ma solo all’esterno), in una poltrona di cinema e teatro, fermo restando che il #coprifuoco è sempre alle #ore22
Si potrà tornare a muoversi tra le regioni gialle anche per turismo senza dover giustificare i propri movimenti.
✅ Solo Sardegna in rosso ?
Resta in rosso, per la terza settimana consecutiva, solo la Sardegna che sconta l’eccessiva disinvoltura con cui ha interpretato il periodo di «bianco» ⚪️ lo scorso marzo. Nell’isola restano divieti severi.
Passano da rosso ? ad arancione ? Puglia (a lungo in bilico fra i due colori) e Valle d’Aosta che si aggiungono a Basilicata, Calabria, Sicilia.
Al Sud i numeri sono ancora troppo alti per ammorbidire le misure.
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato ieri le nuove ordinanze.
✅ Il monitoraggio
I dati della Cabina di regia si riferiscono al periodo 12-18 aprile ed è plausibile che la prossima settimana miglioreranno ancora, risentendo degli effetti delle chiusure.
La situazione però non è solida.
Con la ripresa della mobilità delle persone potrebbe bastare un niente per vanificare gli sforzi compiuti finora e assistere alla ripresa dei contagi.
Il rispetto individuale delle regole farà la differenza, «è un fattore decisivo»
insiste Silvio Brusaferro:
«L’allentamento delle misure deve essere interpretato con grande consapevolezza»
✅ La discesa lenta
L’ultimo monitoraggio conferma la lenta discesa dei nuovi casi e del numero dei ricoverati, però
«il quadro complessivo si mantiene ancora ad un livello molto impegnativo»
in quanto l’incidenza resta elevata e lontana dai livelli (50 ogni 100 mila abitanti) che permetterebbero il tracciamento dei casi, vale a dire l’intervento precoce per circoscrivere i focolai.
✅ Le varianti
scrivono i tecnici :
«L’ormai prevalente circolazione di una variante virale caratterizzata da trasmissibilità notevolmente maggiore richiede di continuare a mantenere particolare cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia»
È la variante inglese che è ormai diventata prevalente in Italia, responsabile di oltre l’80% dei casi.
Tre le regioni con un indice Rt superiore all’unità che significa contagi in crescita:
Basilicata (1,24), Calabria (1,03) e Sicilia (1.12).
Significa che un positivo infetta più di una persona e quindi la curva continua a salire.
✅ Gli ospedali
È in questo contesto che lunedì si riparte con incognite e rischi.
C’è chi avrebbe voluto rimandare il via ma la situazione psicologica e socio-economica degli italiani ha portato verso scelte di «rischio ragionato», come ha detto il premier Mario Draghi nella conferenza stampa in cui ha annunciato le attese novità.
Un altro elemento di allarme è l’occupazione dei letti in ospedale che in 12 regioni resta sopra la soglia critica del 30%: le terapie intensive sono ancora in sovraccarico, al 35%, ma i pazienti ricoverati sono in diminuzione.
Per la prima volta dopo settimane le aree di medicina si trovano invece sotto la soglia critica del 40%.
La disponibilità di posti è fondamentale in quanto evita di dover togliere spazio a pazienti con altre patologie che non possono operarsi o sottoporsi a cure e screening.
✅ L’età media
Si va verso un miglioramento ma il numero dei decessi «resta troppo elevato»
non nasconde la preoccupazione Giovanni Rezza, capo della prevenzione al Ministero della Salute.
Qualcosa di positivo c’è, ed è l’età media dei positivi che per effetto delle vaccinazioni sugli anziani nell’ultima settimana è scesa a 43 anni mentre l’età media del primo ricovero è 67 anni.
Giovanni REZZA non esclude
«un nuovo aumento dei casi con le riaperture che sono sempre un rischio e i singoli non devono interpretarle come un liberi tutti. È giusto che la politica prenda decisioni che naturalmente sono legittime»
✅ Le raccomandazioni
Il rapporto settimanale dei dati contiene delle raccomandazioni:
«È fondamentale che la popolazione continui a rispettare tutte le misure di protezione e distanziamento in ogni occasione di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo»
Si ricorda inoltre che bisogna «rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresa la quarantena prevista per i contatti stretti dei casi accertati e di isolamento»
Insomma, come sintetizza Brusaferro,
«Il leggero calo dell’Rt è un tesoretto ma ci vuole cautela e gradualità rispetto al rilassamento delle misure e alle riaperture»
#sapevatelo2021