IL GOVERNATORE BARDI E L’ARTE DEL CRINGE
Tacco&Spillo
Non sappiamo se dall’alto dei suoi settant’anni di sapere e d’esperienza, il governatore campano della Basilicata, Vito Bardi si sia mai imbattuto nella parola anglofona “cringe”, ma a suo beneficio interpretativo spieghiamo che nello slang con cui i ragazzi animano di giocose intemperanze la loro comunicazione social, cringe sta ad indicare qualcosa che suscita imbarazzo ed al tempo stesso disagio proprio in chi lo osserva. Ora c’è da dire che Vito Bardi ha fatto del cringe una sua particolare forma di governo, riuscendo con frequenza ed intensità ad essere meritoriamente fuori contesto. È cringe, ad esempio, annacquare il bassissimo gradimento del sondaggio SWG con la solidarietà d’ufficio chiesta agli assessori. Come è cringe menare vanto del modello Basilicata con l’assembramento organizzato ed in piena ondata pandemica di anziani al freddo. È cringe declamare il cambiamento e tenersi stretta la truppa burocratica e manageriale del centrosinistra. È cringe imbellettarsi sulla Basilicata dei numeri da zona gialla e beccarsi l’arancione quando quasi tutt’Italia veste giallo. Ha scritto Liomax D’Arrigo: “L’imbarazzo induce ad assumere atteggiamenti imbarazzati per tentare di celare l’imbarazzo”.